Tecniche di Nostradamus

sabato 6 febbraio 2016

Cronologie bibliche di Nostradamus

Contrariamente alle intenzioni iniziali, ho deciso di mettere immediatamente a disposizione, liberamente e gratuitamente, il mio lavoro sulle "Cronologie bibliche di Nostradamus".
Per ottenerlo è sufficiente cliccare sull'immagine della Bibbia che appare in alto, sul lato destro.

La graduale pubblicazione sul blog avrebbe richiesto un tempo piuttosto lungo e temo che tale lungaggine avrebbe potuto nuocere all'unitarietà dell'argomento.

Con questo metto fine alla trattazione di Nostradamus, in quanto, almeno per il momento, ho già detto tutto quello che avevo da dire.

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno avuto la pazienza di seguirmi.

Natale Lanza

Cronologie bibliche - anteprima

Quest’articolo è una specie di anteprima, buttata giù allo scopo di anticipare l’argomento che ho intenzione di trattare da questo momento in avanti: quello delle cronologie bibliche di Nostradamus, cioè l’indicazione di una serie di intervalli temporali che hanno scandito le epoche del mondo dal momento della sua creazione all’avvento di Gesù Cristo.

E’ un argomento poco noto agli amanti delle Centurie per due motivi:

- è inserito nell’epistola a Enrico II che, anche se parte integrante delle stesse Centurie, di solito nessuno legge;
- è messo in ombra dagli studiosi, per evitare l’imbarazzo di doverne dare una spiegazione convincente.

Tra i più noti studiosi, qualcuno azzarda l’ipotesi che tali cronologie contengano la chiave di decifrazione delle Centurie; qualcun altro cerca di intravedervi una funzione predittiva o, addirittura, la data della fine del mondo; qualcun altro ancora attribuisce l’argomento a una falsificazione dell’epistola originale. I più cauti preferiscono minimizzare il problema, per evitare il confronto con la propria inadeguatezza.

Il fatto è che l’enigma, rimasto inviolato per 450 anni, è stato ora risolto. Mi sono deciso a rivelarne la soluzione perché, unitamente alla scoperta dell’equatorium di Nostradamus presso il Museum of the History of Science di Oxford, essa costituisce solida dimostrazione che esiste una lettura corretta delle Centurie, capace di condurre a risultati concreti e inoppugnabili; dunque, una lettura oggettiva, totalmente diversa dalle stravaganti interpretazioni che ci sono state proposte finora, con l’unico effetto di ricondurre la genialità di un uomo come Nostradamus dentro i confini della cialtroneria e della superstizione.

Vedremo che abbiamo a che fare con un enigma grandioso, la cui soluzione non potrà essere negata neanche dal più esigente dei critici; non solo, infatti, essa si rivela incontrovertibile in sé, ma trova conferma incrociata in una serie di prove del nove. Il rigore di tale soluzione dimostra, ancora una volta, quanto sia falsa l’affermazione che, nelle Centurie, ognuno può leggere ciò che vuole. Un’affermazione che sembra vera solo perché, finora, nessuno ha mai voluto accettare l’idea che l’opera di Nostradamus sia un testo codificato che, una volta messo in chiaro, assume un significato definito ed univoco. Come ha scritto lo stesso Nostradamus nella citata epistola a Enrico II:

Mais l’injure du temps, o serenissime Roy, requiert que tels secrets évenemens ne soyent manifestez que par enigmatique sentence, n’ayant qu’un seul sens et unique intelligence, sans y avoir rien mis d’ambigue n’amphibologique calculation.

Ma la violenza del tempo, o serenissimo Re, richiede che tali segreti avvenimenti non siano manifestati che per enigmatica sentenza, non avente che un solo significato ed unica comprensione, senza che sia stato messo nulla di ambiguo né calcoli polivalenti.

Questa situazione mi ricorda un giochetto che facevo con mia figlia, quando ancora aveva pochi anni. Le mettevo davanti un libro e le chiedevo di leggere. La bambina lavorava di fantasia e fingeva di leggere le più strampalate storie che le passavano per la testa. Qualsiasi altra bambina, nelle medesime circostanze, avrebbe raccontato una sua propria storia, deliziando chiunque fosse in ascolto. Nella realtà, questo divertente giochetto non toglieva nulla al rigore e all’univocità del contenuto del libro.
Con le Centurie è la stessa cosa: uno solo è il codice; molti sono i fantasiosi interpreti di ciò che non ha bisogno di essere interpretato, ma solo di essere “tradotto” in chiaro.

Sperando che l’esempio sia stato eloquente, vi avverto che, se vi aspettate delle profezie o rivelazioni mirabolanti, farete bene a non iniziare neanche a leggere tutto quello che scriverò in merito all’enigma delle cronologie bibliche. Parlerò di numeri, di crittografia, di una scoperta scientifica rivendicata da un impostore, ma non certo di misteriosi segreti, di tesori, di profezie o di fine del mondo. Insomma, un resoconto razionale rivolto a persone razionali, dall’intelligenza curiosa, senza alcuna concessione alla fantasia.

Lo scopo non è quello di rivelarvi chissà cosa, ma solo di mettervi al cospetto, spero una volta per tutte, con la realtà innegabile di un codice che cripta tutte le Centurie.  L’epistola, nella quale le cronologie sono inserite, è essa stessa una sorta di manuale delle istruzioni in codice; e i manuali, di solito, non hanno alcun fascino particolare. In compenso, se in qualche misura apprezzate i numeri, vi prometto che alla fine rimarrete affascinati dalla bellezza e dalla semplicità dell’enigma; una bellezza ed una semplicità rese ancora più grandiose perché vengono fuori da una serie di “impossibili” concordanze e di stridenti conflitti tra i vari “pezzi”.

L’argomento non sarà difficile, tutt’altro! Sarà però lungo e richiederà pazienza. Infatti, per arrivare alla soluzione finale bisognerà mettere insieme alcuni tasselli, che andranno chiariti uno per uno.
Quando avrò finito, gli articoli verranno raccolti insieme e resi disponibili in formato “pdf”.