Tecniche di Nostradamus

giovedì 29 novembre 2012

Il regno di Davide


La seconda incongruenza non è una vera e propria incongruenza, ma una stonatura, che dobbiamo necessariamente analizzare per il futuro sviluppo del discorso.

Sappiamo di essere in presenza di una genealogia priva di senso, dal momento che Giuseppe è solo padre putativo di Gesù.

Il fatto è che tutti, anche oggi, tendono a ricercare un vincolo di sangue tra Gesù e Davide, dalla cui discendenza le profezie bibliche avevano preannunciato l’avvento del Messia. La questione è fondamentale: l’assenza di questo vincolo tra Davide e Gesù farebbe fallire la promessa divina che sta all’origine della fede cristiana. Se Gesù non è discendente di Davide, allora non è l’uomo della promessa; sarà pure stato un grande uomo, ma non è quello della profezia.

A titolo esemplificativo, ecco un paio di brani del Vecchio Testamento:

- in Samuele II (7, 12), Dio promette a Davide: “Io farò sussistere la tua prole dopo di te, cioè il seme che uscirà dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno”.
- nei Salmi (132, 11) leggiamo: “Il Signore giurò a Davide una promessa da cui non si ritrae: Un rampollo della tua stirpe io porrò sul tuo trono”.

Abbiamo già visto che anche la Chiesa tenta di avallare la presentazione di Matteo con la motivazione di una discendenza comune da Davide sia di Giuseppe che di Maria;

Lo stesso Matteo (20, 30) fa gridare ai ciechi che implorano Gesù: “Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi”.

Ma allora, se perfino Matteo riconosce Davide come principale capostipite di Gesù, come mai, anche volendo ignorare il problema “Giuseppe”, egli parte da Abramo, nella sua genealogia, e non da Davide? Perché la Chiesa ignora questa domanda, quando si preoccupa di far risalire a Davide il vincolo di sangue? Qui sta la stonatura.
Guardate che io non sto negando che Gesù sia il Messia o che sia legato a Davide da un vincolo di sangue per via materna: questo è rimesso alla “fede” di ciascuno di noi. Da ricercatore, sto solo tentando di mettere in evidenza il nonsenso della cronologia di Matteo e di tutte le spiegazioni che sono state date al riguardo.

Facciamo un esempio libero dai condizionamenti religiosi! Supponiamo che io discenda da Napoleone (Davide) e che il trisavolo di Napoleone sia il famoso Peppone (Abramo). Se voglio esaltare la mia discendenza dall’imperatore francese, parto da lui e non da un suo antenato, per quanto prestigioso costui possa essere. La partenza da quest’ultimo oscura, anziché esaltare, l’anello della catena che voglio mettere in evidenza; anzi, più Peppone è prestigioso (come nel caso di Abramo), minore è l’attenzione riservata all’anello intermedio (Napoleone-Davide).
Perciò, se uno vuol ricostruire e spiegare, non può affermare che una genealogia che parta da Peppone abbia lo scopo di dimostrare la mia discendenza da Napoleone.

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