Ritengo che si possa dare per scontato che l’epitaffio
contenga dei messaggi nascosti. Il presupposto di base è che, nelle Centurie,
ogni insignificante dettaglio, anche grafico, rivesta una precisa funzione.
Abbiamo avuto troppe dimostrazioni, al riguardo, per non allertarci anche
quando ci troviamo alle prese con qualcosa che non capiamo.
Quando parlo di messaggio nascosto, non intendo qui
riferirmi specificamente a un testo con un contenuto discorsivo. Voglio solo
dire che l’epitaffio contiene numerosi indizi, coerenti con tutte le forme di
steganografia (arte dell’occultamento dei messaggi) dell’epoca, idonei a
fornire una qualche indicazione di qualsiasi tipo (numeri significativi o
semplici parole). Sicuramente, a meno che non si tratti di una straordinaria
coincidenza, cosa che con Nostradamus ho imparato ad escludere, esso cela anche
l’enigma di base per l’interpretazione di molti punti oscuri delle Centurie.
Rimandando alla conclusione dell’argomento la trattazione
di quest’ultimo enigma, vorrei intanto focalizzare l’attenzione sulle diverse
anomalie che contraddistinguono il testo dell’epitaffio, facendo rilevare che
proprio le anomalie grafiche costituiscono il punto forte di molte tecniche di
occultamento dei messaggi segreti. Del resto, lo stesso Nostradamus fa un uso
frequente di queste apparenti anomalie, soprattutto nelle epistole; non c’è
dunque da meravigliarsi se le estende anche al testo dell’epitaffio. Tuttavia,
per mostrare che queste tecniche sono abituali nella codifica dei messaggi e
per cominciare a dare un’idea di carattere generale, propongo due esempi di
origine e natura diversa; entrambi sono tratti dal libro di F.L. “Bauer: Decrypted
secrets - methods and maxims of
cryptology”.
Il primo, di Francis Bacon (1561-1626, quasi contemporaneo
di Nostradamus), si basa sulla differenza grafica di una “e”; nel caso
specifico, le due forme di “e” nella parola “Manere”.
Il secondo, invece, riguarda la scritta alla base di una
statua le cui lettere, in parte, sono dei numeri romani che, sommati, danno
1766, anno in cui la statua è stata eretta.
Se volete controllare, vi agevolo il compito:
50+5+500+5+1+100+5+5+5+500+5+10+5+5+100+50+1+5+1+100+1+100+100+5+1+100+1=1766
Non ho scelto a caso questi due esempi; li ho scelti
perché sembra che l’epitaffio di Nostradamus ne contenga di analoghi, oltre ad
altri di tipo diverso.
Nessun commento:
Posta un commento