Trascrivo in apposito post il suo commento per ringraziarLa degli apprezzamenti che mi ha riservato nel Suo blog e per ricambiarLa con altrettanta evidenza. Anche se, nel tempo, ho rivisto alcune posizioni iniziali, Lei ha ben riepilogato i punti essenziali del percorso che mi ha condotto alle conclusioni attuali.
Ho trovato il Suo lavoro molto suggestivo ma, nello stesso tempo, devo confessare una assoluta incompetenza negli aspetti da Lei trattati. D'altronde, la mia stessa convinta formazione cristiana mi impedisce di prendere in considerazione interpretazioni alternative dei fondamenti della mia fede. Naturalmente, questo non mi impedisce di ammettere la presenza di alcuni aspetti favolistici, come la storiella del bue e dell'asinello, che potrebbero benissimo essere interpretati alla luce di miti astronomici.
Per le connessioni con Nostradamus, che dire? Finché tutto il codice non verrà alla luce, ogni ipotesi è possibile. Sempre che, alla fine, non ci si ritrovi con un pugno di mosche in mano come è già successo con Tritemio e John Dee, geniali enigmisti e nulla più, sui cui scritti sono stati costruiti per secoli degli enormi castelli di sabbia.
Cordialità.
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Gentile Dr. Lanza,
con la presente,
invito Lei e i Suoi lettori a leggere una lettera aperta che mi sono permesso
di scriverLe all'indirizzo web riportato nel seguito, sperando di poter avviare
un confronto sui temi di reciproco interesse.
Colgo l'occasione
per esprimerle la mia piú profonda stima per Lei e la mia assoluta ammirazione
per il Suo lavoro.
Un cordiale saluto!
A.R.
http://profezieevangeliche.blogspot.com/2019/12/leclissi-di-nostradamus.html
La ringrazio.
RispondiEliminaSe devo essere sincero, non mi aspettavo da parte Sua una risposta differente. Anzi, la celerità della stessa induca che ho quantomeno suscitato la Sua curiosità.
Mi preme solo dirle che gli studi che ho condotto non mi hanno allontanato dalla fede Cattolica, ma anzi hanno rafforzato il mio legame con essa. Perché dovrei escludere che Cristo, il Figlio di Dio, sia stato capace di compiere atti con un valore non soltanto spirituale, ma anche simbolico del tutto incomprensibile all'epoca, ma che sarebbe stato compreso in un futuro piú o meno lontano? E se questa fosse essenziale per risolvere il mistero del Graal?
Per parte mia confermo tutto ció che già sappiamo sulle Scritture e mi permetto di lavorare in aggiunta. Magari il tempo rivelerà che non ce n'era alcun bisogno!
Non voglio promuovere i miei studi, né la mia persona - questo é anche uno dei motivi che mi spinge a scrivere sotto pseudonimo - ma é essenziale comprendere che gli aspetti che Le ho sinteticamente presentato hanno radici molto profonde. Rispetto la sua prudenza e preferisco non disturbarla ulteriormente, lasciandole la libertà di approfondire e se vorrà di contattarmi, o di procedere nella ricerca con gli strumenti - piuttosto efficaci - di cui già dispone.
La saluto cordialmente e mi perdoni se aggiungo "con affetto": del resto, la seguo da diverso tempo.
Certo, finché ci si muove nel regno dell'interpretazione, qualsiasi pensata, dalle castronerie alle erudizioni, può godere di pari dignità che in altri termini significa esser funzionale, non a soluzioni ma ad ambiguità. Congetturare insomma non basta! Le interpretazioni non sono una piattaforma di confronto, sono solo chiacchiere da certificare attraverso elementi meno volatili. Occorre una visione più seria che all'ipotesi sappia correlare contenuti meno opinabili. Le 'favole' come le chiama lei, fanno parte di un linguaggio arcaico assai ben strutturato e nei i testi biblici, non a caso sono stati affiancati sempre a precisi riferimenti cifrati, a dati cioè che non potevano essere stravolti a piacimento. per questo nel tempo sono rimasti invariati nel tempo. Ed allora le possibili interpretazioni, in un codice serio che voglia definirsi tale, stringono il campo su chiavi di lettura molto più precise e, proprio per questo, molto più attendibili. Al posto suo comincerei un'attenta riflessione su questo criterio, altrimenti stiamo parlando tutti di fuffa.
RispondiEliminaCiao Natale, ti avevo già scritto tramite mail anticipandoti le novità della mia ricerca, ma ci deve essere stato qualche disguido nell'invio della posta, e non so se hai potuto leggere…
RispondiEliminaSe ti può interessare ti informo che ho aggiornato il mio sito
https://lacatenadinostradamus.blogspot.com/
nella pagina Cronologia 1606 e ho aggiunto la pagina Cronologia 118, proponendo nuovi elementi di riflessione.
Una tua opinione mi è sempre gradita.
A risentirci… MV FLIP
Non ho ricevuto la tua email. Ultimamente gmail mi sta dando parecchi problemi, anche se in passato ha sempre funzionato bene. Per poco, oggi non mi è sfuggito un documento importantissimo che mi era stato inviato sulla stessa casella di posta. Veniamo alla cronologia astrologica.
RispondiEliminaIn effetti ne sappiamo abbastanza, anche se ho la netta sensazione che il grosso ci stia ancora sfuggendo.
- senza dubbio conferma il legame con Leowitz;
- va “ricostruita” mettendo insieme le edizioni Benoist Rigaud e Pierre Rigaud. Solo così dà vita al numero 4758 che ritroviamo anche nelle cronologie bibliche; ed in questo senso conferma l’autenticità delle due edizioni;
- fa da preludio all’anno 1606 delle effemeridi, ed in questo senso sembra corretta la tua intuizione, secondo la quale avrebbe la funzione di indirizzare l’attenzione sulle tabelle di quell’anno, che in qualche maniera servirebbero ad elaborare quella del 1350.
Ho passato molte ore a fare dei tentativi sui numeri in lettere che, nella cronologia astrologica, affiancano quelli in cifre. Un enigma analogo si trova nella cronologia biblica dell’almanacco, dove troviamo conferma di una diversa funzione tra i due tipi di numerazione. In questi giorni sono fuori casa e non ho i due citati libri a portata di mano. Mi pare di ricordare che i numeri in lettere di una edizione siano diversi da quelli dell’altra. Se la memoria non m’inganna, la tua spiegazione è perciò plausibile, ma solo per una delle due edizioni. Purtroppo, come molti altri enigmi, sembra un “giochetto” spot, staccato dalla strategia di base. A meno che non sia proprio “phocen” a giocare un ruolo chiave attualmemte sconosciuto. Mi sfugge, infatti, il significato dell’ultimo verso della quartina I, 18, mentre credo di comprendere i primi due. Il terzo è un riempitivo standard.
Ricorrendo al “dizionario” di Nostradamus, la discordia francese dovrebbe essere la confusione delle quartine. Il passaggio a Maometto dovrebbe essere la breccia nei numeri. Praticamente sempre, quando parla di arabi, Nostradamus si riferisce ai numeri (arabi): “arabes reculez”, quando parla del 1080; “langue des latins e des arabes”, quando parla dell’accoppiamento delle lettere delle frasi latine con i numeri d’ordine delle quartine; etc. etc.
Vorrei essere di maggior aiuto, ma ormai le mie meningi si sono essiccate a forza di essere spremute. Tantissimi auguri di buone feste.
Ho riletto quanto scrivi sul tuo libricino in pdf intitolato “Le Cronologie Bibliche”, dove riporti le discrepanze tra le due edizioni delle centurie in questione, e in concreto rendi noto che ci sono due piccole differenze nella cronologia astronomica:
RispondiElimina- nell’edizione di Pierre Rigaud (1566) c’è scritto 15 agosto, in quella di Benoist Rigaud (1568) invece 25 agosto (non è specificato se questi numeri sono scritti in lettere, almeno per il quindici ritengo di si).
- nell’edizione di Pierre Rigaud c’è poi scritto 24 febbraio, in quella di Benoist Rigaud si trova 27 febbraio.
Al fine di ottenere il risultato di 4758 tu utilizzi il 25 di Benoist Rigaud, e il 24 di Pierre Rigaud, mantenendo poi inalterati tutti gli altri numeri.
Avendo escluso dal mio conteggio i numeri scritti in lettere, al fine di ottenere il risultato di 118, è indifferente la presenza del quindici o del venticinque (se scritti in lettere), mentre è indispensabile usare il 24 ed escludere il 27.
Se queste condizioni sono valide (ovvero nel particolare il venticinque deve essere scritto in lettere), considerare i valori che utilizzi tu per arrivare al risultato di 4758 si accorda perfettamente col mio risultato di 118.
Al momento non dispongo dei libri in argomento per potere valutare meglio la questione, sono sicuro che tu potrei farlo prima di me.
Comunque ogni tanto è bene staccare, quando la mente è riposata i pensieri giusti arriveranno da soli…
Ricambio gli Auguri…
MV
P.S. Ho ritrovato i due libri in formato digitale, che già possedevo:
RispondiElimina- nell’edizione di Pierre Rigaud (1566) c’è scritto quindici agosto
- nell’edizione di Benoist Rigaud (1568) c’è scritto 25 agosto
Quindi il 25 è scritto in numero, perciò questo fa vacillare la mia teoria del 118 in questo contesto, a meno che non consideriamo solo l’edizione di Pierre Rigaud.
Un bel rebus…
MV
Come detto ieri, per ora sono fuori città e non ho il materiale sotto mano. Vedo che hai verificato direttamente. Le due edizioni si integrano in molti aspetti. Altre volte, invece, vanno da sole con enigmi spot. La tua teoria non vacilla; va solo verificata l'eventualità che possa esserci una integrazione tra i due libri in modo da risultare più completa.
RispondiEliminaCiao… dopo quella riguardante le cronologie e la tavola di Leowitz, della quale ho ricevuto la tua risposta, ti ho scritto un'altra mail, ma non sono certo che Gmail funzioni. Dopo questa nuova mail ho comunque rielaborato meglio e ampliato quanto ti avevo scritto, che riguardava la tavola di Leowitz e la connessione tra il numero 1002 e il 118. Se anche la leggerai ti invito comunque a vedere sul mio sito la nuova pagina che ho dedicato a questo argomento, credo rimarrai sorpreso delle novità…
RispondiEliminaA risentirci… MV
Ti confermo di non aver ricevuto la seconda email. Visti i ricorrenti disguidi, ti ho mandato privatamente un altro indirizzo email al quale ricorrere in futuro.
EliminaHo letto naturalmente le argomentazioni che porti avanti nel tuo blog. Mi esprimo con una sola parola: "straordinarie"! Ti scrivo presto.
Rileggendo il post mi sono accorto di non aver dato la giusta importanza ad una sua affermazione: "la mia stessa convinta formazione cristiana mi impedisce di prendere in considerazione interpretazioni alternative dei fondamenti della mia fede". Sinceramente, questa affermazione mi ha spiazzato: io non mi sono mai permesso di definire interpretazioni le mie deduzioni e le mie intuizioni.
RispondiEliminaHo semplicemente fornito una chiave di lettura differente dei testi sacri, senza che questo potesse tradursi in una negazione del loro valore sacrale. In ogni sede, compreso nei video che le ho sottoposto, ho parlato di "corrispondenze", un termine che fa diretto riferimento alla formula di Ermete "Come in Alto, Così in Basso".
Anche io ho una fede profonda, che non viene minimamente scalfita dal risultato delle mie ricerche: ma mi pare urgente sottolineare il fatto che gli scritti che abbiamo preso a fondamento di quella fede hanno molteplici significati stratificati e che è giunto il momento di scoprire anche quelli che finora sono rimasti segreti.
Direi che anche se con tre anni di ritardo, era una precisazione doverosa.