Riprendiamo le tre quartine segnalate nel post
precedente, focalizzando l’attenzione sui versi particolarmente significativi.
Iniziamo con la V,15:
En
navigant captif prins grand pontife,
Grans
apretz faillir les clercz tumultuez:
Second
esleu absent son bien debife,
Son
favory bastard à mort tué.
In navigazione preso
prigioniero grande pontefice,
Dopo, i grandi corrono il
rischio di tumulti clericali:
Secondo eletto assente, il
suo bene diviso,
Il suo favorito bastardo
ucciso a morte.
Nella sua letteralità, la quartina sarebbe molto
chiara, se non sapessi che, per Nostradamus, la letteralità è come la mano
destra di un prestigiatore, utile solo a distogliere l’attenzione dalla
sinistra. Perciò, prendiamola con le molle.
Del primo verso mi colpisce la parola “navigant”. Se
volessi seguire l’ormai arcinota regola dell’anagramma giusto al posto giusto,
dovrei dire che la parola contiene un significato interessante:
[n]avigant = vatigan (vaticano)
In Vaticano preso prigioniero il grande pontefice
Tuttavia, questo non mi piace per via della “g” al
posto della “c”. Non ho mai ceduto alla tentazione di storpiare le parole e
credo di avere ormai abbondantemente dimostrato che Nostradamus sa fare di
meglio, proponendo sempre degli anagrammi perfetti.
Perciò, preferirei dire che il grande pontefice è
preso prigioniero “durante la navigazione”; poiché la Chiesa è la barca di
Pietro, allora la navigazione è lo svolgimento del suo mandato.
Resta da capire il significato della parola
“prigioniero”. Va intesa letteralmente, nel senso che il Papa è stato costretto a
dimettersi da complotti esterni, diventando un ostaggio dei cospiratori, o va
intesa nel senso di autoesilio, visto che resta “intrappolato” nel sistema per il resto della sua vita, come un prigioniero condannato all'ergastolo?
Qualche dubbio anche sul secondo verso. Chi sono i
grandi? Forse i Cardinali più in vista? Gli ipotetici potenti che hanno ordito
un complotto? Più che ovvio che ci siano da fronteggiare dei tumulti interni
che oppongono le varie fazioni. Possibile anche ipotizzare delle ripercussioni
e divisioni nell’intero apparato ecclesiastico.
Il terzo verso, se venisse preso nella sua
letteralità, sarebbe sconvolgente. Chi è il secondo eletto? Il primo,
evidentemente, è Benedetto XVI, mentre il secondo è colui che lo deve sostituire.
Però, costui è assente. Perché? Forse non ci sarà un “secondo eletto”, cioè un
secondo Papa? In tal caso, il suo bene (l’eredità di Benedetto XVI) sarebbe
“diviso”, cioè distribuito, tra un collegio di “reggenti”? Se così fosse, i due
“soli” che emergono dalla nube della quartina II,41 sarebbero semplicemente i
due nuclei di riferimento: il vecchio pontefice ancora in vita e il nuovo collegio.
Il quarto verso (Il suo favorito bastardo ucciso a morte) è
chiaramente metaforico. L’espressione “ucciso a morte” è tautologica e servirebbe
semplicemente ad evocare un’immagine simbolica: non ci sarebbe altrimenti
bisogno di dire che uno viene “ucciso a morte”, dal momento che non si può
essere uccisi senza morire. E chi sarebbe questo “suo bastardo fatto fuori”?
Forse un protetto di Benedetto XVI?
Abbiamo giocato un po’ e io stesso mi sono smentito
clamorosamente, andando contro l'abitudine di non cimentarmi con
le interpretazioni. Di tutto quanto ho scritto, prendiamo per buono il primo
verso; lasciamo gli altri sul piano di un semplice esercizio speculativo intorno a
situazioni che potremmo immaginare anche senza ricorrere a Nostradamus. Del
resto, non conosceremo mai la “vera verità”: due millenni di storia ci hanno
insegnato che è impossibile sapere cosa succede all’interno delle mura
vaticane.
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