Tecniche di Nostradamus

sabato 10 novembre 2012

Arabi e latini


Prima di proseguire, dobbiamo fare una brevissima digressione (solo questo post), per chiarire un aspetto che non solo è fondamentale per la spiegazione della quartina II,79, ma lo è anche per la comprensione del clima generale delle Centurie.
Queste ultime si svolgono in uno scenario di guerre, distruzioni, calamità che, in realtà, sono un codice che simboleggia le lotte affrontate dall’interprete per una corretta lettura.
Tra i protagonisti di queste lotte, un ruolo preminente è assegnato agli arabi, chiamati con nomi diversi: orientali, saraceni, popolo della bandiera lunare, etc.
Abbiamo visto come perfino interpreti autorevoli (sic!), ingannati dall’idea delle vere guerre, abbiano individuato una presenza araba anche nei versi della quartina II,79.

Per spiegare come stanno realmente le cose, devo sottolineare che quello che voi state leggendo in questo momento è un insieme di glifi composti da lettere dell’alfabeto latino e da numeri, a volte in forma romana e a volte in forma araba. Si tratta di una convenzione mondiale di scrittura, estesa a tutte le lingue, alla quale si fa ricorso per agevolare la comunicazione (attenzione a questa parola: comunicazione), evitando che si debbano imparare i caratteri ebraici, greci e cirillici, gli ideogrammi cinesi e giapponesi e così via.

Lo stesso criterio, ovviamente, è stato seguito da Nostradamus, che però ha esasperato il concetto, facendone “anche” uno strumento di cifratura. Egli, infatti, si avvale dei glifi alfanumerici per identificare le singole quartine, associando un numero arabo, da 1 a 942, ad ogni lettera dell’alfabeto latino, estratta dalle frasi in latino.

Lo dice lui stesso, con una semplicità disarmante, nell’epistola a Enrico II: tanto disarmante, da passare inosservata agli occhi di migliaia e migliaia di interpreti nel corso dei secoli. 

leurs  langues  entremeslées  à grande societé: la langue des Latins & des Arabes par la communication, Punique & seront tous ces Roys Oirentaux chassez profligez, exterminez.

le loro lingue mescolate in una grande società: la lingua dei latini e degli arabi per la comunicazione, Punica e saranno questi re orientali(?) cacciati sconfitti, sterminati.

Una commistione di lingue dunque, finalizzata alla comunicazione e non ad accordi politici, bellici, economici. Un’alleanza di lingue per “comunicare”.
Dopo la parola “comunicazione” c’è una virgola che sembra grammaticalmente inopportuna, mentre è sostanzialmente azzeccatissima, perché intende segnalare che lì si interrompe il messaggio di Nostradamus: “per comunicare con l’interprete (attraverso il codice di cifratura) mi sono avvalso di una associazione tra lettere latine e numerazione araba. Con la scoperta di questo stratagemma, i re oirentaux saranno sconfitti e sterminati”.
Vi invito a notare che non si sta parlando veramente di orientali, tant’è vero che Nostradamus li chiama “oirentaux” e non “orientaux”. E’ l’ormai consueto sistema dell’errore “accidentale” che, unito all’inopportunità della virgola, serve per richiamare l’attenzione dell’interprete su una espressione apparentemente assai banale. Un modo per dire: “lascia stare gli inesistenti oirentaux; non è di essi che sto parlando; voglio invece dire che, se capirai l’associazione tra lettere e numeri, allora “sconfiggerai” il segreto della cifratura; io sto comunicando con te attraverso questo sistema”.

E’ straordinario! Nostradamus si esprime esattamente negli stessi termini adottati, oggi, da Wikipedia.

Wikipedia (voce: numerazione araba): i glifi più comunemente usati in associazione all'alfabeto latino sin dai tempi dell'era moderna sono 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Nostradamus: le loro lingue mescolate in una associazione: lingua dei latini e degli arabi

Incredibile come nessuno si sia chiesto mai perché Nostradamus abbia sentito il bisogno di fare questa puntualizzazione, se non per uno scopo preciso. Forse io e voi, quando scriviamo, sottolineiamo il ricorso alle lettere dell'alfabeto e ai numeri? Ci prenderebbero per pazzi se lo facessimo.

Ricordatevi di questo tutte le volte che, nelle Centurie, leggete di guerre coi latini e con gli arabi; cosa che accade piuttosto di frequente. Allo stesso tempo, dimenticate guerre e missili in medio oriente; quelle guerre, purtroppo, ci sono state e possono ancora esserci, ma non erano certamente oggetto delle visioni di Nostradamus che, invece, ne faceva una metafora, un codice, delle battaglie dell’interprete contro gli enigmi della cifratura.

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