Tecniche di Nostradamus

mercoledì 10 ottobre 2012

Introduzione di una chiave


Augurandomi che il concetto di “chiave” sia chiaro, supponiamo di conoscere la chiave di cifratura delle 11 quartine dell’esempio con il mio nome e cognome e fingiamo che questa chiave sia la parola “CENE”.
L’informazione non basta, perché è necessario che mittente e destinatario abbiano stabilito in precedenza le modalità del suo utilizzo.
Supponiamo che abbiano concordato di utilizzare questa chiave per fissare l’inizio dell’alfabeto cifrante che, come abbiamo ipotizzato in precedenza, non deve necessariamente seguire l’abituale progressione.
Se dalla parola “CENE” togliamo le lettere ripetute (solo la “E”), rimane “CEN”. Il nostro alfabeto cifrante si ottiene facendo seguire a questa parola le lettere che seguono la N (l’ultima), saltando la C e la E. Quindi:

C E N O P Q R S T U V Z A B D F G H I L M   invece di:
A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z

Il mittente (Nostradamus) scrive il mio nome e cognome (di fatto, scrive i 942 caratteri delle frasi in latino) e solo il destinatario che trova la chiave (interprete) è in grado di seguire il percorso inverso, risalendo alla corretta ricostruzione dell’ordine delle quartine.

Nell’ipotesi che Nostradamus abbia usato un algoritmo di accoppiamento lettere/quartine uguale[1] a quello che abbiamo seguito nell’esempio proposto, dobbiamo mettere in successione le lettere del mio nome e cognome seguendo l’ordine alfabetico. Però, attenzione, stiamo adesso utilizzando un alfabeto che non segue più l’ordine naturale: nel nuovo alfabeto, la E, la N, la T e la Z vengono prima della A. Perciò, la successione pseudo-alfabetica corretta delle lettere che formano il nome “NATALE LANZA” diventa:

E(1) N(2) N(3) T(4) Z(5) A(6) A(7) A(8) A(9) L(10) L(11)

L’ordine delle ipotetiche 11 quartine sarebbe:

N A T A L E L A N Z A
2 6 4 7 10 1 11 8 3 5 9

Ricorderete che, nell’ipotesi iniziale, la più semplice, era:

9 2 11 3 7 6 8 4 10 1 5

Quest’ordine sarebbe stato ancora diverso qualora avessimo modificato soltanto il punto iniziale dell’alfabeto, mantenendo inalterata la successione delle lettere che lo compongono. Ad esempio, facendolo iniziare dalla “Z”, avremmo avuto:

8 1 10 2 6 5 7 3 9 11 4

Con l’uso di una parola chiave, invece, abbiamo introdotto una ulteriore variante che modifica, almeno in parte, la regolare successione delle lettere dell’alfabeto.
Dove ho trovato questa chiave? Dove l’aveva nascosta Nostradamus?
Ne parliamo nel prossimo post.


[1] In realtà, il principio è quello, ma l’algoritmo è un altro.

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