Tecniche di Nostradamus

lunedì 29 dicembre 2014

Il secondo segreto di Fatima - 3

I resoconti di Lucia sono estremamente disorganizzati. Questa confusione, anche se parzialmente giustificata dalla scarsa cultura della monaca, potrebbe essere un vero e proprio indice di insincerità. Infatti, se è corretta l’ipotesi che Lucia “inventi” le sue storie nel corso degli anni, allora le contraddizioni, le correzioni, i ritorni, i chiarimenti e le integrazioni diventano inevitabili.

A causa del disordine espositivo, i racconti di Lucia, ammesso che possano essere capiti, devono essere prima riordinati. Le quartine di Nostradamus, grazie alla loro rigorosa struttura, sono al confronto un giochetto per bambini.

Limitiamoci, per il momento, a mettere in ordine cronolgico le notizie relative alla devozione della seconda parte del segreto.

13 luglio 1917 (messaggio reso pubblicamente noto parzialmente nel 1942 e poi nel 2000): la Madonna rivela ai pastorelli dei segreti, tra i quali la richiesta di “stabilire nel mondo la devozione al Suo Cuore Immacolato, in cambio della salvezza di molte anime e della pace”. La Madonna si riserva di specificare le modalità della devozione richiesta.

Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quello che io vi dirò, molte anime si salveranno e ci sarà pace.

Al problema di quale pace ci si possa riferire nel contesto, ho fatto un breve riferimento nell’articolo precedente. Vedremo adesso che la questione è stata solo un’inutile complicazione introdotta da Lucia.

11 novembre 1918: la prima guerra mondiale ha termine e subentra la pace, senza che sia ancora stata stabilita nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Del resto, nessuno ne sa nulla.

10 dicembre 1925: La Madonna appare a Lucia insieme al Bambino Gesù, spiegandole in cosa consista, in concreto, la devozione.

Di’ a tutti quelli che per cinque mesi, nei primi sabati, si confesseranno e riceveranno la santa comunione, reciteranno un rosario e mi faranno quindici minuti di compagnia, meditando i quindici misteri del rosario, allo scopo di darmi sollievo, che io prometto di assisterli al momento della loro morte, con tutte le grazie necessarie alla salvezza di queste anime.

Come si vede, la promessa non contiene alcun accenno alla pace. Né può essere diversamente, dal momento che il mondo è già in pace.

15 febbraio 1926: Le appare il Bambino Gesù, che le chiede se ha già diffuso la devozione a Maria.  Lucia afferma di averne accennato al confessore e alla madre superiora, che non possono far nulla.
Poi fa presente che alcuni potrebbero avere delle difficoltà a confessarsi il sabato. Il Bambino risponde che possono confessarsi anche prima, in qualsiasi giorno, purché con l’intenzione di alleviare il Cuore Immacolato di Maria.
E se qualcuno si dimentica di questa intenzione?”, chiede Lucia.
Possono esprimerla alla prima confessione successiva”, è la risposta.

Un colloquio surreale, fatto di aggiustamenti e messe a punto, tra un Gesù Bambino ignaro dell'esito della richiesta di devozione e una Lucia benevola nei confronti delle persone impegnate nel giorno di sabato o distratte.

24 luglio 1927: Lucia scrive a sua madre, spiegandole la “devozione” e raccomandandole la sua pratica.

17 dicembre 1927: Il tempo delle apparizioni spontanee è alle spalle. Ormai di casa e padrona della scena, a Lucia è consentito bussare direttamente alla porta del cielo. Perciò, si accosta al tabernacolo, dicendo a Gesù che il confessore le ha chiesto di mettere per iscritto l’argomento della devozione. Gesù l’autorizza, raccomandandole di continuare a mantenere il segreto su tutto il resto di quanto le ha detto la Vergine nell’apparizione di luglio 1917. Con tutte quelle cose alle quali deve pensare, il Gesù di Lucia si dimentica in seguito di questo vincolo al mantenimento del segreto, visto che arriveranno le sanzioni per l’inadempimento di richieste delle quali vescovi e papi non erano stati messi al corrente.
Lucia adempie alla richiesta del confessore di mettere per iscritto il significato della devozione dei primi cinque sabati che però, dopo le precisazioni del 15.12.1926, non sono necessariamente dei sabati. Nessun accenno alla pace.

Maggio 1930: Per qualche ignoto motivo, il confessore vuole degli ulteriori chiarimenti (forse comincia a capire che non c’è nulla da capire). Lucia si rivolge nuovamente a Gesù, nella notte tra il 29 ed il 30 maggio, chiedendo nell’occasione qualche ulteriore aggiustamento alla “trattativa” del 15 dicembre 1926.

12 giugno 1930: Lucia fornisce al confessore i chiarimenti ricevuti da Gesù. Ancora nessun riferimento alla pace.

1937 (al momento non conosco la data esatta): Il vescovo di Leira trasmette al papa la richiesta di Lucia di consacrare la Russia a Maria e di promuovere la devozione dei cinque sabati. In cambio, la Vergine promette di far terminare la persecuzione in Russia. Ancora una volta nessun accenno alla pace o a minacce di nuove guerre ma soltanto, elemento nuovo, la cessazione delle persecuzioni in Russia.
Con l’occasione, il vescovo ribadisce al papa che, con le apparizioni del 1917, la Madonna ha preparato la lotta al comunismo; comunica, inoltre, che i vescovi portoghesi hanno promesso un pellegrinaggio per ringraziare la Vergine di averli protetti dalle “calamità del comunismo”.
E’ rimasto ancora qualcuno che dubita della strumentalizzazione politica di Fatima?

13 settembre 1939: Il vescovo di Leira rende pubblica la richiesta di devozione.

2 dicembre 1940: Lucia scrive personalmente al papa chiedendo di diffondere nel mondo la devozione dei primi sabati e la consacrazione della Russia. Accennando sommariamente al segreto del 1917, dice che, se le sue richieste fossero state accolte per tempo (ma quando, se fino ad allora si era  limitata a richieste sporadiche, confuse e parziali, per via del suo vincolo al segreto?) la seconda guerra mondiale non sarebbe scoppiata e ci sarebbe stata la pace. Come aveva già fatto fare al vescovo nella lettera del 1937, Lucia mette insieme la richiesta di devozione con quella di consacrazione della Russia e, adesso che è in atto una nuova guerra, inserisce il tema di una pace perduta. Sempre a rincorrere la storia, altro che profezie!

Novembre/dicembre 1941: Lucia scrive la terza e la quarta memoria nelle quali, per la prima volta, rivela compiutamente le prime due parti del segreto del 1917, del quale fa parte la richiesta di devozione al Cuore Immacolato di Maria coi suoi effetti (salvezza delle anime e pace). Il tema della pace non c’entra nulla con la salvezza delle anime, ma Lucia è costretta a mantenerlo, avendolo già tirato in ballo nella lettera del 1940 al Papa.

Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quello che io vi dirò, molte anime si salveranno e ci sarà pace.

Per giustificare le sue affermazioni, qualcuno ha voluto stabilire un generico nesso tra la conversione dei peccatori e la fine delle guerre, intese come un castigo divino per l’umanità.

Nella terza memoria, Lucia si sente in dovere, bontà sua, di spiegare perché ha taciuto per tanto tempo sui segreti di luglio 1917 (devozione e tutto il resto); evidentemente qualcuno le ha chiesto o suggerito di fornire questi chiarimenti. Trascrivo letteralmente la traduzione italiana delle sue parole, errori grammaticali compresi:  “Può darsi che qualcuno pensi che avrei dovuto manifestare tutte queste cose da parecchio perché, a loro parere, avrebbe avuto, qualche anno prima, un valore maggiore. E sarebbe così, se Dio avesse voluto presentarmi al mondo come profeta. Ma io credo che non fu questa l’intenzione di Dio quando mi manifestava tutte queste cose. Se così fosse, io penso che, quando nel 1917 mi ordinò di stare zitta, mi avrebbe ordinato di parlare”.

Di che si lamenta, dunque? Perché, visto che si propone come mediatrice tra il cielo e  l’umanità, anziché limitarsi a chiedere a Gesù Bambino di accettare la confessione in un altro giorno piuttosto che di sabato, magari (aggiungo io) tenendo anche conto delle possibili differenze di calendario dovute ai fusi orari, non gli dice bello e chiaro: “Senti, figlio mio; tu sei ancora Bambino e certe cose non le capisci bene. Però non puoi vincolarmi al segreto e, contemporaneamente, minacciare sfracelli. Non è così che si fa. Mettiti un po’ nei miei panni; che figura mi fai fare?”.

Benché molte montature siano stra-ultra-sfacciate, la Chiesa di Roma è ormai talmente coinvolta da dover necessariamente fingere di non capire. Gli apologeti, nello stesso tempo, fanno figure barbine nei loro tentativi di arrampicarsi sugli specchi.


L’articolo sulla “devozione al Cuore Immacolato di Maria” sta venendo molto lungo. Lo concluderemo la prossima volta.

sabato 27 dicembre 2014

Il secondo segreto di Fatima - 2

Sebbene i fatimologi tentino di spacciare per profezia il secondo segreto, a me sembra di essere alle prese con un polpettone di idee confuse. Non vedo altra via che analizzarlo pezzo per pezzo. Anche così, però, la ricostruzione del mosaico proposto da Lucia è impossibile, perché i pezzi non combaciano. Non ci resta che stare al gioco, ignorando le incongruenze.

Dopo aver spiegato ai pastorelli che all’inferno vanno le anime dei peccatori, il messaggio afferma che, per salvarle, Dio richiede la devozione al Cuore Immacolato di Maria.

Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle[1], Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quello che io vi dirò, molte anime si salveranno e ci sarà pace.

Bisogna fare attenzione a non confondere questa richiesta con quella successiva, relativa alla  Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, che segue un differente percorso.

Nella devozione al Cuore Immacolato non c’è alcuna predizione; si tratta di una semplice richiesta, con il miraggio di un premio: la salvezza di molte anime e la pace.
Nessuno ha mai capito a quale pace si alluda, anche se il problema viene sensibilmente avvertito tra gli studiosi di Fatima. Probabilmente non è la pace susseguente alla prima guerra mondiale, visto che alla fine di quella guerra è dedicata una specifica predizione incondizionata. E, comunque, è solo nel 1925, quando la pace è già in atto, che la Madonna spiega a Lucia i contenuti della richiesta di devozione.
Il guaio è che Lucia, abituata a raccontarne di tutti i colori, in una lettera al Papa del 2.12.1940, nell’accennare al segreto del 1917, scrive che sia la devozione al Cuore Immacolato a Maria che la consacrazione della Russia erano state chieste per impedire la seconda guerra mondiale, ormai già scoppiata. E’ chiaro che, quando nel 1941 scrive le memorie, è costretta a mantenere il punto, affermando che era stata promessa la pace in cambio della devozione a Maria. Nel prossimo articolo esamineremo meglio questo aspetto, ma nel frattempo non vi scervellate troppo. Forse anch’io difetto di chiarezza, ma la vera confusione sta a monte.

Prescindendo dai contenuti, bisognerebbe anche capire cosa significa che la devozione richiesta debba essere stabilita “nel mondo”. Il mondo è grande e, specialmente nella prima metà del ‘900, per la maggior parte inaccessibile al Cattolicesimo. Perciò, l’invito era di fatto inapplicabile.
Dubbi a parte, resta il fatto che si tratta di una promessa condizionata e non di una profezia: “se verrà fatto quanto richiesto, molte anime si salveranno e ci sarà pace”. Lo scenario resta aperto anche alle opzioni contrarie.

Come accennato, la Madonna non dice subito a Lucia “come” la devozione al suo Cuore Immacolato debba essere realizzata in pratica. Si riserva espressamente di dirlo: “Se faranno quello che io vi dirò…”.

Non c’è alcuna fretta. Bisogna attendere il 10 dicembre 1925, quando Lucia è già in convento, perché la Madonna le appaia nuovamente insieme al Bambino Gesù e con i “decreti attuativi”, che vedremo nel prossimo articolo.

Un gran pasticcio nei tempi, nella forma, nei contenuti. Finora, di profezie neanche l’ombra.

Lista delle incongruenze aggiornata:

1) Miracolo del sole: formulazione in contrasto con le facoltà profetiche di Maria.
2) Profezia della guarigione dei malati: manca la relazione tra predizione ed evento.
3) Profezia della morte di Francesco e Giacinta – predizione post eventum.
4) Profezia della vita residua di Lucia – errata relazione tra predizione ed evento.
5) Visione puerile e vetero-catechistica dell’inferno, spacciata per segreto.
6) Improbabile visione di un angelo, che impegna i tre pastorelli sul profondo mistero della SS. Trinità.
7) Devozione al Cuore Immacolato di Maria: non è profezia, ma richiesta pasticciata.



[1] Non è l’unica volta in cui Lucia fa riferimento alle anime dell’inferno, sostenendo che possono essere salvate; in qualche caso lo scrive in maniera estremamente esplicita. Tuttavia, a chi le fa rilevare l’errore teologico, risponde che intende riferirsi alle anime in maggior pericolo di dannazione.

martedì 23 dicembre 2014

Il secondo segreto di Fatima - 1

Passiamo al secondo dei segreti di Fatima. Ancora una volta, ricordo che è Lucia adulta a scrivere ciò che ha visto da bambina. E’ proprio questo aspetto, regolarmente sottovalutato, che fornisce le basi per una adeguata comprensione. Ad esempio, per quanto visto nel caso del primo segreto, il mistero della SS. Trinità era ben noto a suor Lucia, sia pure a livello nozionale, mentre è estremamente improbabile che fosse nei pensieri dei piccoli pastorelli.
Dopo aver descritto l’inferno, la quarta memoria di Lucia, scritta nel 1941, prosegue con le seguenti parole che la Madonna avrebbe pronunciato il 13 luglio 1917 :

Spaventati e come per invocare soccorso, alzammo gli occhi verso la Madonna, che ci disse con bontà e tristezza: “Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quello che io vi dirò, molte anime si salveranno e ci sarà pace. La guerra terminerà. Ma se non smetteranno di offendere Dio, sotto il regno di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per punire il mondo dei suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e della persecuzione della Chiesa e al santo Padre. Per impedirlo, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se daranno retta alle mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà nel mondo i suoi errori, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, e parecchie nazioni saranno annientate. Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si covertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc. Questo non lo direte a nessuno.

Approfondiremo i vari punti uno per uno; per il momento, proviamo a dare un’occhiata sommaria.

Dunque, Lucia “prevede” nel 1941 che la guerra (la prima guerra mondiale, in corso al momento delle apparizioni) terminerà. Questa “straordinaria” predizione, tra l’altro, corregge una precedente profezia rivelatasi errata.

Lucia, sempre nel 1941, “prevede” la seconda guerra mondiale (iniziata nel 1939).

Ancora nel 1941, “prevede” che la seconda guerra mondiale debba iniziare sotto Pio XI, mentre in realtà è iniziata sotto Pio XII.

La “prevista” notte illuminata, antecedente allo scoppio della seconda guerra mondiale, è stata la grande aurora boreale della notte tra il 24 e il 25 gennaio 1938, che Lucia stessa, nella terza memoria, qualifica come segnale divino, sostenendo che gli “astronomi” sono in errore nel considerarlo aurora boreale.

Bisognerebbe infine capire perché Lucia abbia aspettato il 1941 per rivelare che la seconda guerra mondiale avrebbe potuto essere evitata con la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria. Davvero sorprendente che una futura santa, credendo di sapere come evitare quella guerra, non lo abbia detto per tempo.

La verità è che Lucia scrive… scrive… senza rendersi conto del “cul de sac” nel quale si è ficcata. Esaltata dal clima che si è creato attorno a lei, si sente obbligata a mantenere lo status di canale privilegiato con il cielo; o forse lo fa per tenere vivo il ricordo di Fatima, senza capire che sta trasformando un evento di preghiera e penitenza in una tragedia apocalittica. Ora che ha studiato, le sue visioni ricalcano quelle di Daniele, di Isaia e di Giovanni: inferno, guerre, annientamento di nazioni, martiri; un crescendo che culmina nel terzo segreto, con l’ordine di non rivelarlo per qualche tempo. Quasi certamente in buona fede, si immerge totalmente nella parte e la gente le crede. I “registi” la fomentano: scriva quel che vuole; l’importante è che parli male della Russia, menzionata ben tre volte nel secondo “segreto”.

La Russia e il comunismo sono una vera ossessione. Anche De Marchi (quello dei bambini “co-redentori”) sostiene che Giacinta, la piccola cugina di Lucia, prima di morire (1920) aveva profetizzato che, per punire i peccati commessi in Portogallo, il Signore avrebbe scatenato una rivoluzione comunista, accompagnata da saccheggi, violenze e devastazioni di ogni genere, soprattutto a Lisbona.
L’evento più simile a questa “profezia” (ma senza la violenza prevista) è stato il colpo di stato del 1926, di stampo fascista. Non importa! Quando nel 1952 De Marchi pubblica il suo libro con la profezia di Giacinta, siamo in piena guerra fredda e la condanna del comunismo ateo, da parte di una delle veggenti di Fatima, colpisce molto di più di quanto possa fare l’errore di profezia. In fondo, De Marchi avrebbe potuto sostenere che, nel 1952,  il pericolo di una sommossa comunista era ancora possibile e la profezia di Giacinta sempre valida.

Sempre lo stesso De Marchi scrive:


Fatima ha richiamato sul Portogallo un fiume di grazie, e per il Cristianesimo in genere è diventato il simbolo della guerra spirituale contro il comunismo e il punto focale della nuova crociata.

…omissis…

Il 13 maggio 1938 ha avuto luogo il secondo pellegrinaggio, quale adempimento della promessa fatta dall’episcopato portoghese per avere Nostra Signora liberato il Portogallo dalla minaccia comunista che ha causato una così terribile guerra civile in Spagna.

Ancora una volta, per i nuovi lettori: Fatima II, quella delle profezie, non è un fenomeno religioso. E’ un fenomeno politico.

sabato 20 dicembre 2014

Il primo segreto di Fatima

Per la descrizione della prima parte del segreto rivelato dalla Madonna ai pastorelli il 13 luglio 1917, mi avvalgo delle stesse parole di Lucia (quarta Memoria):


…Aperse di nuovo le mani come nei due mesi precedenti. Il riflesso parve penetrare la terra e vedemmo qualcosa come un mare di fuoco; immersi in questo fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e negre o color bronzo, con lineamenti umani, che fluttuavano nell’incendio, sollevate dalle fiamme che da loro stesse uscivano con nugoli di fumo, e ricadevano da tutte la parti, simili al cadere di faville nei grandi incendi, senza né peso né equilibrio, tra gridi e gemiti di dolore e di disperazione, che facevano orrore e tremare di spavento. (Dev’essere stato l’impatto con questa visione che mi fece scappare quell’ahi, che dicono di aver sentito da me). I demoni si distinguevano per i lineamenti orribili e schifosi di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come negri carboni accesi.
Spaventati e come per invocare soccorso, alzammo gli occhi verso la Madonna, che ci disse con bontà e tristezza….  (inizia il secondo segreto, del quale ci occuperemo nei prossimi articoli).


Viene da chiedersi che razza di segreto sia mai questo! E’ soltanto la descrizione dell’inferno così come l’avrebbe fatta qualunque bambino dell’epoca, che avesse frequentato il catechismo.
Ammetto che assistere a questo spettacolo con i propri occhi possa essere considerato ben più terrificante che leggerne. Ma davvero la Madonna ha mostrato questa scena ai pastorelli?
A cosa abbiano assistito Giacinta e Francesco non è dato saperlo, visto che sono morti custodendo il loro segreto. Dobbiamo quindi fidarci di Lucia e della sua descrizione medievale e dantesca.

Devo qui succintamente ricordare, non avendone parlato in precedenza, che la stessa Lucia aveva avuto delle visioni di un angelo qualche anno prima di vedere la Madonna, inizialmente con tre compagne e poi con i cuginetti Francesco e Giacinta. E’ sempre lei il fulcro di tutte le vicende di Fatima: tutto ruota attorno a lei, che è anche l’unica a parlare e l’unica a sopravvivere (non si ha notizia della sorte delle tre compagnette che hanno preceduto i cugini).
Ebbene, l’angelo si era presentato sia come angelo custode del Portogallo che come angelo della pace.
A me, che so poco delle cose di lassù, verrebbe da pensare che un angelo della pace debba essere parecchio impegnato, per tenere a bada i tumulti e le guerre di tutto il mondo. A giudicare da come sono sempre andate le cose, capisco ora perché gli sforzi dell’angelo di Lucia non abbiano mai avuto successo. Evidentemente non poteva impegnarsi a fondo, dovendo riservarsi anche il tempo per vigilare sul Portogallo e, contemporaneamente, per indottrinare la bambina. Forse, “profetizzando” la crisi attuale, il cielo ha fatto prudentemente dei tagli di personale anticipati.

Comunque, questo angelo parla ai tre bambini della SS. Trinità, somministra ad essi la Comunione con Calice ed Ostia, compie dei gesti rituali e pronuncia delle parole assolutamente usuali per chiunque frequenti la Santa Messa.
E’ talmente allineato agli insegnamenti catechistici che il sacerdote John de Marchi, un illustre commentatore dei fatti di Fatima, scrive:

L’angelo ha voluto dimostrare, a nostra guida teologica, che gli insegnamenti tradizionali della Chiesa non sono stati viziati dal tempo e dall’errore.
…Appare chiaro che, a Fatima, un angelo ha camminato tra di noi con un catechismo aperto in mano.

A sentire De Marchi, abbiamo la dimostrazione dell’infallibilità della Chiesa.  A sentire sempre lui (uso altre sue parole), i bambini “sono diventati, per libera scelta, co-redentori con Cristo”.
Infallibilità della Chiesa certificata dai racconti di bambini co-redentori? Ed è proprio un sacerdote a sostenerlo? Vi risparmio qualsiasi commento; voglio solo ribadire che non stiamo parlando di un fatimologo qualsiasi, ma di uno dei più autorevoli ed accreditati!

Di fronte a tanta mistificazione, che si unisce ad altre analoghe provenienti da un fronte clericale graniticamente compatto e palesemente “coalizzato”, non possiamo non acuire i sospetti, più volte espressi, sulla reale origine degli eventi di Fatima o, quanto meno, di Fatima II.
E’ stato davvero l’angelo a parlare ai tre bambini di 7, 9 e 10 anni della SS. Trinità, oppure è stata Lucia adulta, unica sopravvissuta, che “si” è raccontata chissà quale storia, infarcita di angeli e segreti, spacciandola per vera anche a noi?
E’ stato davvero l’angelo a camminare tra di noi con un catechismo aperto in mano, come sostiene De Marchi, oppure è tutto frutto dell’immaginazione di Lucia, la cui scadente cultura teologica non le consente di andare al di là di una descrizione tradizionale dell’inferno e di altre concezioni religiose di basso profilo?

Aggiorniamo l’elenco delle incongruenze:

1) Miracolo del sole: formulazione sconcertante (possibile trucco ancora da svelare). 
2) Profezia della guarigione dei malati: manca la relazione tra predizione ed evento (requisito n. 3 – cfr: Fatima: vere e false profezie).
3) Profezia della morte di Francesco e Giacinta – predizione post eventum.
4) Profezia della vita residua di Lucia – errata relazione tra predizione ed evento (requisito n. 3 – cfr:  Fatima: vere e false profezie)
5) Visione puerile e vetero-catechistica dell’inferno, spacciata per segreto.
6) Improbabile visione di un angelo, che impegna i tre pastorelli sul profondo mistero della SS. Trinità. 

giovedì 18 dicembre 2014

La Fatima antistorica

Nell’apparizione del 13 luglio 1917, la Madonna ha confidato ai pastorelli tre segreti. Soprassediamo, per il momento, al tanto favoleggiato quarto segreto, che può trovare adeguata collocazione solo nei romanzi di fantareligione. In realtà, come la stessa Lucia scrive nella sua terza memoria, si tratta di un unico segreto diviso in tre parti. Ai fini narrativi la sostanza non cambia.
In questa sua terza memoria, scritta nel 1941, Lucia rivela per la prima volta il contenuto delle prime due parti del segreto; la terza parte sarà messa per iscritto nel 1944 e seguirà un percorso particolare. Occhio alla data, 1941, perché nei prossimi articoli sarà importante ricordare che siamo in piena seconda guerra mondiale.

Con l’introduzione dei temi del segreto, Lucia stravolge radicalmente la natura delle sue visioni, che da fenomeno di preghiera e penitenza (Fatima I) diventano fenomeno profetico (Fatima II).
Anni ed anni di clausura e di silenzi l’hanno trasformata nella nemesi divina: minacce di guerre, di annientamento di nazioni, di giudizi severi sono il castigo che, nella sua nuova veste di profetessa, riserva all’umanità, nascondendosi dietro l’immagine di Maria.
Non si rende conto che sta buttando benzina sul fuoco: anche senza le sue minacce, guerre e catastrofi hanno sempre fatto parte dei destini dell’umanità, sin dai suoi esordi sulla faccia della terra. Lei, però, si esalta al punto di credere di poter salvare l’uomo da tutto questo: nascondendosi dietro l’immagine della Madonna, si presenta come l’apocalittica donna vestita di sole che schiaccia la testa del serpente con un rito teoricamente molto semplice: la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria. Spalleggiata dal clero anticomunista portoghese e spagnolo[1], le sue convinzioni si rafforzano fino al punto di farle perdere ogni atomo di senso critico; perciò, non viene neanche sfiorata dal sospetto che esista tutto un mondo guerrafondaio, fuori dal continente europeo, che prescinde dai destini della Russia (in realtà Unione Sovietica, ma per Lucia non fa differenza).
Ovviamente, sebbene convinta della sua potenza salvifica, deve fare i conti con una realtà che contraddice le sue aspettative. I vari pontefici non possono accontentarla: quella che lei chiede non è una semplice danza tribale per far cadere la pioggia; essi hanno una diplomazia e un opportunismo politico da assecondare, tenendo anche presente la cautela imposta dalla presenza di vescovi, preti e cattolici al di là della cortina di ferro. Senza contare che hanno un’autorevolezza religiosa vecchia di 2000 anni, che non si può piegare dinnanzi ai diktat di una visionaria fuori controllo che, dal 1917 in avanti, le va sparando sempre più grosse, in un crescendo interminabile e senza freni. Dio dispone; Lucia comanda; il Papa ubbidisce. Non può essere che la Madonna chieda questo, senza rendersi conto che, così facendo, squalifica il Papa e l’intera Chiesa cattolica.
Per questo, le varie Consacrazioni vengono fatte “obtorto collo”, per rispondere alle crescenti pressioni, ma senza rispettare le rigide condizioni imposte dall’incontentabile Lucia, alla quale non sta bene nulla di diverso da quanto esige.

Non le sta bene neanche la consacrazione del mondo intero al Cuore di Maria. No! Per lei non vale il principio per il quale “ubi maior, minor cessat”. E’ necessaria la specifica consacrazione della Russia; al limite, bontà sua, si può accettare la consacrazione del mondo con “speciale menzione” della Russia.

Proprio questa insistenza sulla forma, oltre naturalmente a tutto il resto, conferma l’azione di una regia occulta che sfrutta, nel senso proprio della parola, la sua religiosità superstiziosa e primitiva: ciò che interessa ai registi iberici è un messaggio forte, esplicitamente ed inequivocabilmente anticomunista, che allontani ogni tentazione popolare comunista, avversa ai governi dittatoriali di Salazar in Portogallo e di Franco in Spagna. Perciò, a Lucia non sta bene neanche la formula della “consacrazione del popolo russo”; è necessario che sia chiara la volontà di condanna proprio dell’ideologia comunista. Che significa, se non questo, che “La Russia diffonde i suoi errori nel mondo”?

Non si tratta perciò di una faccenda di anime, ma di una faccenda squisitamente politica. Tanto è vero che non una parola viene pronunciata anche contro le atrocità del regime nazista, che ha condotto il mondo alla catastrofe. E’ probabile che la Madonna di Lucia non veda “errori” nel nazismo, così come evidentemente non li vedono la Chiesa portoghese e quella spagnola; la prima apertamente schierata con il governo conservatore di Salazar, che ha perfino indetto il lutto nazionale per la morte di Hitler, e la seconda apertamente schierata con il governo fascista di Franco.

Insomma, se Fatima I presenta delle incongruenze, Fatima II non ha alcun senso sotto il profilo religioso, storico, sociale, mistico. Ne ha molto, invece, sotto il profilo politico.
Rivelandosi molto abili, la Chiesa locale portoghese e quella spagnola hanno saputo opportunamente soffiare sul fuoco della credulità popolare, mettendo la Chiesa di Roma di fronte alla inevitabile conseguenza di dover fare buon viso a cattivo gioco; ciò spiega perché, pubblicamente, il Vaticano abbia dovuto riconoscere Fatima mentre, privatamente, abbia opposto sempre resistenza alle richieste di Lucia. L’unico ad averle accordato fiducia è stato Giovanni Paolo II, da sempre profondamente devoto a Maria.
La lezione è servita al Vaticano che, forte di questa esperienza, sta adesso cercando in tutti i modi di non farsi coinvolgere nelle apparizioni di Medjugordje, nonostante le crescenti pressioni popolari. Da questo atteggiamento nascono le parole di Papa Francesco, che riporto ancora una volta:

La Madonna è madre e ci ama tutti. Ma non è un capoufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni. Queste novità allontanano dal Vangelo, allontanano dallo Spirito Santo, allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla bellezza di Dio. Gesù dice che il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione”.

Definito il contesto, possiamo passare alle varie parti del segreto. Non eessendo variato nulla, non aggiorno l’elenco delle incongruenze.



[1] Lucia muove i primi passi “mistici” in Portogallo e poi viene rinchiusa in un convento spagnolo.


domenica 14 dicembre 2014

Fatima: ciò che nessuno vi dirà mai!

Una profezia esaltata dagli apologeti di Fatima e contestata dai critici è quella della morte di Francesco e Giacinta, preannunciata nel corso dell’apparizione del 13 giugno 1917. Rivolgendosi a Lucia, la Madonna disse[1]:

Giacinta e Francesco li porterò tra poco. Ma tu resterai qua ancora per un po’.

In effetti, Francesco è morto nel 1919 e Giacinta nel 1920; entrambi per malattia e, presumibilmente, per l’epidemia di spagnola che imperversava in quel periodo. Profezia avverata o profezia truccata?

Obiettivamente non ci si può che schierare dal lato degli scettici, includendo questa “profezia” nel cumulo delle panzane raccontate da suor Lucia, sempre molto brava a sostenere, “dopo” l’evento, che lei sapeva da “prima” ciò che sarebbe successo. Nel nostro caso, l’ha raccontato nel 1927.
Ciò che lascia sbigottiti, però, è la creduloneria con la quale le masse abboccano a questo stratagemma puerile, senza mettere in atto un minimo di senso critico. Probabilmente è l’aura di sacralità, enfatizzata da letture ritenute “autorevoli”, che spinge molti a mettere a tacere dubbi e sospetti, temendo di fare un torto alla loro fede.
Capirei se esistessero riscontri di credibilità su Lucia ma, come abbiamo già avuto modo di vedere negli articoli passati e come vedremo meglio in quelli futuri, l’intero personaggio è discutibile in tutte le sue manifestazioni. Un personaggio talmente immedesimato nel ruolo di portavoce della volontà celeste da non rendersi conto che, in alcune circostanze, arriva perfino ad invertire i ruoli con Maria. Infatti è proprio lei, nella sesta apparizione, a chiedere la conversione dei peccatori, mentre la Madonna fa resistenza:

Lucia: Io avevo molte cose da chiedervi; se guarivate alcuni malati e la conversione di alcuni peccatori.
Madonna: Alcuni sì; altri no; è necessario che si correggano; che domandino perdono dei loro peccati.

Dunque, alla compassionevole misericordia di Lucia, la Madonna risponde con una splendida ovvietà catechistica: la conversione dei peccatori è possibile a patto che chiedano perdono dei loro peccati. Lascio a voi valutare la profonda novità spirituale del sublime messaggio.

E che dire dei malati per i quali Lucia intercede? Alcuni guariranno e altri no. Un’altra indiscutibile profezia divina?

Non pensate che sia io a fare questioni di lana caprina. Non avete idea delle contorsioni alle quali i fatimologi hanno fatto ricorso per conferire un minimo di credibilità interpretativa a questo semplicissimo ed insignificante dialogo.

Nel caso abbiate perso il filo in questa girandola di incongruenze, e vi capisco perfettamente, ricordo che io non sto parlando di Lucia bambina; quella che racconta “i fatti” è Lucia adulta, esiliata in Spagna, imprigionata in un convento senza possibilità di contatti con l'esterno e limitata perfino nei rapporti interni, che si crea un proprio mondo immaginario, quasi certamente “pilotato”, nel quale intreccia esili ed infantili trame sulla malvagità e sui destini del mondo, scaricandone la responsabilità sulla Madonna.
Una Lucia libera in patria sarebbe una mina vagante per l’influenza che potrebbe esercitare sulla credulità popolare. Così strettamente controllata, invece, la portavoce della Madonna si rivela un utile strumento di condizionamento religioso e, dopo la terza e quarta memoria, anche politico e sociale.
Non meravigliatevi se, di tutto questo, non trovate traccia nei noti libri sensazionalistici sui misteri di Fatima. I loro autori si guardano bene dallo scandagliare il clima religioso e psicologico all’interno del quale questi “misteri” hanno avuto la loro genesi.

Scavando a fondo, è talmente anomala la posizione di Lucia adulta, che qualcuno sostiene addirittura che una falsa Lucia abbia sostituito quella vera, morta per cause naturali o assassinata. Personalmente trovo pretestuosi, almeno finora, gli elementi a sostegno di questa tesi. Certo è che, se fosse vera, molti problemi si risolverebbero all’istante.

All’opposto, le stranezze del personaggio vengono invocate da altri come prova della comoda insondabilità della volontà divina, che ha fatto di Lucia la depositaria di un segreto apocalittico; talmente segreto da risultare inutile, perché sequestrato dalla Chiesa e non rivelabile. Quella del Dio delle lacune, alla cui volontà ci si appella per colmare i vuoti logici, è consuetudine storica di indubbio successo; è poco coerente col Dio del Nuovo Testamento, Padre e fratello, ma vallo a far capire.
Gli elementi a sostegno della tesi del segreto non rivelato sono ancora più pretestuosi di quelli della falsa Lucia; se non altro perché, anziché risolvere molti problemi, li accrescerebbero.
Ma la vera stranezza sta nel fatto che coloro che concepiscono questo scenario riconoscono alla Vergine la capacità di prevedere il futuro apocalittico, ma non quella di prevedere l’atteggiamento ostruzionistico della Chiesa.

Mi sono lasciamo prendere la mano! Torniamo a Francesco ed a Giacinta. Il primo è morto nel 1919 e la seconda nel 1920. La “predizione”, però, è stata fatta da Lucia in una lettera scritta a padre José Aparicìo da Silva nel 1927, quando i cadaverini erano ormai decomposti. Una profezia post-eventum, priva di ogni valore profetico sulla base del primo dei requisiti richiesti (cfr. Fatima: vere e false profezie).

Così come per la presunta falsa Lucia, qualcuno ha addirittura suggerito un’ipotesi fantasiosa, che riporto solo per dovere di cronaca, senza condividerla minimamente.
Nel tentativo di accreditare la figura profetica della veggente e di valorizzare la apparizioni di Fatima, viene suggerito (senza prove) che Lucia avesse già fatto trapelare il contenuto della falsa profezia ben prima della morte dei cugini, che sarebbe stata “aiutata”, per entrambi o solo per Giacinta, dal “regista” di tutta “l’operazione Fatima”.

Mettendo da parte queste assurde congetture, rese possibili dalle incoerenze dei racconti di Lucia, va rilevato che, rivolgendosi a lei, la Madonna avrebbe aggiunto: “Tu resterai qua ancora per un po’”.

In realtà, Lucia ha vissuto molto di più che “un po’”, essendo morta nel 2005, all’età di 98 anni. Non credo che ci sia qualcuno disposto a sostenere che la predizione sia corretta. E’ più ragionevole pensare che nel 1927, quando Lucia ha scritto la “profezia”, abbia preso atto di essere ancora in vita ed abbia riservato a se stessa una ragionevole e media aspettativa di vita.

Aggiorniamo il nostro elenco delle incongruenze:

1)       Miracolo del sole: formulazione sconcertante (possibile trucco ancora da svelare). 
2)       Profezia della guarigione dei malati: manca la relazione tra predizione ed evento (requisito n. 3 – cfr: Fatima: vere e false profezie)
3)  Profezia della morte di Francesco e Giacinta – predizione post eventum
4)       Profezia della vita residua di Lucia – errata relazione tra predizione ed evento (requisito n. 3 – cfr:  Fatima: vere e false profezie)






[1] La citazione è presa dalle Memorie di Lucia.

sabato 13 dicembre 2014

Il miracolo del sole: vera profezia?

In un primo tempo avevo intenzione di iniziare questa panoramica sui segreti e sulle profezie di Fatima con la profezia del miracolo del sole del 13 ottobre che, essendosi realizzata, costituisce l’unico elemento di credibilità delle apparizioni.
A rigore non si tratta di una vera profezia, ma della promessa di un miracolo da parte della Madonna, che diventa profezia se visto come evento futuro del quale Lucia si fa portavoce. Chiamandola come ci pare, concentriamoci sulla sostanza piuttosto che sulla forma.

In apparenza sono presenti tutti e tre i fattori che convalidano una profezia (cfr. Fatima: vere e false profezie):

1)  Esistono delle testimonianze attestanti che la predizione di Lucia, benché riferita solo genericamente ad un miracolo che la Madonna avrebbe fatto il 13 ottobre, ha preceduto l’evento;
2)   fino al momento del fenomeno solare del 13 ottobre, non esisteva alcun indizio di tipo “naturale”, in grado di far presagire ciò che sarebbe successo;
3)    la corrispondenza tra previsione ed evento è valida, giacché può essere considerato “miracolo” lo straordinario fenomeno di un sole che “balla” e ruota su se stesso, assumendo diversi colori.

Per la verità e anche se può sembrare impossibile, non mancano spiegazioni alternative valide, in grado di smentire profezia e miracolo. Tuttavia, in assenza di prove concrete che si sia trattato veramente di una montatura, il fenomeno viene accettato per vero, anche se non sempre senza titubanze da parte degli scettici e con qualche imbarazzo perfino da parte di chi crede, Chiesa inclusa.
Da parte mia, se lo discutessi subito, darei l’impressione di volerlo demolire a tutti i costi. Per questo ho deciso di rinviarne la trattazione alla fine, dopo aver compiutamente descritto il contesto traballante di Fatima; in tal modo, le perplessità e le spiegazioni alternative assumeranno tutto un altro aspetto.

Si può però anticipare sin da ora la constatazione dell’intrinseca contraddizione di questa profezia, già nella sua formulazione.
Infatti, dopo le pressioni (prigione inclusa) che i bambini hanno subìto nel mese di agosto del 1917, la Madonna rinnova ad essi la promessa di un miracolo con una dichiarazione sconcertante:

Nell’ultimo mese [ottobre] farò il miracolo, perché tutti credano. Se non vi avessero portato nel villaggio, il miracolo sarebbe stato più grandioso.

Questo è uno di quegli errori “quasi invisibili” commessi da quel furbacchione dello stratega di Fatima con i suoi “se”, dei quali abbiamo parlato nell’articolo precedente (Fatima: vere e false profezie). Senza rendersene conto, egli mette in bocca alla Madonna delle parole di carattere punitivo che pongono un inquietante problema. Da esse si evince che, nell’originaria promessa del 13 luglio, fosse previsto un miracolo più grande. I fatti, poi, hanno fatto cambiare idea a Maria che, tornando sull’argomento, sembra colta di sorpresa dagli eventi.
Ma come! Proprio il 13 luglio, giorno della promessa del miracolo, si era scatenata con una serie di profezie, con ciò facendo credere che conoscesse il futuro.
Se lo avesse veramente conosciuto, non avrebbe neanche dovuto prendere in considerazione la possibilità di compiere un miracolo diverso, dal momento che l’intenzione iniziale avrebbe già dovuto essere quella definitiva, commisurata al “film del futuro”, che non contempla scenari alternativi. Che senso ha la recriminazione di agosto?
Se non lo conosceva, bisogna domandarsi che credibilità si può accordare alle varie profezie che le vengono attribuite, anche a prescindere dagli specifici elementi che le smentiscono e che vedremo di volta in volta.

E’ chiaro che sto ironizzando sullo stratega e non certo su Maria. Il cristiano sincero non ha alcun bisogno di “dimostrazioni” che spettacolarizzino le relazioni con il cielo, a scapito della vera fede. Egli sa che solo nel suo cuore può trovare le risposte che cerca. “Perché mi hai visto, Tommaso, tu hai creduto. Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Gv. 20,29).

Come detto, sul miracolo del sole torneremo più avanti. Per il momento, passiamo alla profezia dell’imminente morte di Francesco e Giacinta, preannunciata dalla Madonna nel corso dell’apparizione del 13 giugno 1917. In effetti, Francesco è morto nel 1919 e Giacinta nel 1920. Profezia avverata o profezia truccata?
La risposta la conoscete già, in quanto ne abbiamo già parlato di recente. Se la riprendo (nel prossimo articolo) è per inserirla in un quadro organico di tutti gli annunci controversi.

Facciamo però una cosa. Man mano che vado avanti, segno in calce il messaggio criticato, facendo un elenco che si allunga di volta in volta.

1)      Miracolo del sole: formulazione sconcertante (possibile trucco ancora da svelare).


lunedì 8 dicembre 2014

Fatima: vere e false profezie

Prima di occuparci delle presunte profezie di Fatima, si rende necessario qualche chiarimento.

Il profeta è colui che trasmette la parola di Dio. Nell’uso corrente, le profezia è la previsione di un evento futuro. Non è vero l’inverso, nel senso che non ogni previsione è profezia. Se il tempo è nuvoloso ed io “prevedo” che pioverà, questa non è certamente una profezia.

E’ perciò evidente che, affinché si possa parlare di profezia, bisogna fissare alcuni requisiti, altrimenti si resta nel mondo delle chiacchiere.

-  Anzitutto, occorre un fonte certa della predizione, anteriore all’evento profetizzato. Troppo facile dire, “dopo” un evento, che il veggente lo conosceva già “da prima”; Lucia di Fatima è maestra insuperabile in questo.
- In secondo luogo, al tempo della predizione non devono sussistere elementi in grado di suggerire deduzioni logiche; l’esempio della prevista pioggia con un tempo nuvoloso è uno di questi casi.
- Infine una profezia deve trovare chiaro riscontro nell’evento previsto, una volta che questo si verifica. Nostradamus, con l’ambiguità delle sue quartine, ha sfruttato magistralmente questo aspetto. Parimenti, non è detto che l’Apocalisse di Giovanni sia una profezia, o che sia una profezia attendibile, visto che dopo 2000 anni manca ancora il riscontro fattuale. Probabilmente il suo autore non intendeva proporla affatto come vera profezia, ma questa è un’altra questione.

Ebbene, le profezie di Fatima non rispettano mai questi requisiti tranne, forse, in un caso: il miracolo del sole, previsto in anticipo, tenuto però presente che la predizione riguardava genericamente “un miracolo”, senza ulteriori precisazioni. Teniamo anche presente che il fenomeno solare del 13 ottobre 1917 viene accettato come “miracolo”, anche se diversamente spiegabile checché se ne possa pensare, solo perché finora sfuggito alla definitiva dimostrazione che si tratta realmente di mistificazione. E’ l’unica ragione per la quale Fatima 1 gode ancora di qualche credito. Invece, Fatima 2 fallisce su tutti i fronti, benché il suo architetto si sia dato tanto da fare per cavalcare la storia, fingendo di prevederla.

Nella sua astuzia, costui ha escogitato perfino un meccanismo, peraltro piuttosto ingenuo, che però, a giudicare dai risultati, si è dimostrato molto efficace: ha inventato le profezie “condizionate”, cioè degli ammonimenti generici che sembrano profezie, del tipo “se il Papa non consacra la Russia, il mondo non avrà pace”. E quando mai, da quando l'uomo ha memoria, il mondo ha avuto pace, a prescindere dalla Russia? Fatto sta che la consacrazione è stata fatta diverse volte ma, a quanto pare, senza riscuotere il gradimento del cielo (guerre di Corea, Vietnam, America Latina, Falkland, Balcani, Iraq, Afghanistan, Somalia, etc.) 
Ovviamente, una Madonna che lancia di questi moniti non fa affatto una previsione, ma illustra uno scenario piuttosto "elastico". Eppure, questi moniti sono stati spacciati per profezie ad una popolazione prevalentemente analfabeta[1] e, incredibile a credersi, tali sono considerati ancora oggi, grazie alla ingenuità o alla disinformazione delle masse.
Le voci fuori dal coro, poche, vengono sopraffatte dall’accusa di non voler credere all’evidenza. Di quale evidenza si parli non lo so; però lo sanno quelli che vedono fantasmi, alieni, prodigi ed anticristi ad ogni angolo di strada. Che brutta bestia la superstizione!



[1] Il livello di alfabetizzazione era piuttosto basso sia al tempo delle apparizioni (1917) che al tempo della stesura delle memorie di suor Lucia (dal 1935 al 1941).

venerdì 5 dicembre 2014

Rivelazioni pubbliche e private

Le apparizioni di Fatima e le prime testimonianze dei pastorelli, in quanto simili alle altre mariofanie storiche, non creano per un credente alcun problema di fede (Fatima I). L’unico elemento di novità è costituito dal miracolo del sole che, benché spiegabile per altre vie, contribuisce anch’esso alla credibilità dell’evento. Le ricostruzioni successive, invece, sono talmente ricche di contraddizioni ed assurdità, da rendere arduo ogni atteggiamento di fede (Fatima II).
Ai credenti si pone perciò un problema: è consentito tentennare su queste cose, accordando una fiducia parziale o negandola del tutto ed esprimendo critiche e giudizi su questioni apparentemente sacre, senza contravvenire ai propri doveri morali e religiosi di cristiano? Contrariamente a quanto possa sembrare, la risposta è: “Assolutamente sì”.

Quella di Fatima è una rivelazione privata, che non vincola i credenti. E' una questione che sfugge a molti e la cui importanza viene sottovalutata. Perfino scrittori (evito i nomi) che hanno le idee molto chiare sull’esistenza di un indimostrabile quarto segreto si scandalizzano su questo concetto basilare. Per tornare a una mia vecchia citazione, ci “spiegano” che Marte è fatto di groviera, ma non sanno cos’è la groviera.

Allora chiariamo le cose, perché solo la loro comprensione autorizza i credenti a dubitare.
I termini “rivelazione pubblica” e “rivelazione privata” sono una semplice convenzione, stabilita da secoli dalla Chiesa, per classificare i messaggi celesti. E’ evidente che, piaccia o meno, tutte le convenzioni terminologiche svolgono un ben preciso ruolo lessicale, che non può essere arbitrariamente alterato senza generare confusione. Immaginate se io invertissi i termini “frigorifero” e “forno a microonde”…

L’unica rivelazione pubblica è quella di Cristo, narrata nei Vangeli, ed ai credenti è fatto obbligo di prestarvi fede. Tutte le altre sono, per definizione, rivelazioni private, che possono (e, anzi, debbono) essere messe in discussione. La Chiesa a volte le riconosce, le considera degne di fede, ma permette ugualmente al credente di considerarle inattendibili per ragioni ben precise che espongo succintamente di seguito.
Nessun veggente può essere messo sullo stesso piano di Cristo, per quanto autorevoli possano essere le rivelazioni che egli dice di aver ricevuto. Solo Cristo è “la via, la verità e la vita”; sulla sua bocca non c’è errore o menzogna. Questo insegna la dottrina cristiana.
Non altrettanto si può dire dei vari veggenti: può esserci menzogna, allucinazione, distorsione, incapacità espressiva, manipolazione e chissà quant’altro. L’inganno, in buona o cattiva fede, non può mai essere escluso del tutto; perciò è legittimo, e anche doveroso, il dubbio nei loro confronti, senza che scatti alcun senso di colpa. Il cristiano ha l’obbligo di difendere la sua fede, evitando che si trasformi in superstizione. Perfino quando si sente ben disposto verso i vari mistici e veggenti, ha ugualmente l’obbligo di sottoporre le loro comunicazioni a un adeguato vaglio critico, evitando che la sua fede venga sopraffatta da quello che raccontano le varie Lucia di turno, per quanto sincere possano essere ritenute.
Non sono pochi quelli convinti che non credere alle apparizioni significa non credere alla Madonna.

Che assurdità! Eppure gli esempi di santi e veggenti in clamoroso errore abbondano nella storia. In questo blog ne abbiamo visti alcuni:

Santa Brigida racconta che Gesù le avrebbe detto di aver versato più di 30.000 gocce di sangue.
Santa Giovanna d’Arco sente le voci che la invitano a fare strage di nemici con la spada.
Santa Caterina da Siena si batte strenuamente per difendere il sadico e pluriomicida Urbano VI chiamando “anticristo” Clemente VII che, nello stesso tempo,  viene difeso da San Vincenzo Ferrer.
Santa Lutgarda racconta che Innocenzo III è stato condannato a stare in purgatorio fino al giorno del giudizio per non aver chinato il capo durante la recita del Credo. Evidentemente considera una bazzecola, non meritevole di punizione, il vergognoso sterminio dei catari voluto dallo stesso papa.
Vatti a fidare delle visioni di certi santi!

Tutto questo spiega la cautela, quando non proprio diffidenza, che la Chiesa ha da sempre mantenuto intorno alle visioni private e spiega anche le recenti parole di Papa Francesco a proposito di Medjugordje:

La Madonna è madre e ci ama tutti. Ma non è un capoufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni. Queste novità allontanano dal Vangelo, allontanano dallo Spirito Santo, allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla bellezza di Dio. Gesù dice che il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione”.

Attenzione, perché in questo campo non esiste simmetria tra dubbio e verità, come potrebbe essere tra un secco credere e un altrettanto secco non credere: un dubbio motivato vale infinitamente di più di una verità che, nelle rivelazioni private, non si sa mai quanto possa essere fondata.
Premesso questo, passeremo presto ad esaminare i vari “segreti” e le varie “profezie” di Fatima.