Nel mio libro “Il vero codice di Nostradamus”
sottolineavo l’impossibilità di interpretare correttamente una quartina. L’uso
abbondante di simbolismi, infatti, rende pressoché impossibile la comprensione
di un evento, che solo a posteriori può essere ricondotto alla quartina che lo
descrive.
Non mi dilungo sulle motivazioni, più volte
spiegate, di questa “inversione”, peraltro tipica di ogni profezia di
qualsiasi epoca e provenienza.
Nel ricordare, infine, che le quartine di
Nostradamus “veramente” profetiche sono solo una parte di tutte le centurie,
segnalo quella che descrive le dimissioni del Papa Benedetto XVI. E’ la II,41:
La grande stella per sette giorni brucerà,
La nube farà due soli apparire:
Il grosso mastino tutta la notte urlerà,
Quando il grande pontefice cambierà territorio.
Al 28 febbraio prossimo, il pontificato di Benedetto
XVI sarà durato 7 anni, 10 mesi e 9 giorni. E’ vero, quindi, che la stella
risplende per 7 giorni (7 anni).
Il Papa non muore, ma si dimette. Vedremo come si
metteranno le cose; in ogni caso, ci saranno due “soli” che emergono dalla "nube": il Papa dimissionario
e il nuovo Papa o quel che sarà. La "nube" può essere intesa come segno di confusione o, più propriamente, come "nuvola" che si addensa sulla Chiesa.
Il grosso mastino è Nostradamus con il suo lamento
per tutto ciò che vede come effetto di questo evento. I miei lettori sanno bene
da molto tempo perché Nostradamus si definisce “mastino”.
Il grande Pontefice che cambia di territorio è
Benedetto XVI, che lascia la sua sede. Stando alle voci, sembra che debba
inizialmente trasferirsi a Castelgandolfo e, poi, in un monastero dello stesso
Vaticano.
Questa è la mia immediata lettura “a caldo”. Se sarà il caso, ritornerò sull’argomento. Resta in piedi la questione delle collegate profezie di Malachia che, a questo punto, dovrà necessariamente mostrare la sua faccia, vera o falsa che sia:
Benvenuto papa Francesco (che non e' quindi Pietro!)
RispondiElimina