Tecniche di Nostradamus

lunedì 21 gennaio 2013

Quartina II,79: seconda lettura


Dopo esserci dilungati sulla leggenda che sta all’origine del Santo Graal, bisogna tornare al punto di partenza, che forse abbiamo già dimenticato: la spiegazione alternativa della quartina II,79:


Secondo una prima interpretazione, avevamo identificato lo stesso Nostradamus, nei primi due versi, e il suo interprete Cesare, negli ultimi due.
Poi ci siamo buttati a capofitto nella leggenda del Graal. Perché questo? Qual è il nesso con questa quartina?

I lettori del libro “La Cabala, i Templari, il Graal” sanno bene che il fine ultimo dell’opera di Nostradamus è proprio la trasmissione del segreto del Graal. In quel libro siamo arrivati a tale conclusione attraverso lo studio di alcune quartine e attraverso la rielaborazione cabalistica di alcuni indizi. Ci siamo però concentrati solo sui singoli pezzi del puzzle, ricostruendo un disegno che, all’interno dell’ambiente “surreale” nel quale ci muovevamo, potesse apparire logico. Abbiamo poi avanzato una ipotesi finale piuttosto “forte”, che appariva coerente con i pezzi del puzzle. Abbiamo lasciato sullo sfondo il percorso storico che aveva generato il Graal, dal momento che quell’analisi si sarebbe dovuta sviluppare su un piano diverso.
Mi spiego con un esempio: se alcune quartine (allineandoci, giusto per capirci meglio, alla tradizionale lettura profetica) vengono interpretate come episodi della rivoluzione francese, nessuno si sognerebbe mai di narrare l’intera storia della rivoluzione francese, quando si cimenta con quelle quartine. Questo è lo stesso atteggiamento che ho adottato nel mio libro, nei confronti del Graal.

Tuttavia, di fronte alla straordinarietà della leggenda, questo tipo di scelta mi ha lasciato insoddisfatto, tanto da indurmi a scrivere nel capitolo finale la precisazione che segue:

Mettendo insieme i pezzi che sono riuscito a ricostruire, mi sono formato un’idea piuttosto precisa dell’intera “storia”. Una storia talmente straordinaria e incredibile da apparire assolutamente fantasiosa. Forse andrebbe raccontata nella forma di romanzo, per risultare accettabile. Ma io non sono un romanziere e, perciò, provo ugualmente ad anticiparne i punti essenziali, nell’attesa di entrare in possesso di ulteriori elementi di prova e renderla interamente disponibile.

Ecco! Anche se rimango incapace di scrivere un romanzo, spero di essere riuscito ugualmente a raccontare nel blog la storia che sta alla radice delle “profezie” di Nostradamus. Ora ci troviamo di fronte a due rappresentazioni: da un lato la ricostruzione di una tradizione millenaria che, a un certo punto, sfocia nel mistero del Graal; dall’altro, nel libro, l’appropriazione del segreto da parte di Nostradamus e la sua conversione in quartine enigmatiche.

La cerniera di congiunzione tra le due parti è data proprio dalla quartina II,79, nella quale Nostradamus (che, in una iniziale interpretazione, riferisce a se stesso i primi due versi e all’interprete Cesare gli altri due) assume adesso il profilo di Merlino, assegnando a Cesare quello di Perceval. Lo abbiamo già anticipato nei post precedenti (Il libro del Graal: Merlino e Ancora su Perceval).
Questa è la lettura alternativa della quartina II,79 che ha motivato la lunghissima digressione, dalla quale siamo appena rientrati.

Dobbiamo vedere quali sono gli elementi che giustificano questa seconda lettura. Alla fine, se ci convinceremo che Nostradamus si è ispirato veramente a Merlino e a Perceval, l’esistenza di un collegamento tra Centurie e Graal riceverà la più definitiva delle conferme.

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