Sperando che possa interessare anche ad altri, formulo di seguito la mia risposta ad un commento inviato da un frequentatore del blog nel post "Riflessioni sul codice Nostradamus"
Non so se Lei si è
reso pienamente conto della complessità dei problemi, anche filosofici, che
solleva il suo post.
Per cominciare, una cosa mi sembra chiara. Se io, nel
1980, avessi saputo leggere Nostradamus come lo leggo adesso, non avrei
comunque avuto modo di decifrare le due quartine sull'attentato a Giovanni Paolo II. Forse, avrei potuto intuire
qualcosa sulla II,97. Non avrei sicuramente avuto gli elementi per decifrare la
V,62. Il massimo che probabilmente avrei potuto fare era di collegare le due
quartine. Ma come avrei potuto capire il significato di "Orgon", di
"Sole e Saturno", di "Tridentale"? Qualche sospetto, di nuovo “forse”, su
quest'ultima parola, ma nulla di più. Riepilogando:
Un attentato a un Papa? Forse ci sarei arrivato ma, conoscendo il codice come lo conosco oggi, mi sarei posto grossi interrogativi sul rapporto tra descrizione reale e descrizione simbolica.
Un attentato a Giovanni Paolo II? Molto difficile capirlo!
Come e quando? Impossibile saperlo.
L'altro problema è
capire se, ammettendo di conoscere il futuro, lo si può cambiare. La questione
è anzitutto filosofica. Se in qualche modo riesco a cambiare il futuro, la vecchia previsione svanisce o diventa sbagliata.
Se non c'è previsione esatta, allora non c'è futuro da cambiare.
Impedisco a G.P. II di scendere a Piazza S Pietro, il 13.5.1981. A quel punto, la quartina sparisce o è sbagliata. Quindi, G.P.II può scendere in Piazza e Ali Agca gli spara. La quartina torna vera. Insomma, un paradosso logico dal quale non se ne viene fuori. A meno che non entriamo nella fantascienza.
Impedisco a G.P. II di scendere a Piazza S Pietro, il 13.5.1981. A quel punto, la quartina sparisce o è sbagliata. Quindi, G.P.II può scendere in Piazza e Ali Agca gli spara. La quartina torna vera. Insomma, un paradosso logico dal quale non se ne viene fuori. A meno che non entriamo nella fantascienza.
Supponiamo che un
"nastro registrato" possa essere inviato nel passato. Dico
"nastro registrato" per intendere un qualsiasi mezzo tecnologico
(immaginabile e inimmaginabile; anche una semplice "visione", ammesso che sia possibile) che permetta a un uomo del passato di vedere
gli eventi futuri per lui, ma già passati per noi.
In qualche
maniera, ne ho accennato nel libro "Il vero codice di Nostradamus",
nella parte finale del capitolo "Durata delle profezie".
Qualunque nostro
antenato veda questo "film" è in grado di raccontarlo come eventi che
devono accadere. Per lui è "futuro", ma per noi che gli spediamo il
film indietro nel tempo, tutto è "passato", già accaduto. E il "passato"
non può essere cambiato. Insomma, in questa ipotesi fantascientifica, cambia
"l'osservatore" ma non "le cose osservate".
Lo stesso vale per
noi. Le cose che ci sembrano appartenere al futuro appartengono al passato di
chi viene dopo di esse.
Ho premesso che
questa è fantascienza, ma non è del tutto vero. Sono idee prese a prestito da
libri di fisica, rielaborate con parole mie. Ancora non è chiaro cosa sia il "tempo" e se la "freccia del tempo" vada solo in avanti.
Per Einstein il
tempo è un continuum sempre lì, senza passato né futuro. E' la famosa
"relatività" di un "moto" rispetto a un altro che genera la
percezione del tempo.
Spero che qualche fisico non mi salti addosso per questa
semplificazione. In fondo, è la stessa concezione dei mistici, soprattutto
orientali.
Molti fisici ormai
ammettono liberamente la possibilità di viaggiare nel tempo e sanno anche come
farlo, almeno in teoria. In pratica, non dispongono dell'energia necessaria per
attuare le loro idee in quanto, allo stato attuale delle conoscenze,
occorrerebbe un'energia immensa.
John Barrow
(docente di astrofisica e scienze matematiche oltre che uno dei maggiori
esperti al mondo della ricerca cosmologica), nel suo libro "I numeri
dell'universo" scrive:
Viaggiare [nel tempo: nota mia] non è strettamente
necessario: basta trasmettere le istruzioni [le informazioni: nota mia]
necessarie per la riemersione ... Il viaggio nel tempo ci consente di essere
parte del passato, ma non di cambiarlo. Le uniche storie di viaggio nel tempo
che sono possibili sono le traiettorie autocompatibili. Su qualsiasi
traiettoria chiusa non c'è una divisione ben definita tra il futuro e il
passato.
Nello specifico,
Barrow immagina un drappello di soldati che non marcia in linea retta, nella
direzione apparente del tempo, ma in maniera circolare; questa è l'unica
maniera, a suo modo di vedere, di sfuggire alla fine termodinamica
dell'universo.
Non ne cito altri
le cui opinioni, pure, sarebbero interessanti. Il punto non è se hanno ragione
oppure no. Il punto è che eminenti studiosi ormai accettano e studiano un
problema che altri loro colleghi, ancora oggi, considerano roba da "pazzi
visionari".
Infine, la
questione del perché Nostradamus non abbia cercato di essere più chiaro.
Anzitutto, per
qualche ignoto motivo, ogni profezia è indecifrabile per definizione; e non mi riferisco solo a quelle di Nostradamus.
Tuttora gli ebrei
rifiutano le profezie bibliche su Cristo, che i cristiani considerano valide.
Evidentemente, per gli ebrei non sono indiscutibili.
Ci interroghiamo
sulle profezie dell'Apocalisse di Giovanni e sulle stesse profezie di Cristo
che si trovano nei Vangeli.
Discutiamo delle
profezie di Fatima e di quelle di Medjugorje.
Ci sono forse
delle "regole" da seguire nella loro diffusione? Chi lo sa!
Tra l'altro, non è
detto che un veggente, ammettendo ovviamente che tale figura esista, sia in
grado di capire (e quindi di trasmettere con chiarezza) ciò che vede.
Nell'introduzione
del "Vero codice di Nostradamus" ho scritto che il profeta "vede
qualcosa che non capisce, che non può relazionare alle sue conoscenze, che non
si sa spiegare e che non sa spiegare. Ecco perché, quando tenta di dare una
descrizione, ricorre ad allegorie, a confronti con le conoscenze e con il
vocabolario di cui dispone, a parole inadeguate che, nel processo di
descrizione, deformano a dismisura il messaggio che vuole trasmettere.
Questo problema
non riguarda solo il profeta; costui vede bene e descrive male. Il problema
riguarda soprattutto chi vuol capire il contenuto della profezia; costui legge
male e capisce peggio".
Su Nostradamus,
però, io ho una precisa teoria che, dentro di me, ritengo "certezza
assoluta". Ne ho già parlato nei miei libri e, soprattutto, nel capitolo introduttivo del libro su "Cabala, Templari e Graal".
Nostradamus NON
scrive per tutti. Egli deve far passare un messaggio attraverso il tempo, senza
che questo messaggio venga intercettato; per raggiungere questo obiettivo, fa
di tutto per essere considerato un cialtrone. Allora fa sì che le sue profezie
sembrino sciocchezze, che le date sembrino tutte sbagliate (il 14.3.1557, il
1999 della quartina X,72, il 1609 della quartina X,91, etc.), che il codice sia
ben mimetizzato.
Solo
"l'utilizzatore finale" dovrà capire e, ai suoi occhi, Nostradamus
dovrà risultare credibile e attendibile, grazie anche all’attendibilità delle
profezie. Ha qualcosa da dimostrare, insomma…
Non dimentichiamo
che, sempre secondo la mia teoria, Nostradamus fa parte di una élite esoterica
e, come tutti gli esoteristi sostengono, queste associazioni hanno
"l'abitudine" di trasmettersi in forma occulta dei messaggi già da
migliaia di anni.
Superflua la raccomandazione
di non confondere questa idea con l'altra idea, simile solo nell'apparenza,
delle innumerevoli associazioni pseudo-esoteriche, dedite a chissà quali riti
occulti ed a pratiche superstiziose; infinite cerchie di esaltati che fanno
pure comodo, perché fanno da copertura inconsapevole alle “rare” e
"vere" cerchie iniziatiche.
Né bisogna
confonderle con le varie cerchie di potere, note sotto diversi nomi, che mirano
a scopi egoistici nella forma del sostegno reciproco.
Vediamo le
controindicazioni all'idea del messaggio finale di Nostradamus:
Il codice c'è e
non è roba da poco. Perché mai il nostro amico avrebbe dovuto sprecare la sua
vita dietro a un progetto che nessuno può capire?
E' stato un pazzo?
E come poteva un pazzo concepire un disegno come quello che ha messo in piedi?
Guardi che io pubblico dei frammenti di questo codice e in forma disordinata.
Vorrei evitare di fare la figura del millantatore, ma sapesse il quadro che ho
davanti! E' impossibile, nella maniera più assoluta, che quel quadro sia stato
messo in piedi da un uomo solo e senza computer. Eppure è qui!
Del resto, credo
che tutto quello che ho pubblicato finora sia già sufficiente per dare una
visione adeguata della complessità del disegno.
Le profezie ci
sono? Giudichi Lei fino a che punto le mie interpretazioni, benché non
numerose, possano essere il frutto di coincidenze.
Se accettiamo
questi presupposti e teniamo conto della rigida copertura sotto la quale essi
sono stati celati, allora le mie deduzioni si commentano da sole.
Grazie per il suo bellissimo post. Concordo con lei che Nostradamus non abbia scritto per tutti, ma solo per qualcuno. Posso solo immaginare lo splendore del lavoro che vede davanti a lei, bellezza nella complessità, bellezza nel messaggio che porta. Proprio perché penso come lei che l'elemento centrale è il messaggio non riuscivo a capire il senso delle profezie, oltrettutto alquanto indecifrabili prima che l'evento avvenga. Può essere che fosse per dare un credito al messaggio portato. Ma forse un altro spunto può arrivare dall'unica quartina che sembra essere in chiaro, o almeno è l'unica su cui tutti concordano il riferimento (morte, o forse sarebbe meglio dire assassinio, di Enrico II):
RispondiEliminaQuartina I, 35
Il giovane leone il vecchio sormonterà
Nel campo bellico in singolar tenzone
Nella gabbia d'oro gli occhi perforerà
Due ferite (o "flotte") in una, poi morire, morte crudele.
Non mi ricordo al momento se lei ne parlasse nei suoi libri, quindi sempre se nella sua nuova revisione non significhi tutt'altro.
Un abbraccio!
Di quella quartina ho parlato sia nel “Vero codice di Nostradamus” che in “L’anticristo di Nostradamus”.
RispondiEliminaEssa è interessante, in particolare, perché al terzo verso contiene l’anagramma del nome dello sfidante di Enrico di Francia: il conte Gabriel de Lorges:
Le lyon ieune le vieux surmontera,
En champ bellique par singulier duelle,
Dans caige d'or les yeux luy crevera:
Deux classes une, puis mourir, mort cruelle.
...ge d’or les... = de Lorges.
Cordialissimi saluti.
Articolo molto interessante e logico, quasi scientifico e quindi le faccio i complimenti.
RispondiEliminaOra vorrei però che provasse a ragionare su una teoria e magari mi desse un suo parere, la teoria è quella della retroattività.
Lei ha scritto che "il passato non può cambiare".
Che cos'è il cambiamento?
Essenzialmente è "l'osservazione del cambiamento" cioè il verificare che c'è stato un cambiamento.
Ha presente i classici esempi di matematica che si fanno anche nelle scuole medie?
C'è un T1 ed un T2, ovvero un delta T, e si analizza cosa accade all'interno di questo delta T.
Quindi se c'è un cambiamento dentro il delta T lo si può ossevare.
Ma se c'è un cambiamento prima dell'inizio del delta T non è osservato.
La storia non può cambiare, ma quanti libri di storia sembrano inverosimili e basati su fatti che sembrano non essere mai accaduti eppure chi li ha scritti evidentemente è convinto di questo?
Quando lei scrive:
"L'altro problema è capire se, ammettendo di conoscere il futuro, lo si può cambiare. La questione è anzitutto filosofica. Se in qualche modo riesco a cambiare il futuro, la vecchia previsione svanisce o diventa sbagliata. Se non c'è previsione esatta, allora non c'è futuro da cambiare."
E' sicuro che se lei riesce a cambiare il futuro la vecchia previsione svanisce o diventa sbagliata o non invece cambia anch'essa?
Evidentemente qui si ritorna al discorso delta T, cioè se lei è uomo del passato bisogna vedere se per passato si intende prima durante o dopo quel determinato delta T dell'esempio precedente.
Infatti a seconda di questo quando noi ne possiamo avere o non avere memoria.
Supponiamo infatti che gli alieni possano tornare indietro nel tempo e che tornino al tempo dei dinosauri decidendo che non dovranno estinguersi con il gelo ma che verranno tutti rapiti con un raggio attraente e che quindi non lasceranno tracce di ossa che poi noi ritroveremmo.
Quindi noi in teoria perderemmo la teoria sui dinosauri.
In teoria tutti i libri che parlano di dinosauri potrebbero non esistere, o potrebbero esistere e parlare di altro.
Oppure potrebbero essere esattamente identici ad oggi con la differenza che la nostra opinione verso di loro potrebbe essere complottistica, del tipo "vogliono convincerci che sono esistiti i dinosauri, figuriamoci!".
Ma se i libri sui dinosauri fossero scritti ugualmente ma cambiassero, nessuno di noi potrebbe ricordare che su quel libro c'era scritta una cosa diversa!
Magari sono già cambiati e noi non ce ne siamo resi conto!
Me lo dicevano di studiare con la logica e non imparando a memoria le cose che poi si resta asini!
Insomma, in definitiva, se qualcuno ieri sera avesse modificato il futuro(e quindi il passato) o non ce ne accorgeremmo nemmeno, ad esempio se quel qualcuno impedisce alla torre eiffel di essere costruita e non venisse mai effettivamente costruita,oggi nessuno di noi saprebbe che a parigi c'era una torre eifel, perchè di fatto non c'è mai stata anche se per noi c'è stata fino a ieri sera.
Questa era l'ipotesi A, il futuro sovrascrive il passato e viceversa.
L'ipotesi B è un pochino piu complicata e cioè che quello che ritorna dal futuro al passato è già successo.
In altre parole se quel nastro registrato di cui lei parla fosse spedito dal futuro al passato sarebbe già successo, non succede nel momento in cui lei lo fa ma si crea un loop temporale.
Ovvero la storia non cambia nel momento in cui lei spedisce il nastro in quanto la spedizione del nastro non è una variabile indipendente esterna che va a modificare la storia ma fa parte della storia, quindi per farle capire, semplicemente si può affermare che "è scritto che lei spedisca il nastro indietro nel tempo" e quindi lei lo farà comunque e lei saprà che dovrà farlo in quanto :
"ciò che è scritto è scritto".
spero che le siano piaciute le mie considerazioni del tutto irrealistiche e immaginarie.