Tecniche di Nostradamus

venerdì 7 agosto 2015

Domus Morozzo: Il testo invertito

Ricordo ancora che, pur senza alcuna pretesa di dare risposta al presunto enigma della lapide di Villa Vittoria, stiamo partendo da due presupposti del tutto ipotetici:

1)      che la lapide contenga un messaggio cifrato;
2)      che la sua origine si attribuibile a Nostradamus.

Dando arbitrariamente risposta affermativa ad entrambi gli interrogativi, stiamo solo cercando di portare alla luce alcune caratteristiche crittografiche sulle quali potrebbero concentrarsi degli studi più approfonditi, sulla traccia delle stesse tecniche usate da Nostradamus nelle sue Centurie.
Come passo iniziale, abbiamo supposto che l’intestazione “ISS6” fosse un indizio per invitare l’investigatore ad invertire il testo della lapide. L’ipotesi non è campata in aria, perché suggerita da una tecnica di Gematriah, abbondantemente usata da Nostradamus unitamente all’inversione delle frasi.

Ci si potrebbe domandare perché mai si debba lavorare sul testo invertito anziché su quello originale.
Bisogna dire che, nell’ipotesi crittografica che stiamo facendo, la posizione delle lettere assume una precisa funzione. Giusto per fare un esempio, alcune di esse potrebbero essere sostitutive di altre lettere o di numeri, da utilizzare per la composizione di un messaggio di senso compiuto. Il contenuto del testo originale diventerebbe così assolutamente irrilevante, esattamente come la carta che avvolge il regalo.

L’inversione ed il capovolgimento avrebbero la funzione di inserire un elemento di complicazione nel processo di decodifica: si fornisce un falso testo da decifrare (scritta della lapide), che nasconde quello vero sul quale bisogna lavorare (testo invertito).
C’è da aggiungere che, oltre all’effetto depistante dell’inganno in sé, ogni variante da esplorare costituisce un’estensione del campo d’indagine che, in alcuni casi e soprattutto in assenza di computer, può arrivare a comportare una dilatazione di tempo insostenibile, a meno che non si scopra prima come evitarla.

Sul piano teorico, sempre ammesso che siamo in presenza di un crittogramma, quella della sostituzione alfanumerica è una soluzione tipica della crittografia, senza bisogno di voli di fantasia. Nostradamus adotta un criterio di questo genere nel suo algoritmo di ordinamento delle quartine, oltre che in numerosi altri enigmi minori. Basta ricordare l’insistenza con la quale egli richiama l’attenzione sulle “lettere” (15 quartine e numerosi brani delle epistole); ne avete letto degli esempi fino alla noia nei miei libri e in questo stesso blog.

Un altro tipo di soluzione su cui lavorare, anch’esso di stretta osservanza nostradamica, potrebbe essere quello del Notarikon, cioè l’estrazione di una o più lettere dalle singole parole, fino a formare il messaggio nascosto; qualcosa di molto simile agli acrostici.

Naturalmente, in qualunque caso, il criterio di individuazione del messaggio finale deve rispondere a delle regole logiche, che non lascino dubbi sulla natura crittografata del testo di partenza e sulla tecnica di cifratura adottata.


1 commento:

  1. D.M. = De Moi.

    Qualcuno vuole sapere come ci sono arrivato?

    Non ci sono arrivato!

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