Il secondo protagonista del
libro di Boron è Merlino (“Merlin” in francese), al quale Nostradamus
sovrappone simbolicamente la propria figura (ricordate il Notarikon? [M]erli[N]
= [M]ichel [N]ostradamus). Merlino non ha un ruolo diretto nel racconto di
Boron; svolge piuttosto un ruolo, potremmo dire, di sovrintendenza; è una
specie di regista (come Nostradamus, che gestisce un segreto templare –che è
poi il segreto del Graal- tramite le Centurie). Figlio di un demone, viene
salvato da Dio, che gli dona la capacità di vedere nel passato e nel futuro
(come Nostradamus). Affianca Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda nelle
loro gesta (Nostradamus in appoggio ai Cavalieri Templari) .
Alla fine, dopo aver vigilato
sul compimento del destino del Graal, si ritira dalla scena, senza che si
sappia più nulla di lui. Anche Nostradamus riserva a se stesso la medesima
fine: ricordate sicuramente che, nel mio libro sul Graal, dopo aver demolito le
presunte date di nascita e di morte, nel capitolo “Obiettivo delle centurie”
sostengo che “…studiando a fondo la vita di Nostradamus, si ha come
l’impressione che quest’uomo provenga dal nulla e sparisca nel nulla. Non si sa
quando sia nato… e non si sa quando sia morto”.
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