Tecniche di Nostradamus

giovedì 10 gennaio 2013

Le due tradizioni


Partendo dalle precisazioni del post precedente, possiamo ipotizzare che la celebrazione dell’Eucaristia  sia stata l’evento culminante della cena solo per gli apostoli; non per il discepolo prediletto (Giuseppe) al quale, in quell’occasione, sarebbe stata invece rivelata la relazione profonda del sangue di Cristo con il suo ritorno alla vita (sangue e vita: il segreto di Abramo) alla fine dei tempi (“finché egli venga”). Un’ipotesi al riguardo, proposta nel mio libro sul Graal, trova conferma nella decifrazione del messaggio di Nostradamus.
Le parole segrete di Boron relative al Graal, rivelate a Giuseppe, altro non sarebbero se non la spiegazione di questo mistero, accompagnata dalle istruzioni di raccogliere il sangue di Gesù; cosa che Giuseppe fece, sempre secondo Boron, quando ne depose il corpo dalla Croce. E’ solo finzione narrativa il fatto che, nella versione romanzesca, il segreto venga svelato a Giuseppe durante la sua permanenza in prigione, nel corso di un’apparizione del risorto.

Altra finzione è che Giuseppe abbia utilizzato la coppa che, ancora secondo Boron, era stata usata per celebrare il sacramento durante l’ultima cena. Difficile immaginare che egli sia andato a prendere il cadavere di Gesù con una coppa in mano! Sarebbe stato invece utilizzato un piccolo contenitore, che Nostradamus chiama “urna”.

Da Giuseppe, quindi, sarebbe nata una nuova linea di successione, in perpetuazione di quella declinata da Matteo, ma diversa da quella di Pietro, che si perpetua nella Chiesa Cattolica. Ecco perché egli non esalta l’istituzione dell’Eucaristia nel corso dell’ultima cena, trattandosi di evento che assume rilievo particolare solo per gli apostoli, i quali dovranno svolgere una missione pubblica; lui, invece, dovrà svolgere una missione riservata (la custodia del sacro sangue), che giustifica il suo silenzio. La scelta di non rivelare il suo nome, nel Vangelo che ci ha lasciato, conferma la sua decisione di restare nell’anonimato e di salvaguardare il contenuto della sua missione.

Non finisce qui.
L’esistenza di un incarico segreto affidato al discepolo misterioso emerge da alcune parole di Gesù; è proprio la gelosia per quell’incarico particolare a fornire una convincente spiegazione per l’ostilità che la Chiesa ha sempre manifestato nei confronti di Giuseppe.

Dopo aver affrontato questi ultimi due temi fornirò, a semplice titolo di curiosità e non certo come prova, la mia personale e innovativa lettura del Cenacolo di Leonardo da Vinci che, a quanto si dice, conosceva la verità sul Graal.

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