Tecniche di Nostradamus

domenica 4 novembre 2018

I 138 presagi


Oltre alle quartine delle Centurie, Nostradamus ne ha pubblicato delle altre, chiamate “Presagi”, in almanacchi e pronostici annuali. Purtroppo, intorno a queste pubblicazioni esiste una grande confusione: alcune sono dei falsi di anonimi autori e altre sono andate perdute. Alcuni tra i falsi presagi sono stati pubblicati dal segretario di Nostradamus (Iean Aimes de Chavigny), che li ha attribuiti al suo datore di lavoro. E’ possibile che, in qualche caso, costui abbia divulgato appunti inediti di Nostradamus; ma è certo che alcune quartine sono state scritte dalla mano di un uomo che non sospettava minimamente l’esistenza di un codice.

Per farla breve e sorvolando sulle varie problematiche editoriali, si calcola che debbano esistere 169 presagi, compresi quelli che secondo me sono evidenti falsi.
Ne è prova il fatto che, nelle Centurie e nelle epistole, Nostradamus fissa in 138 il numero dei presagi da aggiungere alle quartine delle centurie.
Se, per ipotesi, i presagi fossero solo uno in più o in meno di 138, potrei buttare all’aria tutto il lavoro fatto finora. Salterebbero tutte le spiegazioni fornite per le varie chiavi. Se siamo convinti della spiegazione dei tre fratelli e delle relative dimostrazioni, allora non possiamo fare a meno di concludere che i presagi debbano essere necessariamente 138.

Tengo a precisare che, mentre il numero di 169 è abbastanza dibattuto, nessuno a parte me riconduce a 138 il numero dei presagi validi. Questo non mi preoccupa affatto. Gli altri cercano le profezie mentre io cerco il codice. Le conclusioni non possono che essere diverse, visto che diversi sono i presupposti di partenza.

Come si può immaginare, non è facile individuare quali 138 presagi tra i 169 disponibili siano autentici e quali falsi. Ho provato a fare una selezione attraverso un procedimento empirico. Per esempio, se un almanacco contiene almeno un presagio con del codice convincente o un frammento di codice valido nella parte testuale diversa dai presagi, allora ho considerato validi tutti i presagi di quell’almanacco.

Non è stato un lavoro facile, dal momento che alcune particolarità possono sfuggire a un’analisi così soggettiva. Tra l’altro, il linguaggio dei Presagi, notevolmente più astruso di quello delle quartine delle Centurie, rende ardua anche la strada dei collegamenti logici dei contenuti. L’esempio più eclatante di ciò che sto dicendo è costituito dall’almanacco per l’anno 1566, al cui interno appare un enigma che nessuno al mondo, eccetto Nostradamus, avrebbe potuto concepire: è la riscrittura, in forma diversa ma con uguale soluzione, del famoso enigma delle cronologie bibliche dell’epistola a Enrico II (se interessati, potete scaricare l’opuscolo da questo blog). E’ evidente che non può esistere neanche l’ombra di un dubbio sull’autenticità di quell’almanacco e, di conseguenza, dei presagi in esso contenuti.

Altro esempio che permette di considerare autentico l’almanacco per il 1561 è il presagio di giugno:

Presagio Giugno 1561
Courses de Loin, ne s’apprester conflits,
Triste entreprise.l’air pestilent, hideux:
De toutes parts les Grands seront afflits,
Et dix & sept assaillir vint & deux.

Corse da lontano, non si avvicinano conflitti.
Triste impresa, l’aria pestilente e odiosa.
Da ogni parte i Grandi saranno afflitti.
E diciassette assale ventidue.

Questo presagio è essenziale per la comprensione dell’enigma della cronologia astrologica spiegato sempre nell’opuscolo sopra citato. Nessun impostore poteva saperlo. Evidentemente l’intero almanacco è autentico.

Detto questo, non posso essere del tutto certo che la mia ricostruzione sia esente da errori.  Fortunatamente, i singoli presagi non sono indispensabili; l’importante è conoscerne il numero, essenziale per un corretto funzionamento delle chiavi di ordinamento.
Nostradamus aveva l’abitudine di proporre ripetutamente i suoi enigmi in forma diversa e su pubblicazioni diverse, evidentemente con l’intenzione di permettere la ricostruzione dell’enorme puzzle perfino nel caso che qualche pezzo fosse andato perduto. Perciò sono convinto che i presagi abbiano una funzione supplementare e non complementare alla analoghe quartine di struttura delle Centurie o alle stesse epistole a Cesare e a Enrico II. Pur essendo utili a chiarire o facilitare o confermare soluzioni ricavate in altro modo, sono solo una via parallela, chissà fino a che punto completa, per raggiungere l’obiettivo.





4 commenti:

  1. Buongiorno Sig. Lanza,
    avrei una domanda che non ero sicuro dove postare quindi spero che mi perdonerà se la scrivo qui benché sia poco attinente con l'articolo in questione.
    Ultimamente leggendo l'epistola a Enrico II mi sono soffermato su questa frase:"Puis le grand Empire de l'Antechrist commencera dans la Atila & Zerses descendre en nombre grand & innumerable". Ecco, per qualche motivo «Arda e Zerfas» (che dovrebbe essere la versione originale) hanno attirato la mia attenzione in modo particolare. La prima cosa che mi è venuta in mente è che rappresentassero l'A e la Z, quindi in teoria, non saprei di preciso, tutte le quartine non ordinate o qualcosa di questo genere. Poi, facendo qualche ricerca mi sono imbattuto in una possibile altra soluzione. Credo però che se fosse quella giusta farebbe dubitare i significati di molte altre parole.
    Venendo al dunque, se queste due parole non stessero invece che ad indicare la parola ebraica «Aredha-Tserphath»?
    Che nella geografia rabbinica ha un significato preciso da quanto abbia potuto capire, stando probabilmente ad indicare la Francia.
    Partendo dal presupposto che le mie conoscenze del ebraico sono estremamente limitate per non dire quasi nulle. Volevo sapere lei cosa ne pensasse di una soluzione del genere. La frase in questione assumerebbe un significato sensato?
    Il regno dell'Anticristo inizierà dalla F? oppure dalla Francia (magari nel dizionario di Nostradamus questa sta ad indicare qualcosa di preciso)?

    A presto

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  2. E’ giusto che lei pensi alla “A” ed alla “Z”; non capisco invece cosa le faccia pensare ad una “versione originale” con le parole “Arda” e “Zerfas”.
    Le edizioni originali delle centurie, comprensive dell’epistola a Enrico II, sono la Pierre Rigaud del 1566 e la Benoist Rigaud del 1568. Su questo non nutro alcuna incertezza, perché i “pezzi” dell’una e dell’altra si incastrano alla perfezione per ricostruire il mosaico. Per essere brevi, basti pensare solo alle due “Legis Cantio”; è in quelle due edizioni che dobbiamo andarle a cercare. Ed entrambe le edizioni riportano “Atila e Zerses”. Nell’ambito della descrizione del primo anticristo, ha senso che si stia parlando delle “lettere” alfabetiche, quelle che celano l’inganno dell’ordine corretto delle quartine. Questa peraltro è la tesi che sostengo nel libro “L’anticristo di Nostradamus” non più in commercio.
    Se Yaweh crea il mondo permutando le lettere (Sepher Yetzirah), perché non può essere considerato anticristo colui che sconvolge l’ordine di queste lettere? Non dimentichiamo che, di facciata, Nostradamus scrive ad una popolazione cattolica.
    Sono quelle stesse lettere che sbucano da ogni parte; non si contano le quartine che ne parlano. Le stesse lettere che vanno lette sulla “tavola” della quartina IX, 1. Lettere innumerevoli. Tutto è coerente anche col terzo anticristo, metafora della frase latina più lunga.
    Abbiamo tra l’altro prova che tutto ciò che Nostradamus scrive ha un senso, dopo che lo si è scoperto, sempre rigorosamente attinente a ciò che si legge, senza che sia necessario intervenire alterando le parole. Direi perfino che è tutto molto semplice, del tipo che col senno del poi si può affermare “come ho fatto a non pensarci prima!”.
    In sintesi, dal mio punto di vista la risposta non può che essere una sola, semplice, lineare e coerente col contesto generale: il primo anticristo non è altro che la confusione generata nelle lettere che contraddistinguono le quartine.
    Grazie in ogni caso dell’idea. Più ne arrivano e meglio è. Soprattutto, ben rivisto. Temevo che mi avesse abbandonato.

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  3. Mi scuso per il mio sbaglio, evidentemente non ho controllato abbastanza bene le mie fonti.

    Comunque, per inciso, controllo e leggo sempre i suoi nuovi articoli. Semplicemente evito nella quasi totalità dei casi di condividere i miei pensieri al riguardo perché di solito sono solo e semplicemente "speculativi", per metterla con gentilezza.

    Mi basta comunque assistere alla risoluzione di questo enigma. E non si preoccupi, fino a quando non sconfiggerà "l'Anticristo" rimarrò in ascolto. Tutta la faccenda è irresistibilmente affascinante sopratutto poi per come la espone lei.

    A presto, con un nuovo commento prettamente speculativo.
    Le auguro una buona giornata Signor Lanza.

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  4. Scriva sempre, scriva quello che vuole, lo scriva come vuole. Sappia che qui c'è una persona che apprezza sempre le idee, anche quando non le condivide.
    Peraltro, e le assicuro che non lo dico con ipocrisia, non sta scritto da nessuna parte che i miei punti di vista siano quelli giusti. Ho solo la presunzione di sperare che lo siano.

    Buona giornata anche a lei.

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