L’uso di lettere dell’alfabeto sta alla base dei più classici
metodi di cifratura. Si parte da un testo, le cui lettere vengono sostituite da
altre lettere oppure vengono mescolate sulla base di un determinato algoritmo
(chiave), al fine di ottenere una successione diversa da quella originale.
Facciamo un esempio semplice semplice, utilizzando l’alfabeto
italiano di 21 lettere.
Supponiamo che Nostradamus abbia composto solo 11 quartine e
le abbia associate al mio nome e cognome (NATALE LANZA), mettendo in
successione alfabetica le lettere che lo compongono.
A (1) A(2) A(3)
A(4) E(5) L(6) L(7) N(8) N(9)
T(10) Z(11)
Ricostituendo il nome e cognome, si ottiene;
N(8) A(1) T(10) A(2) L(6) E(5) L(7) A(3) N(9) Z(11) A(4)
Seguendo questo metodo, il nostro amico avrebbe quindi messo
la prima quartina all’8° posto, la seconda al 1°, la terza al 10° etc. e
avrebbe dato alle stampe questa disposizione. Ci possono essere molti altri
modi per dare un ordine prefissato ai caratteri di una espressione di senso
compiuto, ma l’esempio dovrebbe aver illustrato a sufficienza il principio
generale.
La questione però non finisce qui. Noi stiamo seguendo un
percorso molto ma molto simile a quello seguito da Nostradamus che,
evidentemente, non si è limitato a un metodo di cifratura così banale.
Seguite i prossimi post!
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