Prima di proseguire, facciamo una
sintesi.
-
sappiamo che un algoritmo lega la posizione numerica di
ciascuna quartina delle Centurie alle lettere che compongono le frasi in latino
delle epistole di Nostradamus;
-
sappiamo che queste lettere vanno sostituite sulla base del
cifrario di Cesare;
-
conosciamo la chiave, formata dalle parole “Caesar
Nostradamus Chiren”.
Sono tutti qui gli elementi
necessari per il riordinamento delle quartine?
Sì e no! Le epistole sono ricche di
descrizioni, ciascuna delle quali ha una sua funzione nell’ambito del complesso
“manuale delle istruzioni”. Però è come se questo manuale fosse idealmente
diviso in due parti: le istruzioni generali e le istruzioni di dettaglio; le
prime indicano cosa fare, le seconde come fare.
Possiamo dire con assoluta certezza
che quelle da me analizzate sono le istruzioni di base del meccanismo di
decifrazione. Sotto questo aspetto, non c’è altro da aggiungere.
Sarebbe invece troppo lungo e
troppo complesso scendere nelle funzioni di dettaglio contenute, oltre che
nelle epistole, anche in singole quartine. Infatti, nell’epistola a Enrico II,
Nostradamus dice:
Que toutes ces figures sont justement adaptées par les divines lettres (aux
choses celestes visibles, c’est à sçavoir, par Saturne, Jupiter, & Mars,
& les autres conjoincts), comme plus à plain par aucuns quadrins l’on
pourra voir
Tutte queste figure sono
correttamente adattate dalle lettere divine (….) come si potrà vedere più
chiaramente in alcune quartine.
Trascurando la sezione interna alle
parentesi, che racchiudono un enigma a parte (le parentesi sono state apposte
da me), l’espressione ribadisce la presenza di “un meccanismo di
coordinamento tra le lettere divine (le lettere delle frasi in latino) e le
previsioni, come è spiegato più chiaramente in alcune quartine”.
E’ evidente, quindi, che alcune
quartine fanno da supporto alle epistole, per chiarire meglio alcuni concetti.
Esattamente come vado dicendo sin dal mio primo libro.
Insomma, Nostradamus ha fatto tutto
quello che ha potuto per impedire che la soluzione del mistero che egli
tramanda fosse alla portata di chiunque. E’ assolutamente impossibile arrivarci
per caso: occorre invece riuscire ad afferrare il bandolo della matassa e, cosa
ancora più difficile, non lasciarselo sfuggire dalle mani prima di essere
arrivati in fondo.
E’ un processo lungo e complicato,
che richiede infiniti tentativi, costellati di errori e false piste. In queste
condizioni, come fa l’interprete a non smarrirsi, restando sul giusto sentiero?
Per aiutarlo, Nostradamus semina le molliche di Pollicino lungo il percorso.
Vedremo come.
Intanto, portando alla luce
l’attestazione di Nostradamus sulla funzione crittografica di alcune quartine,
abbiamo decodificato un’altra frase dell’epistola a Enrico II, che si aggiunge
a quelle già messe in chiaro in precedenza.
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