Individuata la stonatura, dobbiamo notare che è lo stesso
Matteo a richiamare con forza l’attenzione su di essa; vedremo presto come lo
fa.
Intanto, come premessa per capire bene, bisogna sapere
che, per gli ebrei, i numeri erano lettere e le lettere erano numeri. A noi la
questione può sembrare bizzarra o,
nella migliore delle ipotesi, possiamo pensare a una specie di superstizione
cabalistica, buona per giocare i numeri al lotto.
Non era così per gli ebrei colti, per i quali questa
corrispondenza era l’essenza, l’anima stessa
della loro visione mistica. Ne abbiamo visto un esempio col 666
dell’Apocalisse, che certo non è un giochetto da poco.
Non possiamo capirne l’importanza se non ci immergiamo
nella cultura ebraica di quei tempi. Per i mistici ebrei, tutto è cabala. Ad
esempio, avete presente il Vangelo di Luca (10, 1)?
Il Signore designò altri settantadue discepoli e li
inviò a due a due innanzi a sé, in ogni città o luogo dov’egli stesso voleva
andare.
Perché proprio 72? Ammetterete che non è un numero
qualsiasi, come potrebbe essere 50, oppure 60 oppure 100.
Inoltre, se i discepoli andavano a coppia in ogni città
dov’egli stesso voleva andare, dobbiamo supporre che, nei tre anni della sua
predicazione, abbia visitato 36 città.
Certo, 12 città ogni anno sono possibili anche se, non ci
crederete, a quei tempi non esistevano treni, moto, e automobili e non sembra
che Gesù andasse a cavallo o in carrozza. I Vangeli, del resto, non lo
descrivono come un viaggiatore compulsivo. Ma, allora, perché tutta questa
fretta di inviare 72 discepoli tutti insieme? Non sarebbe stato meglio farsi
precedere solo un pizzico di tempo prima della sua visita? Perché farsi
preannunciare con molto anticipo anche in quelle città ove la sua visita
sarebbe avvenuta molto tempo dopo?
Anche i bambini capirebbero che qualcosa non torna… se
solo non fossero condizionati dagli insegnamenti ricevuti. Insomma, non è
verosimile che abbia inviato in giro 72 discepoli contemporaneamente, per
preannunciare la sua visita; forse si trattava di un gruppo molto più
ristretto, diciamo tre o quattro, ma non 72. Cerchiamo perciò una spiegazione
alternativa, che nessuno vi darà mai.
Il numero 72 è un numero ben preciso, certamente non
casuale.
La ragione è che 72 sono i nomi di Dio conosciuti dalla
cabala.
E come si ottiene questo 72?
Nell’Esodo (14, 19-21) appare un fenomeno unico in tutta
la Torah che, come sapete, è stata consegnata da Dio a Mosé. I tre versi (19,
20 e 21) sono composti, ciascuno, da 72 lettere. Da quelle lettere i mistici
ebrei ricavavano i nomi di Dio:
prima lettera del primo verso, ultima del secondo e prima
del terzo;
seconda lettera del primo verso, penultima del secondo e
seconda del terzo;
e così via, fino a formare 72 gruppi di 3 lettere
ciascuno.
Ora, che Gesù abbia inviato veramente 72 discepoli o che
questa sia un’invenzione dell’evangelista Luca, la scelta del numero ha origine
cabalistica, perché è così che si ragionava a quei tempi (se volete contare da
soli, saltate i trattini “-“, che non sono lettere, e non vi confondete con la
punteggiatura). L’immagine dei 72 discepoli che si spargono nel territorio è
simile a quella dell’acqua sparsa per terra, che si estende a raggiera;
simboleggia la diffusione dei 72 nomi di Dio, che viene “presentato” alla gente
comune, fuori dalle sinagoghe e dagli ambienti farisaici. In pratica, Gesù
diffonde la conoscenza di Dio.
Perché li ha inviati “a due a due”? Sappiate che qui
siamo in pieno gnosticismo!
Possibile? Gnosticismo nel Vangelo di Luca, uno dei
quattro riconosciuti dalla Chiesa? Sì, è proprio così!
Perché vi scandalizzate? Cosa pensate che siano la “genealogia di Matteo”, i 72 discepoli e
il numero 666 o, per dirla tutta, l’intera Apocalisse, per non parlare del
“Logos” (tradotto impropriamente come “Verbo”) del Vangelo di Giovanni?
Ma se la Chiesa ha fatto guerra allo gnosticismo!
Ahhh… se è per questo, anche Pietro e Paolo si sono fatti
la guerra tra di loro, anche se oggi sono venerati insieme.
Non è una novità che la Chiesa, da sempre, abbia fatto la
guerra alla conoscenza. Galileo docet!
Tornando alla frase “a due a due”, ne troviamo traccia
anche nel Vangelo (apocrifo e gnostico) di Filippo (verso 74): “Noi siamo
stati generati dallo Spirito Santo, ma siamo stati di nuovo generati da Cristo,
a due a due”. Andremmo fuori tema… troppo fuori tema!
I Vangeli raccontano molte cose (non ne avete idea!) che
nessuno ci ha mai spiegato correttamente, perché il cristianesimo è il
cristianesimo e l’ebraismo è l’ebraismo… Vederli insieme ci aiuterebbe a capire
meglio le origini e le motivazioni della fede cristiana; non dimentichiamo che
Gesù era ebreo. Purtroppo la Chiesa ha i suoi dogmi sui quali non si discute.
Scusate la parentesi e torniamo alla cabala e a Matteo.
Fortunatamente, la questione cabalistica non è estranea a Nostradamus, che rimane sempre il nostro riferimento principale.
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