Ho già accennato ai cicli di 354 anni e 4 mesi di Roussat che, partendo dal 5200 a.C., arriva al 2242, coincidente con la fine del regno del Sole e l'inizio di quello di Saturno.
Ho mostrato come questo 2242 venga ripreso da Nostradamus, insieme all'anno 7000, per contrassegnare la fine delle sue profezie.
Anche a prescindere dall'implicazione sottostante che vede la fine delle profezie coincidere con la quartina X,100, la lettura più logica (benché errata) sarebbe l'abbinamento temporale tra il 2242 di Nostradamus e quello di Tritemio.
E che ti fanno gli interpreti? Si coprono gli occhi con delle fette di prosciutto e si immergono in interpretazioni assurde legate alla constatazione che la metà di 354 è 177.
Si ricordano quindi che, nell'epistola a Cesare, Nostradamus scrive:
...e dal presente in cui scrivo prima di centosettantasette anni tre mesi undici giorni, per pestilenza, lunga carestia, e guerre, e più per le inondazioni il mondo …omissis… sarà così diminuito…
Essendo il numero 177 la metà di 354, dicono questi interpreti, questo "deve" (sic!) avere un senso. Tra l'altro, con la consueta approssimazione, trascurano le frazioni di anno (3 mesi e 11 giorni), come se non esistessero, e fantasticano sulla metà di 354. Quindi, secondo loro, ha senso dividere arbitrariamente 354 per due (solo perché esiste un 177), mentre non significano nulla i 3 mesi e gli 11 giorni! Davvero un bel ragionamento di comodo.
Nostradamus sa preparare bene le sue trappole!
Chi non ha letto il mio libro "Il vero codice di Nostradamus" dovrebbe sapere che i 177 anni, 3 mesi e 11 giorni servono per conteggiare correttamente il numero delle lettere che compongono le frasi in latino. Il totale di queste lettere, prese dall'epistola a Cesare e da quella e Enrico II, ammonta a 1242. Questo numero (il "mondo" di Nostradamus) deve essere ridotto a 942, per farlo coincidere con il numero delle quartine. Ebbene, i 177 anni 3 mesi e 11 giorni sono uno degli elementi di calcolo per "diminuire il mondo" da 1242 a 942.
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