Augurandomi che il concetto di
“chiave” sia chiaro, supponiamo di conoscere la chiave di cifratura delle 11
quartine dell’esempio con il mio nome e cognome e fingiamo che questa chiave
sia la parola “CENE”.
L’informazione non basta,
perché è necessario che mittente e destinatario abbiano stabilito in precedenza
le modalità del suo utilizzo.
Supponiamo che abbiano
concordato di utilizzare questa chiave per fissare l’inizio dell’alfabeto
cifrante che, come abbiamo ipotizzato in precedenza, non deve necessariamente
seguire l’abituale progressione.
Se dalla parola “CENE” togliamo
le lettere ripetute (solo la “E”), rimane “CEN”. Il nostro alfabeto cifrante si
ottiene facendo seguire a questa parola le lettere che seguono la N (l’ultima),
saltando la C e la E. Quindi:
C E N O P Q R S T U V Z A B D F
G H I L M invece di:
A B C D E F G H I L M N O P Q R
S T U V Z
Il mittente (Nostradamus)
scrive il mio nome e cognome (di fatto, scrive i 942 caratteri delle frasi in
latino) e solo il destinatario che trova la chiave (interprete) è in grado di
seguire il percorso inverso, risalendo alla corretta ricostruzione dell’ordine
delle quartine.
Nell’ipotesi che Nostradamus
abbia usato un algoritmo di accoppiamento lettere/quartine uguale[1]
a quello che abbiamo seguito nell’esempio proposto, dobbiamo mettere in
successione le lettere del mio nome e cognome seguendo l’ordine alfabetico.
Però, attenzione, stiamo adesso utilizzando un alfabeto che non segue più
l’ordine naturale: nel nuovo alfabeto, la E, la N, la T e la Z vengono prima
della A. Perciò, la successione pseudo-alfabetica corretta delle lettere che
formano il nome “NATALE LANZA” diventa:
E(1) N(2) N(3) T(4) Z(5) A(6)
A(7) A(8) A(9) L(10) L(11)
L’ordine delle ipotetiche 11
quartine sarebbe:
N A T A L E L A N Z A
2 6 4 7 10 1 11 8 3 5 9
Ricorderete che, nell’ipotesi
iniziale, la più semplice, era:
9 2 11 3 7 6 8 4 10 1 5
Quest’ordine sarebbe stato
ancora diverso qualora avessimo modificato soltanto il punto iniziale
dell’alfabeto, mantenendo inalterata la successione delle lettere che lo
compongono. Ad esempio, facendolo iniziare dalla “Z”, avremmo avuto:
8 1 10 2 6 5 7 3 9 11 4
Con l’uso di una parola chiave,
invece, abbiamo introdotto una ulteriore variante che modifica, almeno in
parte, la regolare successione delle lettere dell’alfabeto.
Dove ho trovato questa chiave?
Dove l’aveva nascosta Nostradamus?
Ne parliamo nel prossimo post.
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