Questo è quanto dicono i
primi due versi della quartina IX, citata nel post precedente:
Il grande Chiren s’impadronirà d’Avignone
Lettere di Roma in miele pieno di amarezza
Se è vero che Chiren è il
nome con il quale Nostradamus si rivolge a chiunque sia in grado di capire i
suoi enigmi, allora è evidente che questo Chiren si deve impadronire di
Avignone. Certamente non “manu militari”. L’alternativa non può che essere un
libro stampato ad Avignone.
Una precisazione, per
evitare malintesi. In questi versi non c’è alcuna profezia, ma un invito. Io
sono Chiren. Tutti voi che vi appassionate alla ricerca della chiave siete
Chiren. Chiunque svilupperà in futuro questo lavoro è Chiren. Chiren è solo il
prototipo del decodificatore; il discepolo modello che Nostradamus ha
immaginato; il suo interlocutore ideale. Chiudiamo la parentesi e torniamo alla
quartina.
Che la mia interpretazione,
piuttosto laboriosa, sia corretta è dimostrata dal fatto che è proprio grazie
ad essa se ho trovato sia l’astrolabio/equatorium di Nostradamus che il libro
nel quale è contenuta la famosa tavola del “traduttore di Bourc”. Il guaio è
che “Avignone” è un enigma che nulla ha a che vedere con l’omonima città. Mi ha
dato molto filo da torcere.
Così come per l’astrolabio
mi ero rivolto ad esperti medievalisti, in questo caso mi sono rivolto a un
amico bibliofilo, molto competente sui libri dell’epoca di Nostradamus: se non
è il migliore al mondo, poco ci manca. Naturalmente gli posi male la domanda,
in quanto gli chiesi di una ipotetica edizione delle centurie stampata ad
Avignone. La risposta, esclusivamente per colpa mia, fu conseguentemente
insoddisfacente.
Cominciai allora una
ricerca indipendente. Ho perso il conto di quanti libri ho spulciato senza
successo. Come mi sembrava ovvio, cercavo qualcosa che avesse a che fare con
Avignone. Avevo dimenticato la regola aurea: se un ragionamento sembra ovvio,
allora è il primo a dover esser scartato.
Cercavo alla cieca, senza
sapere esattamente cosa. Naturalmente non trovavo nulla che potesse essere
collegato alla quartina. E intanto, senza volerlo, mi si imprimevano nella
memoria titoli, autori, immagini dei frontespizi, didascalie, contenuti. Una
massa informe di roba inutile che disturbava anche i miei sonni. Avevo trovato
l’equatorium; adesso mi serviva il libro. Se esisteva l’equatorium, allora
doveva esistere anche il libro. Se avevo visto bene in un caso, allora dovevo
aver visto bene anche nell’altro. Era diventata una sfida ossessiva. E un
giorno all’improvviso, mi pare che stessi facendo del giardinaggio, un’idea mi
colpì come una sferzata. Avevo capito l’enigma. Come al solito, altro che
“Avignone”! Nostradamus è un genio, anzi “il” genio dei depistaggi. Sapete bene
cosa intendo: ne abbiamo visto un recente esempio con britannique, germanique e
bastarnan. Le cose non sono come sembrano.
Lasciai stare le foglie per
andare a cercare di corsa il libro che risultava dall’enigma decifrato. Mi era
passato per le mani durante le lunghe e sfibranti ricerche su Google, diurne e
notturne, tra le proteste di mia moglie, convinta che chattassi con un’amante
online. Dalla marea di testi che avevo consultato, me ne è balzato alla mente
uno che risolveva l’enigma. Ero stato un ingenuo a non capirlo subito. Gli
elementi c’erano tutti, ma ero fissato con “Avignone”.
Non stavo fantasticando, ne
ero certo, ma i dubbi li nutrivo lo stesso mentre cercavo freneticamente. Lo
ritrovai quasi subito, perché finalmente sapevo cosa cercare. L’ho scaricato,
l’ho stampato, l’ho rilegato. Equatorium e libro! Tutto partendo da una
quartina.
foto
del libro e di una riproduzione in legno dell’equatorium fedele all’originale
(recto e verso)
Trovato il libro, mi
restava il problema di scoprire cosa cercare al suo interno. Questo non fu
difficile. Sfogliandolo velocemente, non faticai a riconoscere la tabella con
1080 caselle ed il 1350 finale alla quale puntava la quartina sul “traduttore
di Bourc”. I collegamenti erano fatti. L’ultima chiave era stata finalmente
trovata. Come usarla è tutto un altro discorso.
Buongiorno, sto cercando il libro su google ma non sono ancora riuscito a cavare un ragno dal buco... Spero che lei nel suo nuovo libro ci dica qual e', comunque lo comprerei lo stesso... Un abbraccio
RispondiEliminaNel nuovo libro darò tutti i riferimenti necessari per poterlo individuare. Se non lo dico prima è perché voglio "certificare" la paternità della scoperta. Poi ne potremo parlare liberamente anche qui.
EliminaBuona giornata.
IL suo approccio mi sembra piu' che ragionevole. Attendero' con ansia la sua pubblicazione. Un abbraccio
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