Tecniche di Nostradamus

domenica 11 novembre 2012

Centotrentasette (intermezzo)


Questo brano crea un intermezzo nel tema che stiamo trattando da qualche tempo a questa parte. E’ uno “straordinario”, determinato dalla ragione che esporrò di seguito.

Come indicato nel post del 3 luglio 2012 “Nostradamus e la particella di Dio”, il numero 137 riveste un ruolo fondamentale sia nella fisica cosmologica che nella funzione delle Centurie.

Chi ha letto il mio libro “La Cabala, i Templari, il Graal” avrà notato che ho trattato una serie di temi per arrivare a dimostrare l’intenzionalità e la credibilità di quel numero all’interno della Legis Cantio. Avrà anche notato che, poi, ho individuato in esso l’anello che serve a chiudere il cerchio della sequenza logica su cui si basa la rivelazione finale.

Ebbene, la novità di adesso è che mi sono imbattuto in una poesia, scritta dal fisico sovietico Vladimir Fock e dedicata a Arthur Eddington, uno dei massimi astrofisici del XX secolo. Tale poesia riguarda, appunto, il numero 137. Eccola (fonte: John D. Barrow: I numeri dell’universo – Le costanti di natura e la teoria del tutto; Oscar Mondadori):

Pur se la nostra mente assai labora,
e ognun delira e ognun rimane ansioso,
il centrotrentasette resta ancora
un numero del tutto misterioso!
Ma Eddington lo vede molto chiaro,
e accusa chi gli dice ch’è un somaro.
Quel numero – egli dice – rappresenta
le dimensioni inver del nostro mondo!

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