Matteo afferma di voler suddividere la sua genealogia in
3 gruppi di 14 (nonostante l’ultimo gruppo contenga solo 13 generazioni).
Perché tre volte 14? Non poteva dire semplicemente 42? Perché l’interesse a
richiamare l’attenzione del lettore su 3 gruppi, addirittura con un errore di
conteggio?
La spiegazione è semplice.
Il quattordici, secondo il calcolo cabalistico ebraico, è
il numero di Davide; infatti, dalet (D) = 4 e vav (V) = 6. Tenendo presente che
l’ebraico non trascrive (di norma) le vocali, allora DVD (David) = 4 + 6 + 4 = 14. Questa tecnica cabalistica
si chiama Gematriah; i lettori del mio ultimo libro (Cabala, Templari, Graal)
troveranno la relativa tabella in appendice al libro stesso.
Coi suoi 14, ripetuti per 3 volte, Matteo richiama
“ripetutamente” l’attenzione sul fatto che sa bene che avrebbe dovuto iniziare
da Davide, perché è Davide quello che conta: la tripla ripetizione (3 gruppi di
14, cioè 3 volte David) e l’intenzionalità dell’errore (14 invece di 13
dell’ultimo gruppo) sono un modo per indurre il lettore a soffermarsi e a
riflettere su questo aspetto. E in questo, l’evangelista è riuscito benissimo!
La deduzione ovvia è che se, pur riconoscendo il ruolo
fondamentale di Davide, ha iniziato da Abramo, allora non è per capriccio: c’è
una ragione precisa e quella ragione va ricercata in Abramo. Il contrasto con
Davide ha lo scopo di esaltare un ruolo addirittura più importante e
inimmaginabile rivestito da Abramo all’interno della genealogia.
In assenza di questo contrasto, non ci sarebbe motivo di
domandarsi perché Matteo l’ha fatta iniziare da Abramo. Oppure ce lo potremmo
anche domandare, ma non avremmo la certezza che lo ha fatto con una precisa
intenzione e finalità. Così, invece, non abbiamo dubbi.
Che ci può essere di più importante in Abramo, rispetto a Davide, che abbia riflessi su Gesù? Che senso ha una genealogia che trascura l'assenza di un vincolo di sangue con Giuseppe? Una spiegazione ci deve essere! E c'è!
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