Tecniche di Nostradamus

sabato 11 gennaio 2014

Il computer di Nostradamus

Alcuni mesi fa, quando mi sono reso veramente conto della complessità della chiave di ordinamento delle quartine, mi sono chiesto come avesse fatto un uomo del Rinascimento a sviluppare un algoritmo così complicato con carta e penna.
Sebbene la cosa mi sembrasse assurda, mi sono convinto che dovesse aver usato un computer; perciò, mi sono messo alla ricerca di indizi nelle quartine, fino a quando non ho trovato le informazioni che mi servivano nella IX,41, letta secondo il “mio codice”:

Le grand Chyren soy saisir d’Auignon,
De Romme letres en miel plein d’amertume
Letre ambassade partir de Chanignon,
Carpentras pris par duc noir rouge plume.

Il grande Chiren s’impadronirà d’Avignone,
Lettere di Roma in miele pieno di amarezza
Lettera di ambasciata parte da Chanignon,
Carpentras preso dal nero duca con la piuma rossa.

Partendo da qui, e con l’aiuto di una studiosa di cose medioevali e rinascimentali, ho rintracciato questo fantomatico “computer” nel Museum of History of Science di Oxford. Evidentemente ho ragione, quando sostengo che le quartine raccontano “fatti”  che sembrano tutt’altro.

Questo computer è un sofisticatissimo “astrolabio” unico al mondo, in quanto include anche un cosiddetto “equatorium”. Unica al mondo è anche la riproduzione in legno, realizzata con l’aiuto di mio fratello, della quale segue un’immagine (fronte e retro).

Ulteriori dettagli sono forniti in una intervista fattami da Simone Leoni e Stefano Ranucci per la rivista Fenix di questo mese, già in edicola.

La scoperta di questo “computer” mi ha aperto la strada alla scoperta di un ulteriore “oggetto”, che al primo verso della quartina viene indicato come “Avignone”.

Anche se mi ero riproposto di smettere con la trilogia di Nostradamus, non ho saputo resistere alla tentazione. Così, di tutto questo sto scrivendo un ulteriore libro dal titolo “L’ultima chiave di Nostradamus”.


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