Passiamo finalmente alla famosa quartina X,91, guardandola
anzitutto con gli occhi di chi vi vede una profezia. Inizio perciò con la traduzione proposta dagli altri
interpreti, avvertendo che dovrà essere “pesantemente” rivista.
Il Clero Romano
l’anno 1609,
Al capo dell’anno
farà elezione
Di un grigio e nero
uscito dalla Compagnia,
Giammai ci fu
qualcuno così malvagio.
Siamo di fronte a una delle più grandi manipolazioni delle
quartine di Nostradamus. Vera e propria superficialità, ma anche grande
dimostrazione di come Nostradamus si sappia prendere gioco dei suoi lettori.
Nessuno ha dubbi: “uscito dalla Compagnia” non può che
essere un riferimento alla Compagnia di Gesù; non esiste traccia di
interpretazioni alternative. Sono secoli che questa quartina viene incrociata
con un Papa proveniente dai Gesuiti.
Ovviamente, prima o poi doveva statisticamente succedere:
Francesco è uscito dai Gesuiti e pertanto la quartina è riferita a lui.
Finalmente! E’ di lui che parla Nostradamus; da quel che leggo in giro, non
viene neanche presa in considerazione la possibilità che si possa trattare di
un altro Gesuita del futuro. Non sto dicendo che è così; sto solo mostrando con
che tipo di “studiosi” abbiamo a che fare: nessuna analisi, nessun pensiero
critico; 500 anni di errori non hanno insegnato nulla.
Se la provenienza dai Gesuiti è il punto fermo e
indiscutibile, tutto il resto va opportunamente adattato a martellate. Infatti,
ammesso che la profezia sia corretta, lo è solo al terzo verso; non ci vuole
molto a capire che gli altri versi creano grossi problemi.
Non quadra il primo, che si riferisce al 1609; non quadra
il secondo, che colloca l’elezione a capo d’anno; è prematuro qualsiasi
giudizio sul quarto, che prevede un Papa così maligno da far apparire qualsiasi
cattivo Papa del passato come una mammoletta.
Nulla di tutto questo importa. Il terzo verso è così
preciso, ci dicono, che non possono sussistere dubbi. Eppure, anche se non
conoscessi il codice, io ne avrei ugualmente tanti, di dubbi.
Infatti, anche ammesso che la quartina abbia carattere
profetico, il verso parla di “un grigio e nero”: grigio di capelli, si
sostiene, e nero perché proveniente dai Gesuiti, la cui veste è nera.
Ebbene, non vedo la particolarità della previsione. Tutti
i Papi vengono eletti in veneranda età, quando i capelli cominciano a
incanutire. Nostradamus non si spenderebbe certamente per segnalare una
circostanza così ovvia, né si spenderebbe per “prevedere” che la veste dei
Gesuiti è nera; non mi pare che quella degli altri sacerdoti sia rosa o gialla.
Qualcuno sostiene che il riferimento al “nero” è un
indiretto richiamo al Generale dei Gesuiti, detto “Papa nero”. Però Papa
Francesco, se a lui vogliamo riferire questa quartina, non è il Generale dei
Gesuiti.
Mettiamola come ci pare: per secoli ci hanno spiegato che
questa quartina prevede l’elezione di un Papa gesuita e Francesco lo è. Che
altro può essere la Compagnia, se non la Compagnia di Gesù?
Il problema è che, di fronte a una tale convinzione
incrollabile, si tenta di spiegare anche l’inspiegabile. Preferisco non fare
nomi, ma non vi dico le contorsioni che vengono fatte da “autorevoli” studiosi
per trasformare quel 1609 nel 2013: magia dei numeri!
E il “capo d’anno”? In questa arrampicata sugli specchi,
vengono tirati in ballo il calendario pre-giuliano, non più in vigore sin dal
46 a.C., e il calendario ebraico. Se, per ipotesi, avesse fatto comodo il
calendario cinese, allora è questo che si sarebbe scelto.
Per quanto infine riguarda il quarto verso, si fa presto a
esprimere giudizi di malvagità che non possono essere ancora confutati.
In conclusione, tutti gli interpreti fanno a gara su chi
la spara più grossa. Su quel 1609 è stato detto di tutto. Nessuno invece,
neanche tra gli interpreti di lingua madre francese, si è accorto di tre
illuminanti fattori fondamentali:
- a differenza della altre, la quartina X,91 non rispetta
metrica e rima (quest’anomalia, per la verità, è stata notata da Saint-Hilaire,
nel suo “Ainsi parla Nostradamus”);
- “feras” del secondo verso non si traduce con “farà”, ma
“farai”. Su questo errore non esistono scusanti! Una tale svista è
inconcepibile! Vedremo che, in effetti, non è il Clero romano ad eleggere
qualcuno; si tratta invece di un invito rivolto all’interprete perché faccia
una scelta, “un’elezione”, nell’ambito delle istruzioni che gli vengono
fornite: “TU sceglierai…”;
- il “maling” del quarto verso può essere inteso non solo come
“malvagio”, ma anche come “astuto”, tenuto conto che entrambe le letture sono
corrette.
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