Dai precedenti post, sappiamo che la quartina X,13
racconta la fuga di alcuni Templari da Parigi, nascosti in carri di fieno.
Le parole dei versi sono abbastanza esplicite, eccetto
due: antipolique e herbipolique/helbipolique. “Antipolique” non sfugge a
Patrian e a Guérin/Larmor, mentre fa cascare nel tranello Ramotti (che traduce
con “antipodi=Saigon”), Pichon (che intende “antipoli[ti]que”) e tanti altri.
Eppure è semplice: Antipolis è il vecchio nome di Antibes,
ridente cittadina della Costa Azzurra.
Altrettanto semplice è il significato della parola
“herbipolique/helbipolique”. Il giochino di Nostradamus è evidente: altera la
parola per richiamare una particolare attenzione; ormai siamo ben abituati a
questo modo di fare.
Ovviamente “herbipolique” dà l’idea di “erba” ed è
coerente con il ventre e con il pasto
degli animali ruminanti. Così, è abbastanza naturale che nessuno ci si
soffermi. Va’ a pensare che… non so dire se qualcuno l’ha già proposto (a me
non risulta)… mi limito a copiare e
incollare la definizione data da Wikipedia:
Sotto la pastura da
animali ruminanti,
Da loro condotti al
ventre [dentro, all’interno] di Wurzburg,
Soldati nascosti,
con le loro rumorose armi,
[quarto verso al
prossimo post]
Herbipolis era il nome medioevale e rinascimentale della
città tedesca di Wurzburg.
Herbipolique e Antipolique sono perciò gli attributi (lo
stesso che “romano”, “parigino”, “londinese”, etc.) di due città, l’una tedesca
(Wurzburg: ventre herbipolico) e l’altra francese (Antibes: città antipolica).
Non capisco che bisogno ci sia di ricorrere a discutibili contorsioni mentali
per risolvere l’enigma, senza scorgere il legame con la ben nota leggenda dei
Templari in fuga: due gruppi di carri si dirigono verso due città diverse,
nella speranza che almeno un gruppo sfugga alla caccia dei soldati di Filippo
il Bello. O, forse, il gruppo per Antibes serve a tirarsi dietro gli
inseguitori, facendo passare inosservata la fuga del gruppo diretto a Wurzburg.
In quest’ultimo caso, il quarto verso della quartina X,1
assumerebbe una diversa luce. Non più l’incomprensibile “dannato il resto per
essere sostenuto”, bensì “condannato (fa da esca) a sostegno di un altro
gruppo”, per dargli modo di mettersi in salvo. Impostata così, la narrazione
assumerebbe una chiarezza esemplare.
Aggiungo che gli studiosi sono certi che alcuni Templari
abbiano trovato rifugio tra i Cavalieri Teutonici, versione tedesca
dell’ordine del Tempio. Siamo quindi in presenza di una generica conferma storica,
pur mancando la conferma del dettaglio che Wurzburg sia stata veramente una
città di destinazione della fuga.
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