In occasione del temuto terremoto previsto per oggi da Raffaele Bendandi, sta impazzando in rete una quartina di Nostradamus che confermerebbe la profezia: la IX,83
Sol vingt de taurus si fort terre trembler.
Le grand theatre rempli ruinera,
L'air, ciel & terre obscurcir & troubler,
Lors l'infidelle Dieu & sainctz voguera.
Sole a venti nel Toro così forte la terra tremerà,
Il grande teatro riempito crollerà,
L'aria, cielo e terra oscuri e sgomenti,
Allora l'infedele Dio e i santi invocherà.
Non so nulla di astrologia, ma sembra che "Sole a venti gradi nel Toro" significhi l'11 maggio. Il grande teatro, ovviamente, sarebbe il Colosseo. Da cosa questo grande teatro sia "riempito", nessuno lo dice perché nessuno lo sa.
Il solito metodo di adattare le quartine agli eventi, veri o presunti.
Io non so se Bendandi ha ragione oppure no; so però che la quartina di Nostradamus non ha nulla a che vedere con un qualsivoglia terremoto.
Come lo so? Semplicemente perché è una di quelle quartine che mi hanno guidato nella ricerca della "chiave". E' stata proprio questa, anzi, la quartina alla quale pensavo, quando ho scritto nel mio libro "Il vero codice di Nostradamus" che i "terremoti" e i "tremori di terra" sono solo delle vibrazioni delle barriere di protezione delle profezie, che cedono sulle loro fondamenta ogni volta che un velo viene lacerato. (pag. 10 del libro).
Nello stesso libro (pag. 11) segnalo che il ricorso di Nostradamus all'astrologia è solo un depistaggio.
"Sole a venti nel Toro" significa che la luce del Sole (l'illuminazione, la comprensione) arriva a venti. Venti? Di cosa?
Bisogna semplicemente contare le frasi in latino, mantenendo la successione di Nostradamus: prima quelle dell'epistola a Cesare e poi quelle dell'epistola a Enrico II.
Bisogna fare attenzione: la frase "Conteram ergo & confringam & non miserebor" e la frase "fato, à Deo, à natura" vanno contate, in questo caso specifico, come se fossero 4 frasi e non due. Ciascuna di esse, infatti, è spezzata a metà nell'opera di Nostradamus:
- "Conteram ergo", dira le Seigneur, "& confringam & non miserebor"
- "fato", mais "à Deo, à natura".
Dopo la ventesima frase latina, cioè dopo "à Deo à natura", arriva il "Sole", cioè la luce: la spiegazione dettagliata per la decifrazione dell'opera profetica.
Non è difficile capirlo; per dare l'idea, e pur senza scendere nei dettagli, riporto qualche brano di quella sezione dell'epistola a Enrico II. Per inciso faccio notare che, anagrammando le ultime 4 lettere di "natura" (l'ultima parola della ventesima frase latina), si ottiene "taur(us)": "Sole a 20 del toro".
- la monarchia Cristiana sostenuta e aumentata: si riferisce alle 942 quartine delle Centurie che diventano 1080 con l'aggiunta dei Presagi – pag. 29 del libro;
- il primo occuperà "les Lions furieux": si riferisce alle edizioni di Lione delle Centurie;
- il secondo si spingerà avanti accompagnato dai Latini: il riferimento è alle frasi in latino;
- "faranno omaggio di tutto" equivale a "faranno la somma di tutto", come indicato a pag. 30 del libro, visto che "tout sommage" si pronuncia esattamente come "tous hommage".
Nella sezione in questione, naturalmente, c'è molto altro; penso, però, che quanto sopra indicato esemplifichi a sufficienza che ciò che si legge dopo la "ventesima" frase non è altro che una serie di istruzioni.
Lette correttamente, quelle istruzioni forniscono la "chiave" di decifrazione delle profezie, facendo crollare tutto il castello o, come dice Nostradamus, il grande scenario, il grande teatro. Un teatro non vuoto, ma riempito dalle profezie: lo scenario dell'opera profetica.
"Aria, cielo e terra oscuri e sgomenti" del terzo verso: a leggere "correttamente", non si può non restare sgomenti per l'inganno (l'Anticristo di Nostradamus, anch'esso citato dopo la ventesima frase latina) di cui si è rimasti vittime per quasi cinque secoli.
"L'infedele" dell'ultimo verso della quartina è anch'esso citato nel brano in esame ("essa avrà due figli, uno di fedeltà e l'altro di infedeltà per la conferma della Chiesa Cattolica"). La spiegazione di questa frase meriterebbe un discorso a parte ma, per quanto ci riguarda, basta vedere che la quartina nella sua interezza è perfettamente coerente col contesto che segue la ventesima frase latina.
Nessun terremoto "fisico", quindi; almeno per quanto previsto da Nostradamus.
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