Tecniche di Nostradamus

giovedì 16 gennaio 2014

Nostradamus come non l'avete mai visto

...estratto dal libro in corso di stesura "L'ultima chiave di Nostradamus".

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Iean Aimes de Chavigny, suo segretario, lo aiutava nella corrispondenza, nella traduzione dal francese al latino e viceversa, teneva i contatti coi clienti.

Purtroppo deve essere stato un tipo poco raccomandabile, sul quale già in passato ho espresso alcune perplessità, definendolo addirittura “imbroglione” nel libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”. Nello stesso libro mi sono anche chiesto come mai Nostradamus pagasse un segretario al quale nascondeva ciò che faceva.
Le risposte cominciano adesso ad emergere e, anche se non è questa l’occasione per sviluppare l’argomento, bisognerebbe forse domandarsi chi e per quale motivo abbia favorito o perfino imposto quel rapporto di lavoro[1].
Non dimentichiamo che Nostradamus frequentava la corte dei Valois e, soprattutto, Caterina de’ Medici; inoltre, custodiva un segreto che, grazie all’abate Mathias Delvaux e per volontà di qualche influente entità clandestina, aveva appreso durante la sua permanenza nell’abbazia di Orval. Può essere stato interesse di qualcuno mettergli alle costole una spia, per controllare i suoi comportamenti e le sue frequentazioni?

Lo stesso Nostradamus, stando a ciò che sostengono Gérard de Sède e il trio Baigent – Leigh – Lincoln, era un agente al servizio dei Guisa e dei Lorena, incaricato di spiare i Valois e, nella sua qualità di apprezzato astrologo, di influenzare le azioni della regina Caterina de’ Medici. Smettere di pensare a Nostradamus come a un qualsiasi ciarlatano che vendeva oroscopi e prodotti di bellezza sarebbe un primo passo di avvicinamento alla verità storica dei fatti.

A complicare il quadro, concorrono la congiura di Amboise (1560) e la crescente tensione tra cattolici e protestanti, poi sfociata nel massacro di San Bartolomeo (1572), che ha visto il riposizionamento sui diversi fronti dei personaggi di spicco dell’epoca.

In questo clima di trame e disegni oscuri, nel quale tutti spiavano tutti, Chavigny... etc.



[1] Sembra certo che Chavigny sia stato presentato a Nostradamus dall’amico poeta Jean Dorat. Poco chiaro il ruolo di quest’ultimo, legato sia al duca di Lorena che alla casa reale di Francia: probabilmente un doppiogiochista.

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