Tecniche di Nostradamus

domenica 25 settembre 2011

Origine della Legis Cantio

Cerchiamo di scoprire l'origine della Legis Cantio. L'autore non ne è Nostradamus, bensì un letterato di nome Pietro Baldi del Riccio (1475-1507) il quale, approfittando dell'equivalenza di significato tra le parole riccio=riccioluto=crinito, cambiò il cognome in Crinito.
Non ci interessa approfondirne vita e meriti; va solo ricordato che a lui è dovuta la pubblicazione dei "Commentarii de honesta disciplina". Quest'opera conteneva già, con qualche piccola differenza, la Legis Cantio poi ripresa da Nostradamus.
Ripropongo entrambe le versioni, evidenziando in grassetto le differenze.

Crinito:

Legis cautio contra ineptos criticos

Quoi legent hosce libros mature censunto,
Profanum volgus et inscium ne attrectato;
Omneisque legulei, blenni, barbari procul sunto.
Qui aliter faxit, is rite sacer esto.


Nostradamus:

Legis cantio contra ineptos criticos

Quos legent hosce versus maturè censunto,
Profanum vulgus & inscium ne attrectato,
Omnesq; Astrologi, Blennis, Barbari procul sunto,
Qui aliter facit, is ritè, sacer esto.

Non ci può essere dubbio alcuno che Nostradamus abbia "copiato", così come non c'è dubbio alcuno che non poteva certamente sperare di farla franca. La verità è che, come in altre circostanze, egli ha tutta l'intenzione di non essere preso sul serio e si espone consapevolmente all'accusa di plagio. Anzi, si diverte pure a recitare la parte di un babbeo che, ingenuamente, ritiene di potersi intestare la paternità della quartina cambiando solo qualche parola o qualche singola lettera.
Può sembrare strano, ma fior di allocchi cadono nella trappola senza porsi domande. Tanta è la ferocia della critica ottusa, che nessuno punta l'attenzione sulle parole modificate e nessuno pensa che il presunto plagio sia uno dei soliti depistaggi.

In realtà la quartina, con le modifiche apportate da Nostradamus, si propone diverse finalità che vedremo la prossima volta.

domenica 18 settembre 2011

Legis Cantio

A un certo punto della stesura delle sue quartine, Nostradamus compie un gesto particolarmente inspiegabile, incoerente sotto ogni aspetto con tutto il resto del suo lavoro: inserisce una quartina in latino con un proprio titolo anziché una quartina "normale" con il suo numero d'ordine: è la "Legis cantio", che prende il posto di quella che avrebbe dovuto essere la quartina VI,100.

Legis cantio contra ineptos criticos

Quos legent hosce versus maturè censunto,
Profanum vulgus & inscium ne attrectato,
Omnesq; Astrologi, Blennis, Barbari procul sunto,
Qui aliter facit, is ritè, sacer esto.


Esecrazione contro critici inetti

Chi legge questi versi vi apporti attenta riflessione,
I profani e gli ignoranti non li tocchino,
Astrologi, stolti ed incolti non vi si accostino,
Chi farà altrimenti sarà maledetto secondo sacro rito.

Il boccone è troppo ghiotto per i detrattori delle Centurie, che balzano alle solite presuntuose conclusioni:
- la "legis cantio" è un inserimento arbitrario che dimostra come non ci si possa fidare dell'autenticità delle Centurie; anche se questo caso è il più evidente, esso testimonia la presenza di "corpi estranei" che impediscono la ricostruzione delle Centurie originali;
- introduce un ulteriore elemento di dubbio sul numero totale delle "vere" quartine, tenuto anche conto che una quartina VI,100 (in apparenza coerente con tutte le altre) appare in edizioni postume a Nostradamus in sostituzione della Legis Cantio;
- il contenuto non è profetico ma, come si vede, si tratta di una invettiva;
- l'invettiva coinvolge inspiegabilmente anche gli astrologi, nonostante Nostradamus stesso sia un astrologo che inserisce numerosi riferimenti astrologici nelle Centurie;
- ammesso che non sia un falso postumo, la quartina non è farina del sacco di Nostradamus, ma è ripresa quasi integralmente da un altro autore (Crinito, del quale parleremo), a ulteriore conferma dei numerosi plagi compiuti.

Siamo alle solite; l'incapacità di "capire" salva l'orgoglio degli "studiosi" inducendoli a negare o a denigrare. Mi pare di averlo già scritto: "se vuoi nascondere bene una cosa, mettila in bella vista". E' ciò che ha fatto Nostradamus. Esamineremo presto alcuni aspetti della questione.

domenica 11 settembre 2011

Nostradamus e Lichtenberger

Si ricorderà che, tra una divagazione e l'altra, stiamo ancora seguendo il filone degli ispiratori di Nostradamus e dei suoi presunti plagi.
Nei casi finora esaminati (Tritemio e Roussat) abbiamo già visto che il plagio è solo un depistaggio, in quanto il nostro amico piega ai suoi fini le risorse altrui, con le quali maschera il suo messaggio.
Un personaggio di confronto di qualche importanza è anche Johannes Lichtenberger, un tedesco vissuto a cavallo del 1400/1500. Non si sa molto di quest'uomo, se non che ha pubblicato un'opera profetica che ha avuto una discreta diffusione: la "Pronosticatio".
Molti simboli da lui adottati sono ripresi da Nostradamus (il giglio, i Giovialisti, il Grande Monarca, ecc.).
La differenza è che Lichtenberger considera le sue profezie come eventi della sua epoca o comunque imminenti, mentre Nostradamus le spinge nel futuro.
E' difficile capire se Nostradamus abbia ripreso la terminologia di Lichtenberger oppure se entrambi abbiano attinto a un'unica tradizione occulta. A me pare che, a differenza di quanto sia accaduto in altri casi, Nostradamus non "manipoli" ai suoi fini le profezie di Lichtenberger. Anzi, egli sembra sostenere le stesse cose, sia pure sotto la luce di una interpretazione diversa.
Notevole, in particolare, la profezia relativa al Grande Monarca che, per Lichtenberger, porta un nome che comincia con la lettera "P" e indossa le insegne del giglio.
Sappiamo già da questo blog come il simbolo del giglio sia connesso al Grande Monarca anche per Nostradamus. E anche per Nostradamus, come spiegato a pag. 78 del "Vero codice di Nostradams", l'iniziale del nome del Monarca Universale desunta dalla decodifica delle quartine X,72 e I,4 è la lettera "P".

X,72
L'anno millenovecentonovantanove sette mesi
Dal cielo verrà un grande Re del terrore
Risusciterà il gran Re d'Angolmois
Per tempo prima e dopo Marte regnerà.

I,4
Dall’universo sarà fatto un monarca,
Che in pace e vita non sarà a lungo:
Allora si perderà la barca del pescatore,
Sarà retta nel più grande detrimento.

sabato 3 settembre 2011

Il Monarca Universale

Avevo promesso una sintesi delle quartine che riguardano il Monarca Universale atteso da Nostradamus. Mi limito a riepilogare quelle analizzate nel corso di questo lavoro, con l'avvertenza che l'elenco è ben lontano dall'essere esaustivo.
Come al solito, mi astengo dal commentare un significato che solo a posteriori potrà diventare chiaro. Evidenzio in grassetto, invece, i versi che ci interessano particolarmente.

V,96
Nel mezzo del gran mondo la rosa,
Per fatti nuovi il sangue pubblico sparso:
A dire il vero avrà la bocca chiusa,
Allora al bisogno verrà tardi l'atteso.

V,39
Uscito dal vero ramo del giglio
Messo e ospitato erede d'Etruria,
Il suo sangue antico emerso da lunga stirpe,
Farà d'armi gentilizie Firenze ornata.


V,41
Nato sotto le ombre e giornata notturna,
Sarà in regno e bontà sovrana,
Farà rinascere il suo sangue dall'antica urna,
Rinnovando il secolo d'oro per il bronzo.

VI,12
Radunerà eserciti per salire all'Impero,
Del Vaticano il Sangue Reale terrà:
Fiamminghi, Inglesi, Spagna con Aspire,
Contro l'Italia e la Francia combatteranno.

X,72
L'anno millenovecentonovantanove sette mesi
Dal cielo verrà un grande Re del terrore
Risusciterà il gran Re d'Angolmois
Per tempo prima e dopo Marte regnerà.

I lettori del mio libro conoscono il significato del primo verso (1999 e 7 mesi); sanno che non si tratta di una data e sanno che si sta parlando dello stesso Monarca menzionato nella quartina I,4.

I,4
Dall’universo sarà fatto un monarca,
Che in pace e vita non sarà a lungo:
Allora si perderà la barca del pescatore,
Sarà retta nel più grande detrimento.