Tecniche di Nostradamus

venerdì 13 febbraio 2015

Avanti nel tempo

Sto leggendo il romanzo Flashforward di Robert J. Sawyer, dal quale è stata tratta l’omonima serie televisiva già trasmessa su Fox.

E’ un romanzo carino, scorrevole, con una buona trama, che si legge con piacere. Purtroppo, mi sembra che all’autore manchi quel “quid” in più che è necessario per tenere il lettore incollato alle pagine.
Il tema fondamentale è dato da un salto in avanti nel tempo, che permette all'umanità di vedere per circa due minuti la situazione in cui ci si troverà tra 21 anni.
Ebbene? Sì… c’è un ebbene!
La mia edizione del libro è abbastanza recente ma, già dalla prima edizione del 1999, per l’anno 2009 è previsto un Papa che si chiama Benedetto XVI (nominato papa nel 2005), per il 2006 è previsto l’LH Collider del CERN (attivato nel 2008), per il 2019 è previsto il primo presidente USA afroamericano (Obama eletto nel 2008; magari questa predizione è stata facile), per il 2009 è previsto il premio Nobel per i fisici Perlmutter e Schmidt per la teoria sull’accelerazione dell’universo (premio realmente vinto da entrambi nel 2011).
Gli anni non sono azzeccati con estrema precisione, ma le predizioni sono ugualmente straordinarie.

Uno stralcio di alcune di queste predizioni è riportato anche da Wikipedia:


Per il 2017 è prevista la morte della regina Elisabetta e l’abolizione della monarchia in Gran Bretagna.

sabato 7 febbraio 2015

Fatima e il bianconiglio

Prima di proseguire con l’esame del segreto, vediamo di fare una sintesi della situazione con una serie di quattro o cinque articoli ricchi di nuove ed insospettabili sorprese. Sveleremo, con l’occasione, “come” è stata riconosciuta ed approvata l’autenticità di Fatima: un processo canonico spudoratamente manipolato, che perfino un convinto fatimologo, padre Alonso, ha definito “vergognoso”.

La necessità di una pausa è imposta dal fatto di avere finora affrontato così tante di quelle incongruenze di dettaglio, da correre il rischio di perdere di vista il quadro d’insieme. Fondamentalmente è quest’ultimo che certifica il carattere di montatura del fenomeno di Fatima (con la consueta riserva sulle prime apparizioni), che non può essere circoscritto ad alcune strampalate profezie. Abbiamo a che fare con dei bugiardi matricolati o, nel migliore dei casi, con degli sciocchi ingenui. Bugiardi e sciocchi dilettanti, che lasciano dappertutto le tracce della loro dabbenaggine, anche perché figli di un’epoca di ignoranza e superstizione non del tutto tramontata. Mi piace pensare che la demolizione dei singoli fatti, dei quali ci siamo occupati finora, possa servire solo come controprova ad abundantiam di una mistificazione che emerge già da una semplice occhiata alla globalità del fenomeno.

Un Angelo, il cui ruolo è rimasto oscuro, simile a un giovane avvolto in un lenzuolo; la Madonna che appare su una nuvoletta; la sfilata, accanto al sole, di tre Madonne (del Rosario, del Carmine, dell’Addolorata), di  due Gesù (bambino e adulto), e di San Giuseppe; un inferno dantesco con fiamme e animali mostruosi; il sole che cade sulle teste della gente per poi tornare al suo posto; l’immancabile sorgente d’acqua miracolosa (anzi due, per mantenere la megalomania della storia di Fatima); false profezie rivelate dopo che gli eventi profetizzati si sono verificati; una pioggia di fiori che si sciolgono al tatto, nel giorno d’inaugurazione del santuario di Fatima; colombe che si piazzano stabilmente ai piedi della statua della Madonna per tutta la durata della  sua peregrinazione per il mondo; riti propiziatori fondati su formule da rispettare capricciosamente alla lettera e guai a non farlo; promesse e minacce negoziate e rinegoziate da una misericordiosa Lucia con una divinità sbadata ma feroce, alla perenne ricerca di motivi per scatenare guerre e persecuzioni; libero accesso ai salotti buoni del cielo, ogni volta che la pia Lucia ha voglia di parlare con Gesù o con la Madonna; tutte queste cose insieme e altre simili costituiscono il miracolo di Fatima. Mancano solo lo stregatto e il bianconiglio.

Mai un invito all’amore per il prossimo e alla carità; mai un invito a porre Cristo al centro della propria vita; mai una promessa di perdono; mai una parola di speranza. A parte gli effetti speciali di tipo cinematografico per colpire l’immaginazione dei fedeli, piovono sempre e solo minacce di distruzione e annientamento, con garanzia perpetua di finire all’inferno. Così, tolta la scenografia ad effetto, ciò che resta è lo spaventoso predominio del terrore sull’amore.

Non intendo scaricare su Lucia tutta la diffidenza che emerge dalle mie parole. Lei è solo un povera sciocca, vittima dell’ignoranza del suo tempo e delle trame oscure di coloro che l’hanno sequestrata, plagiata e strumentalizzata. Non so se questo la trasforma automaticamente in una santa; so, però, che più vado avanti nell’indagine e meno riesco a nascondere l’indignazione e  la rabbia di chi vede la propria religione trasformata in un fenomeno da baraccone, proprio da parte di chi dovrebbe custodirla.

Ancora più doloroso è constatare che, a prescindere dalle conclusioni, nessuno si chiede cosa sia stata veramente Fatima e cosa dovrebbe aver rappresentato. Se domandate al primo che passa, vi verrà risposto semplicemente che Fatima è il luogo nel quale la Madonna ha confidato a tre innocenti pastorelli un segreto apocalittico, che sette perfidi e maneggioni pontefici, disubbidendo agli ordini celesti, hanno deciso di tenere nascosto perché contrario ai loro interessi.
Decisamente una Madonna ingenua e sprovveduta, colei che si mette in questa imbarazzante situazione, ed ancora più ingenue e sprovvedute sono tutte quelle persone che parlano di segreti trascendenti, senza rendersi conto del contesto che li ha prodotti. Quelle stesse persone che, dopo aver letto qualche dilettantesco saggetto d’assalto, si credono illuminate e, prive di ogni senso della misura, trovano più facile dubitare di ben sette pontefici, piuttosto che di una suora ignorante ed esaltata e di qualche scrittore paranoico, intriso di retorica cattolica medioevale. Non si rendono conto che, così facendo, offendono in primo luogo proprio quella Madre Celeste alla quale giurano la loro devozione.

…continua…

lunedì 2 febbraio 2015

Fatima: Lucia - suora ignorante e presuntuosa!

Nell’ultimo articolo, ci siamo interrogati sul motivo per il quale Lucia abbia inserito, nellle memorie del 1941, dei vincoli a proprio danno, come quelli della luce sconosciuta e del pontificato di Pio XI, che avrebbero dovuto costituire dei riferimenti temporali invalicabili per lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Spesso, la spiegazione più semplice è quella valida: ignoranza accompagnata da presunzione! Una miscela esplosiva! Per quanto riguarda l’aurora boreale, Lucia ha probabilmente tratto ispirazione dalla credenza popolare che vede nei fenomeni atmosferici straordinari un presagio di sventura. Ricordo che, come al solito, ha parlato della luce sconosciuta solo “dopo” che l’aurora boreale si era verificata.
Si pensi quel che si vuole, le contraddizioni esistono e non si può che prenderne atto. Bisogna semmai confrontarsi con l’alternativa tra una veggente bugiarda e un messaggio celeste sbagliato. La scelta è ovviamente scontata: non potendo dubitare della Madre celeste, dobbiamo dedurre che il segreto è stato totalmente o parzialmente inventato; personalmente, sono propenso per il “totalmente”. Mi riferisco al solo segreto, ma è chiaro che questa conclusione getta un’ombra anche su Fatima I. Come è possibile che la Madonna abbia affidato un messaggio di preghiera e penitenza a una pastorella che, nel tempo, si sarebbe trasformata in uno strumento d’inganno per i fedeli?

Quello che posso dire è che, stante il carattere spiccatamente anticomunista del messaggio di Fatima, è verosimile ritenere che l’iniziale intenzione fosse quella di far ricadere sulla Russia la responsabilità del secondo conflitto mondiale, collocandone l’embrione, con la lettera a padre Goncalves del 1940, nella guerra civile spagnola tra nazionalisti cattolici e repubblicani marxisti. Quando questa tesi è diventata insostenibile, sia sotto il profilo storico che sotto il peso delle contraddizioni di Lucia, si è preferito ripiegare sulla soluzione dell’occupazione dell’Austria che, tra tutte, rispettava almeno il requisito della collocazione temporale.

Se le cose stanno veramente così, e molti indizi confluiscono su questa conclusione, si rafforza ulteriormente la tesi di una regia occulta, di matrice politico-religiosa, che ha strumentalizzato e influenzato le rivelazioni di Lucia, persona tanto facilmente suggestionabile quanto difficilmente controllabile, per propagandare una presunta condanna celeste della Russia comunista, anticristo dei nostri tempi e feroce avversaria della Chiesa; questa condanna ha trovato nel secondo segreto la sua più formale espressione.
Pur di contrastare la diffusione nel mondo dell’ideologia comunista, non si è esitato a chiudere un occhio, o entrambi gli occhi, di fronte alle dittature di stampo fascista con le quali non sono mancate le collusioni e le reciproche simpatie. Perfino le atrocità naziste sono state viste come qualcosa di irrilevante rispetto al pericolo marxista, tanto da non meritare neanche il più piccolo accenno tra le minacce che la Madonna di Lucia ha riservato ai destinatari del suo messaggio.

Abbiamo sottolineato più volte la scarsa credibilità di un’apparizione celeste interessata alle questioni politiche che, nonostante i loro importanti effetti sulle vicende dei popoli, sarebbero una novità assoluta nello spirito evangelico. Possiamo invece contare su 2000 anni di papi e prelati politicamente attivi.
Questo è un motivo in più per ritenere che, se è solo probabile che Fatima I (fenomeno locale) sia stata progettata, o quanto meno appoggiata, per favorire la presa del potere da parte della destra nazionale portoghese, sia invece praticamente certa una Fatima II (fenomeno universale) costruita a tavolino in chiave anticomunista e antirussa.
Bisogna aggiungere che, al tempo delle apparizioni, il comunismo non aveva ancora preso il potere in Russia, che era una nazione profondamente cristiana. Perciò, piuttosto che credere in entità celesti che lanciano anatemi contro i futuri sconvolgimenti bolscevichi, direi che si possa accettare tranquillamente la tesi che, all’epoca di Fatima I, non erano ancora note le esigenze che avrebbero ispirato Fatima II negli anni successivi; proprio nel drastico mutamento di scenario sarebbe da ricercare l’abisso metodologico e di contenuti che separa le due rivelazioni. Il puerile tentativo di unificazione delle due Fatima, fondato sulla retrodatazione al 1917 del segreto reso noto nel 1941, mostra subito i suoi limiti a chiunque non voglia cascare nella trappola della strumentalizzazione politica di un genuino sentimento religioso.