Il 21 dicembre si avvicina e cresce la spasmodica attesa
per la “fine del mondo” annunciata dai Maya e, si dice, anche da Nostradamus.
Premetto che
non credo affatto a una presunta apocalisse prevista dai Maya. Per quanto ne
so, il 21 dicembre dovrebbe essere solo la fine di un grande ciclo di
calendario; un po’ come se noi ci aspettassimo una fine del mondo ad ogni 31
dicembre.
E ci credo ancor meno quando mi capita di leggere (per la
verità, dopo averne letti un paio, non ne leggo più) i polpettoni che sedicenti
“studiosi” privi di una basilare cultura mettono in giro: calendario Maya e
Nostradamus in primis, uniti a precessione degli equinozi, buchi neri
galattici, allineamenti stellari, asteroidi e pianeti in rotta di collisione
con la Terra, kali yuga e profezie messianiche. Il tutto mescolato insieme e
condito con qualche testimonianza di sedicenti “esperti” e "pseudo-scienziati".
Con tutto questo materiale, non è difficile costruire cumuli di enormi
sciocchezze senza capo né coda, fondate sull’assenza di qualsiasi conoscenza,
ancorché elementare, da parte di chi ne parla. Peccato perché, singolarmente
presi, alcuni degli argomenti toccati sarebbero interessantissimi, se solo
venissero affrontati con un minimo di serietà, fondata sullo studio piuttosto che
sulla replica di articoli-spazzatura trovati in rete.
Limitandoci a Nostradamus, posso affermare con assoluta
certezza che egli non ha previsto
alcuna “vera” fine del mondo; né, ancor meno, ha previsto qualcosa di specifico
per il 2012.
Ai più faciloni, che si limitano a leggere senza capire,
potrebbe semmai sembrare che Nostradamus abbia previsto la fine del mondo per
l’anno 7000 a partire dalla data della creazione. Inoltre, potrebbero rilevare
che, in altre circostanze, egli ha previsto la fine del mondo per l’anno 2242.
Le due presunte date, se uno le sa leggere (e chi si aspetta
la fine nel 2012 evidentemente non sa neanche leggere, a prescindere
dall’errata interpretazione), in effetti coincidono, dal momento che, per esigenze
di cifratura, Nostradamus ha posto la data della creazione nell’anno 4758
a.C. Ne consegue che l’anno settemila, per differenza, coincide con il 2242
d.C. Ripeto, però, che si tratta solo di numeri necessari per la comprensione della struttura
delle Centurie e non di anni di calendario.
Nel mio libro “Cabala, Templari e Graal”, ma anche in
“l’Anticristo di Nostradamus”, è spiegato che, adottando il linguaggio di un
testo cabalistico ebraico chiamato “Sepher Yetzirah”, Nostradamus intende “il
mondo delle sue quartine” quando parla di “mondo”.
La “fine del mondo”, per lui, è semplicemente l’ultima quartina, quella con la quale termina il
suo mondo: la quartina X,100.
Nella stampa originale, essa viene appunto seguita
dalla parola “FIN” (Fine). Vi ho riportato coi piedi per terra? Lo spero e, ovviamente,
è meglio così.
Guardate le
iniziali di ogni verso: L L G L
Se a ogni lettera, secondo un elementare calcolo cabalistico, facciamo corrispondere la posizione nell’alfabeto latino, otteniamo 10 x
10 x 7 x 10 = 7000.
Come vedete, il 7000 non riguarda affatto la fine del
mondo terrestre nel quale viviamo. Quella è sì vicina, ma non certo per effetto
delle previsioni dei Maya e di Nostradamus, bensì a causa di noi stessi che
avveleniamo il mondo con l’inquinamento, l’odio, le guerre, la crisi economica,
l’avidità e l’incapacità di condividere uno spazio nel quale ci sarebbe posto
per tutti, se solo lo volessimo. Credo fermamente, tuttavia, che la fine non
sia così vicina e che il tempo del ravvedimento ci sia concesso.
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