Tecniche di Nostradamus

giovedì 23 aprile 2015

Il linguaggio di Nostradamus

La struttura di questo blog è davvero brutta! Gli articoli finiscono sommersi da un mare di link anonimi, che non agevolano la lettura. Complice anche il cambiamento di tema degli ultimi mesi, si è perso il senso globale della mia visione di Nostradamus. Finisce così che qualche commento infiltratosi tra i vecchi articoli o pervenutomi via email o via facebook proponga soluzioni interpretative a carattere fortemente soggettivo.
La mia proposta, invece, contempla due punti irrinunciabili dei quali, avendo prove definitive, ho dato diverse dimostrazioni:

1) Le “profezie” di Nostradamus non sono predizioni, ma indicazioni, istruzioni, resoconti. Che senso avrebbero delle “predizioni” aperte alla libera interpretazione, nelle quali ciascuno può vedere tutto ciò che vuole? 
2) Nostradamus ha predisposto un codice che permette di mettere in ordine le sue quartine e di leggerle in maniera obiettivamente indiscutibile.

Qualche esempio:

Le quartine 1 e 2, che secondo alcuni spiegherebbero il metodo seguito da Nostradamus per avere le sue visioni, stanno invece ad indicare l’esistenza di un computer, chiamato “equatorium”, che Nostradamus ha utilizzato per la sua attività di cifratura. Si pensi quel che si vuole, ma questo “computer” esiste davvero ed è stato da me rintracciato nel Museo della Storia delle Scienze di Oxford. Ne ho riscostruito la storia nel libro “L’ultima chiave di Nostradamus”, con tutte le prove documentali idonee a certificarne origine ed autenticità.  Di seguito, la foto di una riproduzione in legno in mio possesso di tale equatorium.

 La quartina 3, correttamente decodificata, fornisce due indicazioni: “Templari” e “1314”, anno di morte del Gran Maestro Jacques de Molay. La spiegazione è fornita nel libro “Nostradamus: la Cabala, i Templari, il Graal”.


La quartina 4 contiene la “sentenza” di condanna a morte di Enrico di Valois, camuffata da profezia. Anche questa spiegazione è contenuta nel libro “L’ultima chiave di Nostradamus”. 

Potrei continuare all’infinito, con adeguate dimostrazioni che nulla hanno in comune con le interpretazioni soggettive alle quali si è fatto tradizionalmente ricorso e alle quali, dopo 500 anni di fallimenti, ancora non si rinuncia.

Nostradamus usa un linguaggio particolare, basato sia su calcoli cabalistici neanche troppo sofisticati che sulla sostituzione di alcune parole con altre parole “civetta”. Poiché queste tecniche costituiscono un vero e proprio “modello” che si ripete costantemente per tutte le centurie, non esiste alcuna possibilità di errore. 

Nostradamus adotta anche un’altra tecnica, talmente semplice da far apparire sorprendente che nessuno la prenda in considerazione. Egli non fornisce “mai” profezie (continuo a chiamarle così solo per comodità) isolate, ma le integra tra di loro, oltre che con brani di altri suoi scritti diversi dalle centurie. In passato ho fornito alcune indicazioni al riguardo; ne fornirò altre nei prossimi post, mostrando anche, a beneficio di quel lettore che mi interpella in merito al tesoro di Nostradamus, cosa deve "correttamente" leggere.
A questo lettore, che ringrazio per i suoi apprezzamenti, vorrei far notare che io non sono affatto critico nei confronti di Nostradamus. Anzi, egli è un personaggio che riscuote la mia ammirazione e che, per il tempo e gli studi che gli ho dedicato, considero quasi familiare. Se sono critico, lo sono solo nei confronti di chi lo svilisce con delle letture assurde che, inevitabilmente, finiscono col farlo apparire come un ciarlatano.
Devo precisare che non intendo abbandonare il filone di suor Lucia, ma la verità è che mi è venuto a noia continuare a sprecare tempo su una spudorata montatura che, ormai, credo di aver definitivamente smascherato. Certo che se uno vuol continuare a credere a Babbo Natale…

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