Nei miei libri e in questo blog abbiamo affrontato
numerose volte l’argomento della “Legis cantio”, l’unica quartina scritta in
latino, con un titolo anziché un numero d’ordine. Sappiamo anche che ne
esistono due formulazioni valide: quella composta da 137 caratteri (titolo
escluso), proposta dall’edizione Du Rosne delle Centurie (1557) e quella a 138
caratteri (titolo escluso), proposta dall’edizione Pierre Rigaud (1566). Le
riporto di seguito:
A. Du Rosne (1557)
P. Rigaud (1566)
Traduzione
Esecrazione contro
critici inetti
Chi legge questi versi vi apporti attenta riflessione,
I profani e gli ignoranti non li tocchino,
Tutti; astrologi, stolti, barbari non vi si accostino,
Chi farà altrimenti sarà maledetto secondo sacro rito.
I profani e gli ignoranti non li tocchino,
Tutti; astrologi, stolti, barbari non vi si accostino,
Chi farà altrimenti sarà maledetto secondo sacro rito.
Cosa sappiamo di questa quartina? Perché è così diversa
dalle altre? Perché è in latino? Racchiude un messaggio particolare?
Può sembrare strano, ma nessuno si è mai posto queste
domande. Se qualcuno se le è poste, di fronte all’impossibilità di darvi
risposta, ha preferito nascondere la testa sotto la sabbia. Tutti gli studiosi
si sono limitati a sostenere che la quartina è semplicemente un’invettiva
contro i cattivi interpreti; l’invettiva vale per “gli altri”, naturalmente, ad
esclusione dell’interprete di turno che esprime tale giudizio.
Noi che siamo curiosi, invece, ci siamo posti molte
domande ed abbiamo trovato molte risposte. Voglio far notare che queste “molte
risposte” non sono alternative l’una all’altra; esse sono tutte
contemporaneamente valide.
Di recente ho rivelato, portando anche qualche esempio,
che Nostradamus possiede la straordinaria abilità di fornire soluzioni multiple
a fronte di un unico enigma. Con la “Legis cantio” egli supera se stesso, sia
in relazione al numero delle spiegazioni che in relazione alla loro
complessità. Sulle stesse fondamenta, riesce a costruire dei castelli con
struttura profondamente diversa l’uno dell’altra.
Queste funzioni multiple sono già state esaminate
singolarmente in questo blog e nei miei libri. Per comodità, le riepilogherò
nel prossimo post mostrando che, tra le altre quartine, “giammai nessuna
ha contenuto tante astuzie come questa”, come la “Legis cantio”.
Ooppss… questo è proprio l’ultimo verso della quartina
X,91 che, secondo la leggenda, vorrebbe un pontefice assai più malvagio di
qualsiasi altro pontefice.
Giammai ci fu
qualcuno così malvagio/astuto
Sorge quindi il sospetto che,
in quella quartina, Nostradamus non intendesse parlare di un Papa, ma della
“Legis cantio”. Dobbiamo verificare se anche i primi tre versi confermano il
sospetto.
Con riferimento a
“malvagio/astuto”, è da notare che la parola francese corretta sarebbe “malin”.
Però Nostradamus non può usare questa forma, che spingerebbe l’interprete
all’impiego del Notarikon per ottenere le sue iniziali “M.N.”, così come
spiegato nel libro “L’Anticristo di Nostradamus”. Inoltre, come in tutti gli
altri casi di storpiatura delle parole, egli vuole richiamare l’attenzione sul
doppio significato di “malin” (sia maligno che astuto). Per questo aggiunge una
“g”, trasformando la parola in “maling”.
Col significato di “maligno”,
viene realizzato un collegamento con le quartine sull’anticristo,
che inganna gli interpreti delle quartine; col significato di “astuto”, viene
sottolineata la molteplicità dei ruoli della “Legis cantio”.
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