Caratteristica comune alle quartine
che stiamo esaminando è il verificarsi di flagelli quale fame, peste, carestia,
moria di gente e bestie. Tutte metafore inserite di proposito per far pensare a
profondi influssi negativi della cometa mentre, invece, rappresentano la
disfatta e la miseria della comprensione a cui vanno incontro coloro che si
cimentano con l’enigma.
Come premesso la volta scorsa,
trascuro le parti che non riguardano direttamente l’argomento che intendo
affrontare (morte del grande di Roma = soppressione di una parte editoriale "fasulla"; Persia che invade la Macedonia = predominio, in alcune parti, di una
edizione sull’altra; Suze, Sienne, Boece, Eretrion, le cui iniziali forniscono
il numero gematrico di 23[1],
fondamentale nella crittografia di Nostradamus; etc.). Questi sono aspetti di
dettaglio delle “istruzioni operative”, non necessari per la dimostrazione.
Ecco, invece, ciò che a noi
interessa (quartine VI,6 – II,96 - II,43):
Apparirà verso il
settentrione,
Non lontano dal Cancro la
stella cometa:
Fuoco ardente in cielo di
sera sarà visto
Presso la fine e il
principio del Rodano:
Durante l’apparizione della
stella cometa,
I tre grandi principi
diventeranno nemici,
Diamo un’occhiata alla vignetta
che appare nella copertina dell’edizione “Du Rosne” delle centurie, non
presente nelle edizioni Rigaud:
I lettori del libro “Cabala, Templari e Graal” sanno già
che la copertina dell’edizione Antoine du Rosne è una miniera di codice. La
vignetta non sfugge alla regola.
E’ il metodo Nostradamus: un tassello di codice qua, un
tassello di codice là, finché le istruzioni complete per la ricostruzione delle
centurie emergono in chiaro.
In alto a destra è rappresentata
una cometa che si avvicina al quarto di luna. Nostradamus prende a
riferimento questa immagine proprio per designare questa edizione e precisare
l’uso che bisogna farne.
- Apparirà verso il settentrione
(a nord = in alto nel disegno)
- Non lontano dal [C]ancro
(vicino alla “C” del quarto di luna) la stella cometa
- Fuoco ardente
in cielo di sera sarà visto (il sole sulla destra della cometa)
- Presso la fine e il
principio “du Rosne” (il verso contiene sia l’esplicito riferimento alla edizione
“du Rosne” che le coordinate del sole, il fuoco ardente, all'interno della vignetta: “alla fine” in orizzontale,
“all’inizio” in verticale). Da notare la finezza racchiusa nell’espressione
“fine e principio”, che focalizza la posizione del sole meglio di “principio e fine”, come potrebbe sembrare più logico.
- Durante l’apparizione della
stella cometa (l’edizione Antoine du Rosne)
- I tre grandi principi ("princes" nell'originale) diventeranno nemici (contrasti tra le tre edizioni delle centurie: Du
Rosne, P. Rigaud e B. Rigaud). Faccio notare che “princeps” era un grado
militare dei centurioni romani, ufficiali che comandavano le “centurie”. Non pensiamo a chissà cosa se, alla stessa maniera, uno dei
versi afferma che “morirà il grande di Roma”; è solo un aiuto a
sgombrare il campo dal superfluo.
Ci dobbiamo ancora occupare delle quartine rimaste II,46 e
II,62. Già da ora, però, la questione della cometa dovrebbe essere chiara e,
spero, convincente. I riferimenti incrociati all’edizione “du Rosne”, alla
grafica della vignetta e ai “princeps” garantiscono la correttezza
dell’interpretazione, che in nessun’altra maniera potrebbe essere soddisfatta.
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