Tecniche di Nostradamus

lunedì 18 febbraio 2013

Il grosso mastino


Scrivendo il post sulle dimissioni di Benedetto XVI, ho indicato e commentato la quartina che le prevede, cioè la II,41:

 La grande stella per sette giorni brucerà,
La nube farà due soli apparire:
Il grosso mastino tutta la notte urlerà,
Quando il grande pontefice cambierà territorio.

Con riferimento al terzo verso, ho affermato che il “mastino” è lo stesso Nostradamus. Vediamo di capirne bene il motivo.

Come sostenuto nei miei libri, ribadisco che l’opera di Nostradamus non è interamente profetica. Non lo è, soprattutto, l’epistola a Enrico II nella quale gli scenari descritti, correttamente riletti e opportunamente ricostruiti, forniscono la chiave di decifrazione. Con riferimento alla parte principale di questa chiave, ho segnalato che le quartine devono essere associate  alle frasi in latino contenute nella citata epistola e in quella al figlio Cesare.

Nelle edizioni originali delle centurie, l’epistola a Cesare è scritta a caratteri normali, mentre le frasi in latino sono scritte in corsivo. L’epistola a Enrico II è invece scritta in corsivo, mentre le frasi in latino sono scritte a caratteri normali, cioè “raddrizzate”, usando un termine che vedremo subito.

Tutto questo riguarda il riordinamento delle quartine. Per quanto, invece, riguarda la “lettura in chiaro”, Nostradamus ricorre a una serie di trucchetti, tra i quali tre tecniche cabalistiche: la Temurah, la Gematriah, il Notarikon. Quest’ultimo, in particolare, consiste nella valorizzazione delle lettere iniziali e finali delle parole.

Torniamo all’epistola a Enrico II, che è un vero e proprio “manuale delle istruzioni”. A un certo punto del suo discorso, Nostradamus scrive:

...aprés le  grand chien sortira le plus gros mastin, qui fera destruction de tout, mémes de ce qu’auparavant sera été perpetré, seront redressez les temples...

…dopo il grande cane uscirà il più grosso mastino, che farà distruzione di tutto, anche di ciò che prima era stato perpetrato, saranno raddrizzati i templi…

Applicando il Notarikon a “[c]hie[n]” e “[m]asti[n]”, otteniamo CN e MN, cioè le iniziali di Cesare Nostradamus e Michel Nostradamus.

La frase sopra riportata deve quindi essere riletta in “chiaro”, rispettando lo stile di “traduzione” dell’intera epistola. Proviamoci:

Dopo le frasi latine in corsivo presenti nell’epistola a Cesare Nostradamus (dopo il grande cane - C.N.), Michel Nostradamus (il mastino - M.N.) distruggerà il vecchio metodo (distruggerà ciò che prima era stato perpetrato) e raddrizzerà i templi (raddrizzerà i caratteri, usando quelli non inclinati nell’epistola a Enrico II).

E’ davvero così? E’ davvero rilevante la questione dei caratteri in corsivo (inclinati)? Nell’epistola a Cesare, Nostradamus scrive:

…inclination d’engin congnoistre des secretz obstruses…

…l’inclinazione del meccanismo per conoscere gli astrusi segreti…

A questo punto, avendo fatto conoscenza del “grosso mastino”, diventa evidente che colui che urla al terzo verso della quartina II,41  è lo stesso Nostradamus, che si lamenta per l’evento al quale assiste. Non c’è alcun bisogno di ricercare fantasiose letture alternative.



1 commento:

  1. fa pensare ad un meteorite e ad una concomitante eruzione vulcanica

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