Non possiamo sapere con quali termini il Signore abbia spiegato ad
Abramo il suo segreto. Certamente, come afferma Il Sepher Yetzirah, ha indicato
nelle 22 lettere dell’alfabeto ebraico i mattoni della vita che, opportunamente
combinati, danno origine alla creazione della vita umana.
E’ altrettanto certo che, nella spiegazione, abbia esaltato il ruolo
del sangue, come sede della vita.
Già nell’Enuma Elish è detto che l’uomo fu creato con il sangue di un
dio (Kingu). La Bibbia non dice altrettanto, dal momento che indica l’argilla
come materia prima, ma fa molto di più sotto un altro aspetto, cioè
nell’assegnare al primo uomo “completo” il nome di Adamo.
In ebraico, il nome Adamo è formato da tre lettere (aleph, dalet e
mem), da leggere da destra verso sinistra.
La prima lettera è l’aleph, il numero uno cabalistico, il numero che il
Sepher Yetzirah qualifica come “spirito del Dio vivente”, il principio di tutte
le cose sotto qualsiasi dottrina esoterica, l’alfa dell’Apocalisse (Io sono
l’alfa e l’omega).
La seconda e la terza lettera, “dalet” e “mem”, formano la parola
ebraica che sta per “sangue”.
Adamo, perciò, non è solo argilla, ma è formato anche da una
combinazione di sangue e Spirito divino. E’ il suo stesso nome a proclamarlo:
La vita risiede nel sangue, secondo la Bibbia. Se questo sembra nuovo,
perché nessuno ce l’ha mai detto, basta verificare:
La vita della carne è nel sangue (Lev. 17, 11)
La vita di ogni carne è il suo sangue: nel
sangue sta la vita (Lev. 17, 14)
Nell’uomo, il legame tra sangue e vita è così forte da superare, con
Gesù, il mero significato biologico: “Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna” (Giov. 6,
54)
Nel Vangelo di Filippo è detto, con riferimento a Gesù: “La sua carne è il Logos e il suo sangue è lo
Spirito Santo”.
Ecco, quindi, cosa viene spiegato ad Abramo:
Adamo è stato formato con 22 mattoni variamente combinati (DNA); la
sede della sua vita è nel sangue (dalet + mem); inoltre, egli possiede l’aleph,
l’alfa, il numero uno, lo Spirito divino.
Nessun commento:
Posta un commento