Tecniche di Nostradamus

lunedì 15 ottobre 2012

Cifra e codice


Nel processo di decifrazione delle Centurie abbiamo passato in rassegna tre elementi, con riserva di individuare il quarto, espresso dalla frase “per mezzo dei princìpi della causa prima hanno attinto alle profondità della più alta dottrina”. Questi tre elementi sono:

-  un testo mascherato (le quartine in disordine);
-  un algoritmo di riordinamento (ne ho fatto qualche esempio ricorrendo al mio nome e cognome);
- una chiave con le informazioni necessarie a penetrare l’algoritmo (le parole “Caesar Nostradamus Chiren”).

E’ adesso necessario introdurre un altro aspetto che caratterizza il “metodo Nostradamus”: il codice.

Spesso si usano indifferentemente le parole “cifrare/decifrare” e “codificare/decodificare”. Io stesso, per non scendere in dettagliati tecnicismi che interessano poco il lettore di Nostradamus, faccio ricorso, a volte in maniera impropria, ai due termini.
In realtà, finora ci siamo occupati essenzialmente di cifratura, cioè di un algoritmo meccanico, basato su una logica rigida, che prevede uno schema fisso di sostituzione delle lettere con i numeri o con altre lettere.
Il codice, invece, è qualcosa che sta a un livello più alto, meno rigoroso della cifra, più astratto e più duttile.
La frase “car la parolle hereditaire etc.”, che ci informa dell’esistenza di una chiave al suo interno, non è cifrata, in quanto non c’è algoritmo che possa penetrarla. E’ invece una frase in codice, in quanto si appella a una specie di dizionario convenuto che permette di leggere, nella terminologia adottata, un significato diverso da quello apparente. Decodificata la frase, abbiamo ottenuto una chiave che, a sua volta, attiene al processo di cifratura.
Nel film “Operazione cena fuori”, Robert Redford (agente della CIA), dà ordine di attaccare, comunicando telefonicamente  al comandante della nave che avrebbe portato la moglie “a cena fuori”. Non c’è niente da decifrare; non c’è algoritmo e non c’è chiave: c’è solo una fraseologia precedentemente concordata.
Quando delle organizzazioni criminali inseriscono annunci sui quotidiani, in maniera da inviare dei segnali agli adepti, siamo in presenza di un messaggio in codice e non di un messaggio cifrato.
La distinzione è fondamentale per il crittografo che, di fronte alla necessità di interpretare un messaggio occulto, deve capire a quali strumenti e a quale tecniche deve fare ricorso.
La stessa cosa succede a noi che, se non vogliamo cadere nelle banalità in cui sono caduti finora tutti gli interpreti di Nostradamus, dobbiamo saper distinguere quando siamo di fronte a un enigma cifrato e quando siamo di fronte a un enigma codificato.
Nostradamus fa uso costante di codice, tant’è che, nei miei libri e in questo stesso blog, ho fatto spesso riferimento a un suo  “dizionario”: così, le Centurie diventano i secoli, le quartine diventano la Chiesa cristiana, e così via.
In particolare, l’uso più diffuso del codice Nostradamus è costituito dal ricorso alle tecniche cabalistiche.
Per un loro approfondimento, rinvio al mio ultimo libro sull’argomento; in questa sede, mi preme ricordare semplicemente che una di quelle tecniche, il “Notarikon”, consiste nell’uso delle iniziali delle parole, o delle lettere iniziali e di quelle finali, o delle lettere mediane.
Il soprannome “Chiren”, che Nostradamus assegna al figlio, è un esempio di Notarikon, in quanto la lettera iniziale e quella finale (C e N) costituiscono le iniziali del nome “Cesare Nostradamus”. Tutte le volte, nessuna esclusa, che nelle quartine ricorre il personaggio di Chiren, non siamo in presenza di una personalità a carattere universale, come si è sempre creduto, ma di un riferimento al figlio Cesare che, come sappiamo ormai da tempo, non è che una rappresentazione simbolica (altro codice) dell’interprete delle Centurie.

Perché tutto questo sproloquio?  Semplicemente perché l’enigma della “causa prima”, che dobbiamo ancora esaminare, è un enigma in codice, risolto il quale otterremo delle informazioni in merito al processo di cifratura. Esattamente come è successo con la frase relativa alla “parola ereditaria dell’occulta previsione”.

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