Tecniche di Nostradamus

mercoledì 16 gennaio 2013

Il Cenacolo di Leonardo da Vinci


Avevo promesso una lettura personale del Cenacolo di Leonardo da Vinci, il dipinto più famoso dell’ultima cena: vi si vede Gesù, al centro, e i 12 apostoli in gruppi di 6, a destra e a sinistra.
Naturalmente, non essendo di fronte a una fotografia, non possiamo escludere che, alla cena, fossero presenti anche altre persone: il padrone di casa, anzitutto; forse anche Maria, madre di Gesù, e Maria di Magdala, che hanno seguito Gesù a Gerusalemme dalla Galilea, tant’è vero che le ritroveremo ai piedi della croce (Gv. 19, 25).
Sappiamo che era certamente presente il discepolo prediletto, “appoggiato sul petto di lui” (Gv. 13, 23). Poiché, seguendo il discorso che stiamo portando avanti, egli non era uno dei dodici apostoli, il numero dei commensali deve aumentare di una ulteriore unità.


Dan Brown, nel suo famoso “Codice da Vinci”, rileva che, nonostante i Vangeli facciano riferimento al vino, sulla tavola non è raffigurato alcun calice. Fa notare, inoltre, che il personaggio alla destra di Gesù sembra una donna. Deduce, quindi, che quella donna sia Maria Maddalena e che il calice mancante sia semplicemente rappresentabile con una “V”, che può essere disegnata tra la figura di Gesù e quella della presunta Maria.
In tal caso, ovviamente, nel dipinto mancherebbe un apostolo (sostituito dalla figura di Maria) e si porrebbe un ulteriore quesito, che Dan Brown non si preoccupa di risolvere. La sua tesi, perciò, è piuttosto debole.
Un altro autore, Javier Serra, nella sua “La cena segreta”, concorda con Dan Brown sul fatto che il Cenacolo di Leonardo sia una specie di indovinello. La sua soluzione, però, propone che il dipinto rappresenti un sacramento cataro, il “Consolamentum”. Ogni lettera di questa parola è l’iniziale di un attributo di ciascuno degli apostoli, oltre che di Gesù[1].
La tesi è suggestiva ma appare forzata. Non spiega, peraltro, il vuoto esistente tra Gesù e il personaggio alla sua destra; quel vuoto che non è sfuggito a Dan Brown, il quale ne fa una “V”.

La mia tesi fa riferimento non a ciò che c’è, ma solo a ciò che manca. In quell’ammasso di corpi ammucchiati nel dipinto, salta all’occhio l’inspiegabile vuoto alla destra di Gesù. Secondo me, oltre al calice, manca dunque una figura: quella del discepolo prediletto che, non essendo apostolo, non ha titolo per essere rappresentato da Leonardo; al suo posto resta semplicemente un vuoto incolmabile.
Mettiamo un calice sulla tavola, mettiamo la figura di Giuseppe di Arimatea alla destra di Gesù (dove altro potrebbe stare il discepolo prediletto?), e non resta più spazio per gli indovinelli… esattamente come stiamo cercando di dimostrare, ricostruendo degli scenari evangelici che diano coerenza al racconto di Robert de Boron: un Giuseppe di Arimatea (assente) che raccoglie il sangue di Cristo nella coppa da vino (assente).


[1] Cominciando da destra:
Simone è il Confector (colui che porta a termine), Giuda Taddeo è Occultator (colui che nasconde), Matteo è Navus (il diligente), Filippo Sapiens (il sapiente), Giacomo maggiore Oboediens (obbediente), Tommaso Litator (colui che placa gli dei), poi c' è Cristo (la A di alpha); quindi c' è Giovanni il Mysticus (colui che conosce il mistero), Pietro Exosus (colui che odia), Giuda Iscariota Nefandus (l'empio), Andrea Temperator (il moderatore), Giacomo il minore Venustus (pieno di grazia), Bartolomeo Mirabilis (il prodigioso). 


2 commenti:

  1. Le mani di Gesù dipinte da Leonardo nel Cenacolo, uniche nel dipinto, una con la palma verso il basso e l’altra verso l’altro indicano che Gesù era ambidestro come naturalmente era Leonardo e in parte Michelangelo? Caratteristica che si somma ad una intelligenza simile e a un volto somigliante nella maturità? Cfr. ebook (Amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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  2. Non credo esista al mondo una persona in grado di rispondere alle due domande. Il cenacolo è un quadro che rispecchia ciò che Leonardo pensava e non la realtà di 1500 anni prima di lui.

    Auguri di buon anno.

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