Provo a darti un sommario
punto di vista sulle numerose questioni da te sollevate. Poi possiamo
approfondire i vari aspetti, tenendo anche conto di quanto scriverai sul sito
che stai per aprire.
Anzitutto mettiamo dei punti fermi attorno ai quali far ruotare
tutto il resto.
Abbiamo 1080 quartine da riordinare. A ciascuna quartina
corrisponde una lettera (l’insieme delle frasi latine opportunamente
elaborate). Queste lettere vanno disposte secondo un misterioso criterio da
rintracciare nella tabella di Leowitz. Opportunamente collocate, rivelano la
corretta successione delle quartine. Poi ci sarà da capirle; ce ne occuperemo
se e quando sarà il momento.
Queste indicazioni si ottengono mettendo insieme vari pezzi;
soprattutto la quartina IX, 1 ed i numeri che vengono fuori dalle cronologie
bibliche: i famosi tre fratelli 1080, 1242, 1350.
E veniamo alle tue osservazioni.
Personalmente non farei tanta distinzione tra astronomia e
astrologia. Ai tempi di Nostradamus non c’era una distinzione netta, tant’è
vero che all’Università si studiava l’astrologia. Io ritengo che l’invettiva
della “Legis cantio” sia proprio un avviso per l’interprete a non perdersi in
calcoli astrologici, facendosi ingannare dalle apparenze. Che sia un avviso per l'interprete potrebbe essere confermato dalla contemporanea maledizione dei
barbari, cioè di coloro che non conoscono il latino. Con ciò, evidentemente,
indirizzando il decodificatore verso l’importanza del latino (frasi latine).
Comunque, quale che ne sia il significato, credo si possa
prescindere dagli avvertimenti della legis cantio. Noi adesso sappiamo che il
ricorso alle tavole di Leowitz è fondamentale. Dobbiamo necessariamente farne
un discorso astrologico? Non credo, pur restando fermamente convinto che i
numeri che ci servono debbano venire fuori dal loro utilizzo. Se ci pensi bene,
le soluzioni degli enigmi di Nostradamus sono difficili da trovare ma, alla
fine, si rivelano estremamente semplici. Col senno del poi, direi che non ho
mai trovato nulla di veramente complesso.
Pur tenendo conto di quanto appena detto, trovo assai
illuminanti le tue proposte. Le tabelle relative agli anni 1585 e 1606
potrebbero nascondere ciò che cerchiamo.
Possiamo notare che, nella frase da te citata, l’indicazione del 1585 e
del 1606 precede la menzione dell’intervallo 14.3.1557 – anno 7000. Quest’ultimo
periodo significa che le Centurie partono con la lettera a Cesare e finiscono
con la quartina X, 100. Se non ricordi la decodifica che porta a queste
conclusioni, fammelo sapere.
A suo tempo ho dato una possibile spiegazione agli anni 1585
e 1606. Ora sono invece più convinto che l’intero periodo vada letto
diversamente e cioè: “Se farai attenzione agli anni 1585 e 1606 potrai capire
gli eventi descritti nelle centurie, cioè quella roba che va dal 14.3.1555
all’anno 7000”.
E passiamo all’utilizzo della tavola. Non ho verificato i
tuoi conteggi. Suppongo siano corretti. A suo tempo, in fase di
sperimentazione, avevo impostato un foglio Excel che non ritrovo più, nel quale
immettevo i dati essenziali lasciando ad esso il compito di fornirmi il
risultato. Se hai fatto quei calcoli, evidentemente sei riuscito a tradurre dal
latino la sezione interessata. Ti mando comunque per email una pagina tradotta
da me. Vi si dice letteralmente: “CIO’ CHE RIMANE DALLA DIVISIONE INDICA LE
ORE”.
E cosa sono queste ore?
Nell’epistola a Enrico II leggiamo: “Tutto è stato composto
e calcolato in giorni ed ore di elezione… e il GIORNO Minerva libera e
non invicta….”
I giorni, dunque, sono le frasi latine e le ore sono lettere che le compongono (1242 rielaborate a 1080). La questione delle ore equiparate alle lettere viene ripresa anche altrove, e credo di averne scritto anche in altri post.
I giorni, dunque, sono le frasi latine e le ore sono lettere che le compongono (1242 rielaborate a 1080). La questione delle ore equiparate alle lettere viene ripresa anche altrove, e credo di averne scritto anche in altri post.
Alla questione di Saturno, di cui mi parli nella tua email,
darei una lettura particolare.
Leggiamo nell’epistola a Cesare: “Prima che la luna abbia
compiuto il suo ciclo, verrà il sole e poi Saturno. Com’è possibile che il sole
arrivi prima che la luna completi il suo ciclo? Non sottovalutiamo il
paradosso. Non facciamo come coloro che, non trovando una spiegazione, passano
avanti.
Supponiamo, per qualche motivo che mi sfugge, che la Luna
sia metafora dell’edizione Du Rhosne delle centurie, quella “incompleta” di 642
quartine del 1557. Ad essa fa seguito, nel 1566, l’edizione Pierre Rigaud con
un SOLE stampato sul frontespizio e
poi, nel 1568, l’edizione Benoist Rigaud con Crons/SATURNO che misura il tempo.
Questo ragionamento viene confortato dalla quartina III, 92 nella quale si dice
che quando la Luna è incompleta verranno a mancare delle lettere (le quartine
mancanti della settima centuria?) e non verrà rifatto un lungo secolo (con
“secolo equivalente, come noto, alla parola “Centuria”. Infatti si tratta di
una centuria breve, e non lunga come la altre.
Credo che a questo ragionamento vada collegato il Saturno di cui mi
parli tu. Infatti, al “Saturno ritornerà…” va collegata anche la quartina III,
52 nella quale si dice che “in
prossimità dell’ultimo periodo del mondo Saturno sarà di ritorno”. Se il
mondo è l’insieme delle quartine o, il che è lo stesso, delle frasi latine,
allora questo misteiroso Saturno ha a che fare con l’ultima frase, tenendo
conto che “periodo” è sinonimo di “frase”.Molti pensieri liberi, alla rinfusa, condivisibili o discutibili a seconda dei punti di vista. Quello che faccio è cercare di rispettare sempre uno schema di pensiero costante da applicare di volta in volta. E’ la migliore garanzia che posso dare a me stesso di avvicinarmi in qualche misura allo schema seguito da Nostradamus.
A presto.