Tecniche di Nostradamus

venerdì 21 giugno 2013

Codice e fantasie

Facciamo una sintesi del lungo percorso che ci ha portato a smascherare la fandonia della quartina X,91 la quale prevederebbe, secondo una consolidata tradizione plurisecolare, l’elezione di un malvagio Vescovo gesuita al soglio di Pietro. Sulla base di questa tradizione, la circostanza dell’elezione di Papa Francesco (appunto di estrazione gesuita) ha scatenato le più sfrenate fantasie di numerosi interpreti che, finalmente, hanno creduto di poter vantare un successo indiscutibile.

In realtà, possono vantare la più magra figura della loro vita, dal momento che noi, adesso, conosciamo la vera portata della “profezia”. E sappiamo anche che questi interpreti  sono gli stessi che presentano grosse lacune sia in geografia (a meno che non le abbiano spostate, le coste africane non sono a est della Francia) che in francese (“feras” va tradotto con “farai” e non con “farà”), la lingua di quelle centurie che pretendono di spiegarci.
Anche a voler fingere di essere tolleranti nei confronti della loro “posizione”, non possiamo ignorare che il verso chiave della quartina X,91, al quale essi si appellano, si riferisce genericamente a “uno uscito dalla compagnia”. Obiettivamente, nessuna mente intellettualmente onesta potrebbe accontentarsi di così poche parole per arrivare a qualsiasi tipo di conclusione; tenuto conto, inoltre, che la conclusione del Papa gesuita contrasta con gli altri versi della quartina, mi viene difficile credere alla buona fede o alle capacità logiche di chi vuole imporre l’elezione in un qualsiasi Pontefice o, in particolare, di Papa Francesco.
Non basta prendere in mano una penna (o un computer) per sentirsi autorizzati a spiegare agli altri i misteri della mente inarrivabile di un uomo del rinascimento.

Assolutamente razionali e radicalmente diversi da tutti gli altri, io che scrivo e voi che avete la pazienza di leggere abbiamo rintracciato un parallelismo tra la quartina X,91 e la VIII,71, quartine madri, oltre che un parallelismo tra le quartine I,9 e I,7, quartine figlie.


Non è stato difficile vedere, nel primo e nel terzo verso delle prime due quartine, un legame tra la quartina 600 (“Legis cantio”) e, rispettivamente, le quartine 9 (I,9) e 7 (I,7): un elemento metodologico comune che spiana la via alle corrette considerazioni interpretative.

Le due quartine madri dirigono l’attenzione, in particolare, sui contenuti della “Legis cantio” (quartina 600) che, inutile ripeterlo, non è altro che  una espressione in latino aggiuntiva a quelle che la precedono nell’epistola a Cesare. Così suggeriscono, con modalità differenti nella forma ma equivalenti nella sostanza, le quartine I,9 e I,7.

Queste ultime, inoltre, sanciscono l’obbligo di scrivere al contrario (de l’orient; vent contraire) i versi della “Legis cantio”, affinché essi possano svolgere la loro funzione di chiave di ordinamento dei 138 presagi.

Individua la “Legis cantio” come componente della chiave di decifrazione,
Aggiungila quale 14a frase latina al gruppo delle 13 che la precedono,
Scrivi al contrario i suoi versi, formati da 138 caratteri,
Il posto vuoto ad essa riservato viene riempito e l’impresa di decodifica può proseguire.

Questo è un notevole esempio del “vero codice” che il mio amatissimo Michel Nostradamus ci ha lasciato poco meno di 500 anni fa, conquistandosi un posto nell’Olimpo degli immortali. Le cose più semplici stanno sempre sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno le veda.

Et demeurera le sepulchre de tant grande veneration par l’espace de long-temps soubs le souverain à l’universelle vision des yeux du Ciel, du Soleil, & de la Lune.

E il sepolcro tanto venerato sarà esposto per lungo tempo all’universale vista degli occhi del Cielo, del Sole, e della Luna.

(tratto da: Epistola a Enrico II di Francia)

…gli occhi del Cielo, del Sole, della Luna…

Fine

mercoledì 19 giugno 2013

Arcipelago maltese

Passiamo agli ultimi due versi della quartina I,9:

I,9

Dall’oriente verrà punico cuore,
A disturbare Adriano e gli eredi di Romolo:
Accompagnato dalla flotta libica.
Tremano Malta e le vuote isole vicine.

Nostradamus ha uno stile poetico di natura estremamente particolare: riesce ad alternare con grande efficacia espressiva delle minuziose descrizioni letterali, simulando descrizioni simboliche, e vivaci descrizioni simboliche, simulando descrizioni letterali.

L’anno mille seicento e nove, che ha dato spunto a tutto l’argomento,  significa letteralmente 600 e 9, mentre si è sempre ritenuto che fosse una data simbolica o, comunque, da ricavare attraverso chissà quali complicate elaborazioni. Viceversa, le parole “flotta libica” e “arcipelago maltese” generano l’idea di sconvolgimenti bellici nell’area del Mediterraneo, mentre sono metafora di tutt’altro.

Credo sia inutile insistere sulla questione della “Legis cantio” che si aggiunge alle frasi in latino. Chi non si è convinto finora non si convincerà più. Invece, chi accetta l’idea vede ripetersi il concetto della parallela quartina I,7: equivalenza nella diversità.
La “Legis cantio” è un’ulteriore frase latina, ma è diversa dalle precedenti non solo per la sua provenienza (dalle quartine invece che da una epistola), ma anche nella composizione; pur dovendo essere considerata come una singola frase (infatti la I,7 conta 14 frasi, cioè una in più delle 13 dell’epistola a Cesare), essa è composta da 4 versi: una piccola “flotta libica”, un gruppo di navi provenienti “dall’Africa”, cioè dalla prima parte delle Centurie.

Il quarto verso è abbastanza simile al secondo. La “flotta libica” sconvolge l’arcipelago maltese, ovvero il gruppo delle frasi in latino. Come noto, l’arcipelago maltese è composto da isole abitate e isolotti deserti; Nostradamus utilizza l’immagine per rappresentare il gruppo, l’arcipelago delle frasi in latino dell’epistola a Cesare, accanto alle quali (“vicino”) esiste un “vuoto” riservato proprio ai versi della “Legis cantio”.

Ricordo nuovamente che abbiamo iniziato con il clero romano (quartina X,91: il clero romano nell’anno 1609) e stiamo terminando con l’arcipelago Maltese (quartina I,9: tremano Malta e le isole vicine).

Non esistono  dubbi sulla correttezza del legame, confermato da uno simile, presente nell’epistola a Enrico II:

E al Clero sarà fatta totale desolazione, e i Marziali usurperanno ciò che sarà ritornato dalla città del sole di Malta e delle isole Stecadi.

Le quartine vanno lette così come la ha impostate Nostradamus, non come preferiremmo noi.

Iniziando questo argomento, avevo premesso che la questione sarebbe stata piuttosto articolata. L’ho affrontata solo per mostrare che Nostradamus non può essere compreso senza una buona dose di percezione, che vada oltre il livello di pensiero al quale siamo abituati; spesso non può essere spiegato. Direi che siamo su un piano molto simile a quello dei koan dello zen, aforismi che non possono essere dibattuti con la forza della logica.
Non sono contento di quello che ho fatto, anche se riconosco che andava fatto. Frammentare le quartine di Nostradamus significa togliere ad esse ogni bellezza ed ogni poesia: un fiore va apprezzato per quello che è, non staccandone le foglie per osservarle una per una.

Ecco una sintesi delle quartine X,91 e I,9, con buona pace di chiunque voglia continuare a credere alla fandonia della profezia del Papa più malvagio della storia, di estrazione gesuita:

Quartina in latino 600 e quartina 9
La estrarrai dall’estremità di una centuria
E’ una quartina a doppia sfumatura
Che contiene più astuzie di qualsiasi altra

La quartina 600 va letta da destra verso sinistra
La versione a 138 caratteri va inserita tra le frasi in latino
E’ in effetti un insieme di frasi
Che occuperanno il posto ad esse riservato nel gruppo delle analoghe frasi.

Segue…

lunedì 17 giugno 2013

Gli eredi di Romolo

I,9

Dall’oriente verrà punico cuore,
A disturbare Adriano e gli eredi di Romolo:
Accompagnato dalla flotta libica.
Tremano Malta e le vuote isole vicine.

Il secondo verso della quartina mi sembra abbastanza esplicito e, in parte, immediatamente intuitivo.

Poiché stiamo trattando la quartina 600 come una ulteriore espressione “latina” che va ad aggiungersi alle tredici precedenti incluse nell’epistola a Cesare, è evidente che essa va a “disturbare” la loro quiete. Chi sono, infatti, gli eredi di Romolo, se non i latini?

“Hadrie” ci dà finalmente la conferma che stiamo parlando della versione a 138 caratteri della “Legis cantio”.
Chi ha letto il libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal” ricorda sicuramente che Nostradamus rievoca la figura di Cola di Rienzo, la cui data di nascita (1314) richiama quella della morte di Jacques de Molay,  Gran Maestro dei Templari. Sa anche che Nostradamus “gioca” con la propria data di nascita (vera o falsa che sia) e con quella (presunta) della morte.
Sta facendo lo stesso adesso con l’imperatore Adriano, morto nel 138 d.C.: proprio il numero delle lettere della “Legis cantio”, nella versione che ci interessa.

Mi sembra di sentire le obiezioni, i sospetti, gli atteggiamenti di incredulità.
Non buttate via la questione. Siamo partiti da un presupposto: la quartina 600, “Legis cantio” a 138 caratteri, è l’elemento “uscito dalla compagnia” che va ad aggiungersi alle precedenti frasi in latino, per completare la chiave di ordinamento.

Abbiamo già esaminato tre quartine e la I,9 è la quarta. Siamo riusciti a incastrare tutti i pezzi, nessuno escluso, in maniera organica e coerente: e i pezzi non erano pochi. Il caso e le forzature avrebbero potuto favorirci una volta, due volte, ma non così tante volte, senza esclusione di versi e parole. Nessuna spiegazione così minuziosa sarebbe stata possibile, se la questione non fosse stata fondata. E’ la prima volta, in 500 anni, che viene formulato un discorso ragionevole, di tipo enigmistico, che conduce a una conclusione completa e dettagliata.
Finora avevamo assistito a una competizione tra  chi la sparava più grossa, proponendo regolarmente visioni vaghe e indefinite, assurde e fantasiose, oltre che poco calzanti.

Come spiegazione della quartina I,9, ci hanno proposto un affaccendato e pasticcione anticristo, missili-giocattolo sparati da Gheddafi su Lampedusa, orde islamiche scatenate, etc. Nessuno, però, si è preso la briga di dare un’occhiata alla cartina geografica, prima di confermare un cuore punico “venuto da oriente”.

Nostradamus non è stato un ciarlatano, ma una vittima di molti “studiosi”, che lo hanno screditato con assurde e carnevalesche interpretazioni. Egli è stato un genio di una logica insuperabile, comprensibile solo se si è disposti ad ascoltarlo sul suo livello di pensiero.

Tutti noi abbiamo studiato la Divina Commedia. Nessuno crede che essa voglia descrivere veramente i tre stati dell’oltretomba. Eppure apprezziamo ugualmente Dante per la bellezza dei suoi versi, per le emozioni scatenate dalle sue descrizioni, per la sua capacità di scavare nelle nostre coscienze attraverso la materializzazione delle conseguenze dei nostri difetti.
Se pensassimo di leggere “veramente” la descrizione dello stato delle anime, allora arriveremmo inevitabilmente alla conclusione che Dante è stato un uomo superstizioso, ignorante, presuntuoso. Nessuno gli presterebbe fede e rideremmo della sua grandiosa opera.

Con Nostradamus, per qualche strano fenomeno, avviene il contrario. Lo apprezziamo o lo disprezziamo per le profezie; nessuno, però, si sforza di apprezzare la bellezza e la genialità della sua creazione per quello che è.

Ecco adesso la corretta lettura dei primi due versi della quartina I,9:

La quartina 600 va letta da destra verso sinistra
La versione a 138 caratteri va inserita tra le frasi in latino

Segue…

venerdì 14 giugno 2013

Cuore punico

La quartina X,91, quella della presunta elezione di un Papa gesuita, è in realtà un riferimento alla quartina 600 (Legis cantio), che deve integrare le chiavi di ordinamento, al fine di includere i 138 Presagi.
L’anno “milleseicentonove” deve essere scomposto in 600 (riferimento alla “Legis cantio”) e 9 (rimando alla quartina I,9). Un metodo uguale è stato applicato da Nostradamus alle quartine VIII,71 e I,7

I,9

Dall’oriente verrà punico cuore,
A disturbare Adriano e gli eredi di Romolo:
Accompagnato dalla flotta libica.
Tremano Malta e le vuote isole vicine.

Dobbiamo adesso vedere in quale maniera la I,9 possa essere letta in termini di “istruzioni” di utilizzo della “Legis cantio”.

Nel post “Anno 1792” del 4 marzo 2011, ho scritto che, nel dizionario di Nostradamus, l’Africa è semplicemente una parte delle centurie:

Il termine "Africa", usato anche in altre circostanze, è una parte del "mondo" delle quartine: le prime 600.

La questione non è priva di logica. Infatti, così come Yahweh crea e organizza il mondo attraverso la manipolazione di 22 lettere ebraiche (cfr.: Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal), anche Nostradamus organizza il “suo” mondo delle centurie attraverso la manipolazione di 22 lettere alfabetiche ricavate dalle frasi in latino. I continenti geografici simboleggiano semplicemente varie parti di questo mondo.

Il primo verso ci parla di un “cuore punico”, cioè di qualcosa che proviene dall’Africa. La quartina 600 (“Legis cantio”) proviene da quella parte delle centurie chiamata “Africa”.

E’ impossibile, però, che venga da Oriente. Il vocabolario on line Treccani ci spiega che l’aggettivo “punico” si riferisce alla cultura sviluppatasi nelle colonie fenicie del Mediterraneo occidentale; aggiunge che può anche essere riferito alle guerre combattute dai Romani contro Cartagine (nell’odierna Tunisia).
  



 Come si vede dalla cartina, il “cuore punico” non potrebbe che venire da sud/sud-ovest e non da oriente: sia in riferimento alla Francia, terra di Nostradamus, che in riferimento all’Italia, terra degli eredi di Romolo del secondo verso. Stessa cosa se ci si vuole riferire a Malta, isola dell’ultimo verso.

Inutile perciò arroccarsi su impossibili questioni geografiche, come hanno fatto diversi interpreti. Nostradamus ci sta semplicemente dicendo che la quartina 600 (“Legis cantio”), alla quale la I,9 fa riferimento, proviene dalla sezione “Africa” delle centurie e va letta da destra verso sinistra, cioè da oriente verso occidente: cosa che sapevamo già dallo studio della I,7 (vento contrario).

Dall’oriente verrà punico cuore

Segue…

mercoledì 12 giugno 2013

Il clero a Malta

Durante il percorso di studio iniziato con la quartina X,91, nella quale molti hanno ritenuto di ravvisare l’elezione di un Papa gesuita, ci siamo imbattuti in una serie di spiegazioni che nulla hanno a che fare con l’aspetto predittivo. Con buona pace delle più fervide fantasie, il famoso “papa gesuita” altro non è che la “Legis cantio”, che proviene dalle Centurie per essere aggregata alle frasi in latino. Lo scopo è di integrare queste ultime con i 138 caratteri necessari per l’inclusione di altrettanti Presagi.

Abbiamo scoperto che esistono due quartine parallele, la VIII,71 e la I,7, che confermano quanto appena indicato. L’altra conferma arriva dalla quartina I,9, figlia della X,91:


 Dall’oriente verrà punico cuore,
A disturbare Adrio e gli eredi di Romolo,
Accompagnato dalla flotta libica,
Tremano Malta e le vicine isole vuote.

Ho lasciato questa quartina per ultima a causa del suo esasperato simbolismo. Per evitare che esso venga imputato a un eccesso interpretativo, ho preferito dare la precedenza alla quartina I,7, senz’altro più chiara. Alla luce di quella lettura, anche l’interpretazione della I,9 diventerà più condivisibile.

In ogni caso, prima di precedere con la spiegazione, penso risulterà utile verificare che il legame X,91 e I,9 è testimoniato anche dall’epistola a Enrico II.

Tenendo presente che le due quartine cominciano con il “Clero romano” e finiscono con “Malta e altre isole”, leggiamo anche la seguente frase, estratta dalla citata epistola:

Et au Clergé sera faicte toute desolation, & usurperont les martiaux, ce que sera retourné de la cité du soleil de Melite & des isles Stechades

E al Clero sarà fatta totale desolazione, e i Marziali usurperanno ciò che sarà ritornato dalla città del sole di Malta e delle isole Stecadi.

Non mi addentro nella spiegazione, anch’essa relativa alle frasi in latino. Faccio invece notare come Nostradamus insista su un discorso che parte dal “Clero” e termina con “Malta e altre isole”. La tesi di un legame tra I,9 e X,91, già avallata dalle spiegazioni finora fornite, viene così confermata anche dall’epistola.

Siamo pronti, adesso, per l’analisi della I,9.


lunedì 10 giugno 2013

Quartina I,7

Abbiamo visto che le quartine X,91 e VIII,71 puntano entrambe alla “Legis cantio”, cioè alla quartina 600. Perché? E’ solo un giochetto enigmistico? Per chi non ha seguito i post precedenti, ne riepilogo le motivazioni.
La “Legis cantio”, nella sua formulazione a 138 caratteri, è parte della chiave di ordinamento. La questione è così importante, che Nostradamus pensa bene di proporre l’enigma in due forme diverse.
Le due quartine citate forniscono i primi indizi; le quartine figlie I,9 e I,7 descrivono le modalità applicative.

Sviluppiamo il discorso e mettiamo alla prova le ipotesi fatte finora. Per comodità espositiva, do la precedenza alla I,7 che fa seguito alla VIII,71:

I,7

 Tardi arrivato, fatta esecuzione
Il vento contrario, lettere prese nel cammino
I XIIIJ congiurati di una setta,
Attraverso il Rosseau risanate le imprese.

Prima di proseguire, bisogna evidenziare una questione mai affrontata: l’epistola a Cesare e le prime 642 quartine formano un primo gruppo di centurie, che Nostradamus separa nettamente dall’epistola a Enrico II e dalle ultime 3 centurie.
Infatti, l’edizione Du Rosne si ferma alla 642a quartina e le edizioni complete P. e B. Rigaud tengono separate le due parti: ne fanno, in pratica, due libri diversi rilegati insieme.

La “Legis cantio” fa parte del primo gruppo di centurie e, visto che parliamo di frasi in latino, è più che ovvio che vada aggregata alle prime 13, delle quali rispetta la grafica in corsivo.
Nello stesso tempo, bisogna prendere atto che essa è un po’ diversa, in quanto non è una frase vera e propria, ma una strofa in quattro versi.

Perciò, come dice la quartina I,7, siamo in presenza di 14 congiurati di una setta, con la particolarità che il quattordicesimo, per le sue particolari caratteristiche, viene  rappresentato al terzo verso con una “J” anziché con una “I”: XIIIJ.
Dal libro  “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal” sappiamo che Nostradamus considera equivalenti le due lettere “I e “J”. Di conseguenza,  XIIIJ è lo stesso di XIIII: equivalenza nella diversità.

Le frasi in latino svolgono la funzione di chiave, tramite le lettere che le compongono; dopo quelle dell’epistola a Cesare, “le lettere [della Legis cantio] vengono prese nel cammino”, strada facendo, con estrazione dal gruppo delle quartine (il famoso “de la compagnie issu”).
L’aggregazione avviene “tardi”, dal momento che la “Legis cantio” diventa l’ultima delle frasi di questo primo gruppo.
La parola “Rosseau” non esiste; esiste invece “ruisseau”, che significa “ruscello”. Con l’aggregazione della “Legis cantio”, il flusso delle lettere (assimilabile al flusso delle acque di un ruscello) permette di “risanare” l’impresa della formazione della chiave (senez le entreprinses[1]); senza la “Legis cantio” la chiave è monca, in quanto manca delle lettere corrispondenti ai 138 Presagi.
Alcune edizioni riportano “Rousseau” che, apparentemente, non sembra avere alcun significato nel contesto.  In realtà, la duplice forma suggerisce la presenza di una di quelle doppie soluzioni alle quali siamo ormai abituati ma che, in questo contesto, ci porterebbero assai lontano da ciò che doveva essere dimostrato. Ci basti, quindi, la sola spiegazione relativa al “ruscello”.

Manca ancora un dettaglio, per completare il discorso: “vento contrario”. Questa è una novità assoluta per voi: la quattordicesima frase latina, la “Legis cantio”, va letta al contrario nella sua funzione di chiave di ordinamento; appunto, “vento contrario”:

lettere prese al contrario, cammin facendo

Vedremo che il concetto viene ribadito dalla quartina I,9 con le parole “dall’Oriente verrà”, cioè da destra verso sinistra.
Questo è uno dei versi più espliciti e chiari di tutte le centurie ma, paradossalmente, uno dei meno commentati. Per una volta, Nostradamus non ricorre ai simbolismi e parla apertamente di “lettere”; tuttavia, nessuno si lascia sfiorare dal sospetto che si possa trattare delle “lettere” dell’alfabeto.

Proviamo a collegare le quartine VIII,71 e I,7:

VIII,71
Hai presente la quartina 600 o “Legis cantio”?
Quella nella quale vengono banditi gli astronomi
E in cui vengono lanciate maledizioni contro gli inetti
Vai a vederne l’utilizzo nella I,7

I,7
Scrivila da destra verso sinistra
Aggiungila alle frasi in latino dell’epistola a Cesare
Essa sarà la quattordicesima frase
Che ti consentirà di completare quanto è necessario all’impresa di decodifica.

Non resta che verificare come un discorso analogo venga sviluppato dalle quartine X,91 e I,9.

A proposito! Forse siamo alle prese con un’altra delle sottili finezze di Nostradamus: se sostituiamo l’uno romano di I,7 con un “1”, otteniamo 17; se invertiamo il 71 della quartina VIII,71, il 71 diventa 17; la quartina madre contiene le coordinate della quartina figlia.
Potrebbe sembrare una forzatura, ma è davvero strano che il fenomeno si ripresenti anche con l’altra coppia X,91 e I,9, laddove 91 diventa 19.
Coincidenza o ulteriore e intenzionale conferma del parallelismo tra le due coppie di quartine che stiamo studiando?





[1] Sono sempre piuttosto critico nei confronti degli interpreti. Mi fa perciò piacere quando, purtroppo molto raramente, ne trovo uno che merita apprezzamento. Tale è Daniel Ruzo, autore di “Le testament de Nostradamus”, del quale, nel mio libro “Il vero codice di Nostradamus”, ho scritto: Daniel Ruzo, l'unico studioso che ha conseguito qualche risultato interessante con un lavoro attento e intelligente… E’ l’unico, ad esempio, ad aver capito che la parola “entreprise” significa “decifrazione del testo segreto”. Ed è l’unico ad aver capito che il numero complessivo delle quartine è di 1080: commette solo l’errore di considerare 940 quartine delle centurie e 140 Presagi anziché, rispettivamente, 942 e 138.

venerdì 7 giugno 2013

Quartina VIII,71

Chiarita la vera portata della quartina X,91, non resta che completare il discorso. A questo fine, i passi successivi saranno (non nell’ordine):

- dimostrazione di complementarietà della quartina I,9;
- replica del modello, con l’analisi delle quartine VIII,71 e I,7;
- dimostrazione dell’identità di contenuti tra X,91-VIII,71 e I,9-I,7;
- ricerca di conferma nell’epistola a Enrico II.

Cominciamo con il dare un’occhiata alla VIII,71, che fa ricorso a un modello  temporale (anno 1607) simile a quello della X,91 (anno 1609).
Cercherò di limitare le spiegazioni allo stretto necessario, altrimenti non la finiamo più; stessa cosa farò con la I,7 (peraltro facilissima), parallela alla I,9 (più complessa).
Del resto, non bisogna perdere di vista gli obiettivi che ci siamo proposti all’inizio:

- dimostrare che la quartina X,91 è una quartina di struttura e, come tale, non contiene la previsione dell’elezione di un Papa;
- esaltare la necessità di una visione d’insieme da parte dei lettori delle centurie, che solo con la loro sensibilità personale possono apprezzare la bellezza e le sottili sfumature di ogni quartina. 

VIII,71

 Crescerà il numero così grande degli astronomi
Cacciati, banditi e libri censurati,
L’anno mille sei cento & sette con sacra matassa
A nessun sacramento saranno tollerati

Questa quartina, per la verità, è difficilmente traducibile. “Glomes”, per esempio, non esiste; è un riferimento alla parola latina (di nuovo il latino) “gomitolo” (glomus). L’ultimo verso, poi, è solo un insieme di parole sconnesse l’una dall’altra.

Ci si potrebbe ragionare sopra. Tuttavia, senza scendere nei dettagli, ricaviamo il concetto di “respingimento” degli astronomi e un riferimento a indefinite cose sacre o maledette; inoltre, è presente la segnalazione dell’anno 1607.

La prima cosa da fare, se è valida l’ipotesi di parallelismo con la X,91, è verificare se anche il contenuto della VIII,71 è riferito alla “Legis cantio”.

A tale riguardo, la condanna degli astronomi (cacciati, banditi, censurati) assume un rilievo del tutto simile all’analoga condanna della “Legis cantio”. Ricordando che, ai tempi di Nostradamus, le discipline di astronomia e astrologia erano strettamente connesse, sembra proprio che la quartina VIII,71 stia replicando il contenuto della “Legis cantio”, che esprime avversione verso gli studiosi del cielo.
Altro fattore comune è costituito dalle cose sacre o maledette (“sacer” possiede entrambi i significati).
Potremmo perciò dire che, così come la X,91, anche e con maggiore evidenza la VIII,71 richiama la “Legis cantio”, con la quale condivide parte dei contenuti:

VIII,71
Crescerà il numero così grande degli astronomi
Cacciati, banditi e libri censurati,
A nessun sacramento saranno tollerati


Legis cantio contra ineptos criticos

Astrologi, stolti ed incolti non vi si accostino,
Chi farà altrimenti sarà maledetto secondo sacro rito.


Infine, applicando il  modello già visto per il 1609 della X,91, possiamo concludere ritenendo che anche il “600” del terzo verso della VIII,71 sia un riferimento esplicito alla “Legis cantio” (quartina 600). A sua volta,  il “7” del 1607 rimanda alla quartina I,7, che spiegherà la natura di questa relazione, dissipando eventuali dubbi residui.


mercoledì 5 giugno 2013

Quartine X,91 e VIII,71

Ragionando indirettamente e procedendo a ritroso, stiamo verificando se è possibile che i versi della quartina X,91 ci stiano indirizzando alla “Legis cantio”, cioè alla quartina 600.
L’ipotesi è che la “Legis cantio” sia la componente di base della chiave di ordinamento dei 138 Presagi, che va ad integrare le altre frasi in latino, chiavi di ordinamento delle quartine delle centurie. Quale altro scopo potrebbe avere, altrimenti, la presenza di una quartina in latino?
E’ stato un gesto di cautela da parte di Nostradamus. Se qualcuno avesse sospettato solo per caso (senza capire il metodo) la natura di chiave delle frasi in latino, gliene sarebbe comunque mancato un pezzo.

Partendo da questa ipotesi, stiamo cercando di dimostrare la coerenza dei vari versi. La strada è ancora lunga. Verrà il momento, ma dovete avere un po’ di pazienza, in cui tutti i pezzi si incastreranno alla perfezione, non lasciando più adito ad alcun dubbio.

Intanto, per completare l’analisi della quartina X,91 non ci resta che il primo verso:

Clero romano l’anno mille sei cento e nove

Non dobbiamo far altro che riprendere i vecchi concetti del dizionario di Nostradamus.

Da tempo sappiamo che, nel gergo del veggente, la Chiesa cristiana è l’insieme delle quartine (Cfr. “Anno 1792"). Di conseguenza, il clero è l’insieme dei componenti la Chiesa: in altre parole, le stesse quartine.
Il termine “romano” è equivalente a “latino”, con riferimento alla “Legis cantio”, scritta in quella lingua.
La parola “anno” va ignorata.
Il “mille” ci ricorda il migliaio di quartine. Quando parla del suo lavoro, Nostradamus dà sempre ad intendere, con formulazioni ambigue e ingannevoli, che esso sia composto da 1000 quartine. Un notissimo esempio è quello del “migliaio”, trattato nel libro “Il vero codice di Nostradamus”.
Sei cento è semplicemente 600, cioè la quartina VI,100 o “Legis cantio”.
Nove è 9, cioè la quartina I,9

Mettendo insieme tutto, ricaviamo che lo scopo del verso è quello di indicare la quartina in latino 600 e la quartina 9.

Riepiloghiamo, a questo punto, l’intera quartina X,91:


Quartina in latino 600 e quartina 9
Ad una estremità farai la tua scelta
Di un grigio e nero uscito dalla Compagnia,
Giammai ci fu uno così astuto

Tutto sarà più chiaro quando scopriremo il legame tra la quartina 600 (Legis cantio) e la quartina I,9 ma, soprattutto, quando esamineremo le quartine VIII,71 e I,7, che ripropongono lo stesso enigma utilizzando lo stesso modello.

VIII,71

Crescerà il numero così grande degli astronomi,
Cacciati, banditi e libri censurati,
L’anno mille sei cento & sette per sacra assembla
E a nessun sacramento saranno tollerati.

La quartina I,9 completa il discorso iniziato con la X,91 così come la quartina I,7 completa il discorso della VIII,71. Più precisamente, mentre la X,91 e la VIII,71 introducono la questione della “Legis cantio” (quartina 600), le quartine figlie I,9 e I,7 forniscono le istruzioni sulle modalità di aggregazione della “Legis cantio” alle altre frasi in latino.

E’ importante sottolineare che le quartine di Nostradamus sono dei piccoli quadretti che, come i quadri veri, vanno percepiti nel loro insieme; solo a questa maniera si può apprezzare un capolavoro. La frammentazione alla quale faccio ricorso per mettere a fuoco le singole parti toglie ogni bellezza alla composizione, sopprimendo ombre e sfumature di colore che solo il lettore può ripristinare con la sua sensibilità.
Questo vale sempre ma vale, in particolare e soprattutto, quando abbiamo di fronte delle quartine di particolare complessità, come quelle che stiamo esaminando.


lunedì 3 giugno 2013

Il senso delle parole

Andiamo al secondo verso della quartina:

Al capo dell’anno farà elezione

Che grandioso abbaglio! Non riesco a capire come possa essere venuta fuori una lettura[1] del genere, perfino da parte degli studiosi di madrelingua francese.


Il verbo del secondo verso è “feras”, cioè “farai”, e non può essere reso con “farà”. Eppure, condizionati dall’idea che il soggetto possa essere il “Clero romano” del primo verso, tutti gli interpreti hanno sempre considerato quel “feras” come “farà”. Inconcepibile! Inspiegable! Non ho parole!
Basterebbe questo solo indizio per capire che Nostradamus sta dando delle istruzioni al suo interlocutore, al quale si rivolge con il “tu”: tu farai.

Elezione: altra svista! Non si tratta di un’elezione mediante votazione, come si è sempre ritenuto (elezione di un Papa). “Eleggere” (da cui “élection”) viene dal latino “eligere”; il vocabolario latino traduce “eligere” con “strappar fuori, levare, togliere” oltre che con “scegliere” o, infine, con “eleggere” nel senso oggi maggiormente ricorrente.
Giusto per fare qualche esempio, non c’è riferimento ad alcuna votazione quando si parla di “popolo eletto” o di “elezione di domicilio”, ma solo espressione di una scelta.

Perciò, Nostradamus si sta rivolgendo al suo interprete dicendogli che egli dovrà “selezionare e togliere” (farai elezione) una quartina che si  trova all’estremità (au chef = al capo) di una centuria; tale è la “Legis cantio”, l’ultima della sesta centuria:

All’estremità tu sceglierai/toglierai

Che c’entra l’anno, allora? Ho già anticipato che la quartina X,91, che stiamo analizzando, è una quartina sofisticata, destinata solo a chi è avvezzo al “dizionario” di Nostradamus.

Il 4 marzo 2011, ben due anni fa, ho scritto che la parola “anno”, per Nostradamus, non significa realmente “anno” (cfr. “Anno 1792”). Per l’esattezza, ho scritto:

quando Nostradamus cita la parola "anno", questa va normalmente ignorata. Contrariamente a quello che si crede, le opere di Nostradamus non riportano alcuna data. Ogni apparente data nasconde qualcos'altro.

La parola “anno” è una specie di jolly, buono per tutte le stagioni.
Fino a poco tempo fa ritenevo che Nostradamus avesse creato un proprio dizionario, attribuendo ad alcune parole un significato diverso da quello letterale, creando delle parole “jolly”, utilizzando parole superflue. E’ un metodo ricorrente nei suoi scritti e ne ho dato spesso degli esempi.

Di recente ho scoperto che, dopo lo scisma di Avignone, Papa Clemente VII affidò a Gabriele Lavinde il compito di unificare i sistemi di cifratura. Nell’ambito del suo lavoro riorganizzativo, questo crittografo ha ideato il primo nomenclatore del quale si ha notizia, nel quale alcune parole vengono sostituite con quelle convenute, mentre altre hanno valore nullo.
Il manuale di Lavinde risale al 1379; questo autorizza a pensare che ad esso Nostradamus si sia ispirato nella predisposizione di quello che io ho sempre chiamato il suo “dizionario”.

Sintetizziamo gli ultimi 3 versi della quartina X,91:

Prendi la quartina all’estremità (di una centuria). E’ una quartina a doppia valenza, che va individuata e tolta dall’insieme (per essere aggregata alle frasi in latino). Nessuna quartina contiene tanti trucchi come questa.

All’estremità farai la tua scelta
Di un grigio e nero uscito dalla Compagnia,
Giammai ci fu uno così astuto



[1] Uso il termine “lettura” per comprendere sia la traduzione dal francese che l’interpretazione in lingua originale.