Giunti a questo punto, non
dovrebbero più sussistere dubbi sulla necessità di una riconsiderazione meno
fantasiosa del contenuto dei tanto strombazzati “Vaticinia di Nostradamus” che,
per un maggiore effetto suggestivo, sono anche stati chiamati “Libro perduto di
Nostradamus”.
Il fatto è che non è mai stato
perduto alcun libro di Nostradamus. Pignolo fino alla pedanteria, egli ha
indicato nelle sue epistole e nelle centurie le opere che ha composto, una per
una.
E comunque, non si capisce perché gli si debbano attribuire delle ben note profezie illustrate che, come ho dimostrato, sono state più volte copiate da una ricca produzione preesistente.
E comunque, non si capisce perché gli si debbano attribuire delle ben note profezie illustrate che, come ho dimostrato, sono state più volte copiate da una ricca produzione preesistente.
Come mai proprio le immagini
del “libro perduto” (una replica in mezzo a tante) dovrebbero essere
qualificate come profezie di Nostradamus? Cosa hanno di speciale? Com’è nata
questa balzana idea?
La risposta è tanto semplice
quanto sprovveduta: perché così, credono alcuni, è attestato nel primo foglio
del manoscritto; e anche perché, credono sempre gli stessi, il manoscritto è
stato donato al Cardinale Barberini da Cesare Nostredame, figlio di
Nostradamus.
Ma perché certi amanti del
mistero preferiscono fidarsi delle dicerie, anziché verificare coi propri
occhi? Questo è il vero mistero, altro che Nostradamus!
Per loro ho una cattiva
notizia, anzi quattro. Le enuncio, prima di andarle ad esaminare una per una:
1) L’attestazione
del primo foglio non è affatto testimonianza della vera paternità del
manoscritto, ma solo un’opinione di chi ha scritto proprio quel foglio,
estraneo ai disegni.
2) Il
primo foglio è un’aggiunta posticcia, scritta dopo il 1689, mentre Nostradamus
è morto nel 1566; è come se io prendessi il “Codice da Vinci” e vi attaccassi
un appunto nel quale annoto che è stato scritto da Alessandro Manzoni, aspettandomi
che qualcuno ci creda.
3) Nell’ultimo
disegno viene attestato che il manoscritto è stato realizzato nel 1343, cioè
due secoli prima di Nostradamus. Vera o falsa che sia, perché nessuno cita mai
questa informazione?
4) E’
infondata la convinzione che i disegni siano stati donati al cardinale
Barberini da Cesare, figlio di Nostradamus. Anzi, l’ultimo foglio del
manoscritto attesta che il dono è stato fatto da un certo abate Cino Beroaldo,
dell’abbazia di Corazzo (Catanzaro), nel 1629. Stando a questa annotazione, il
manoscritto esisteva già da almeno 60 anni prima della redazione del primo
foglio, scritto dopo il 1689.
Ahhh… dimenticavo. Le analisi
chimiche dell’inchiostro e dei colori hanno dimostrato che il manoscritto è
stato realizzato tra il 1750 ed il 1850. Di conseguenza, le datazioni di cui ai
punti 3 e 4 hanno il solo scopo di conferire al documento una falsa impronta di
antichità.
Questo taglia la testa al toro
e dovremmo chiudere qui. Però, fingiamo di non conoscere il periodo della vera
realizzazione dei disegni e proseguiamo come se nulla fosse, verificando le
incongruenze dei quattro punti elencati.