Tecniche di Nostradamus

lunedì 31 dicembre 2012

Il libro del Graal: Giuseppe di Arimatea


Il libro di Boron trae la sua maggiore ispirazione dai Vangeli apocrifi; in particolare dal Vangelo di Nicodemo e da quelli conosciuti come “Dichiarazione di Giuseppe di Arimatea” e “La vendetta del Salvatore”.

Nel racconto di Boron, Giuseppe di Arimatea viene considerato un discepolo privilegiato, al quale Gesù confida i più alti misteri. Dopo il dramma della crocifissione, viene imprigionato per aver messo a disposizione il sepolcro di famiglia. In prigione gli appare lo stesso Gesù che, nel consegnargli la coppa con il suo sangue, gli rivela una conoscenza segreta che dovrà essere poi trasmessa ai successivi custodi della reliquia. Giuseppe viene liberato da Vespasiano e, dopo avere a sua volta consegnato il calice al cognato Bron perché lo porti in occidente, muore. Bron adempie al compito assegnatogli recandosi in Europa, nelle valli di Avalon.
Giuseppe viene dunque visto come il “discepolo beneamato” sul quale ci siamo già interrogati, depositario dell’ultimo segreto, fondatore della comunità più vicina alla vera essenza della Chiesa, primo Cavaliere di un sacro lignaggio al quale è affidata la custodia del sangue di Cristo, nell’attesa del compimento della salvezza sulla terra.

Chi ha letto il mio libro sa che Nostradamus si dichiara a conoscenza delle istruzioni segrete date a Giuseppe e delle finalità ultime della custodia del sangue.

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