Tecniche di Nostradamus

giovedì 22 novembre 2012

La genealogia di Gesù secondo Matteo

Abbiamo visto che Matteo compie vistosi errori nell’elencazione della genealogia di Cristo. Inoltre presenta un paio di incongruenze, che acquisteranno un senso alla fine, quando tenteremo di capire il perché di tutta questa messinscena.
Scusate se mi dilungo, ma è fondamentale capire bene un argomento la cui importanza non ha bisogno di essere sottolineata. Stiamo trattando uno dei grandi misteri del cristianesimo. Stiamo mettendo il naso in un enigma che, per la prima volta nella storia, trova una spiegazione (non mia, ma di Nostradamus). Si potrà ovviamente non condividere questa spiegazione, ma gli elementi costitutivi dell’enigma non possono essere lasciati nell’ombra.

La prima delle incongruenze (oltre, s’intende, agli errori di elencazione) sta alla fine dell’albero genealogico (Mt. 1, 16):

Giacobbe generò Giuseppe, sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù, detto Cristo”.

Come? Tanta fatica per descrivere la discendenza di Gesù tramite Giuseppe che, secondo i Vangeli, non è suo padre? Che razza di discendenza è mai questa? Non esiste briciola di buonsenso che possa giustificare un albero genealogico di questo tipo. E Matteo lo sapeva bene.
L’incongruenza è grande e non può essere attribuita a una svista. La Chiesa non può tacere e, nel tentativo di spiegare l’inspiegabile, si arrampica sugli specchi. Vi trascrivo un paio dei ragionamenti più semplici che sono riuscito a trovare.

Matteo, dando la genealogia di Giuseppe, segue l’uso ebraico di non dare la genealogia delle donne, ma dimostra che Cristo è figlio di Davide, perché anche Maria doveva essere della stirpe di Davide per essere sua sposa; infatti va con lui ad iscriversi a Betleem” (S. Girolamo).

oppure, sintetizzando un altro tipo di ragionamento:

Gesù è figlio di Maria sia per legge che per natura, ma è anche figlio di Giuseppe per legge”.

E’ come dire: “sì, vabbe’… la genealogia è quella di Giuseppe, che comunque è padre secondo la legge, ma è come se fosse anche di Maria”.
Vi propongo alcune considerazioni, alle quali potrete sicuramente aggiungerne parecchie altre.

1)      nessuno, nemmeno Matteo o la Chiesa, conosce la genealogia di Maria e, di conseguenza, non ci sono ragioni per accomunarla a quella di Giuseppe;
2)      Luca (1,27) sostiene (senza citare fonti o dettagli) che Maria fosse anch’ella discendente di Davide ma, per quanto se ne sa, questa potrebbe essere una pura illazione “politica”, per giustificare la discendenza di Gesù dalla casa di Davide e spiegare i motivi (per chi li considerava reali) che lo avevano indotto ad aspirare al trono di Israele;  lo stesso San Girolamo (v. sopra, brano in corsivo) non è troppo convinto dalla testimonianza di Luca, tanto è vero che preferisce arrivare alle stesse conclusioni per autonoma via deduttiva;
3)      se, seguendo il precedente ragionamento, lo scopo di Matteo fosse stato quello di dimostrare la discendenza da Davide, è da quest’ultimo che sarebbe partito e non da Abramo;
4)      la genealogia di Matteo è precisa e dettagliata, con l’indicazione di ciascun padre e di ciascun figlio; se  fosse stata più generica, forse, avrebbe potuto essere estesa a Maria, ma non certamente nella forma in cui è proposta;
5)      il censimento di Betleem (S. Girolamo) sembra essere una storiella, raccontata giusto per assecondare una vecchia profezia dell’Antico testamento; infatti, non risulta storicamente che, negli anni precedenti e successivi alla nascita di Gesù, sia stato indetto dai Romani il censimento del quale racconta l’evangelista Luca (2, 1);
6)      per esplicita dichiarazione di Matteo, la genealogia si riferisce a Giuseppe.

A prescindere da ogni contorsionismo dottrinale, Matteo non è uno sprovveduto; anzi, è intelligente e sottile. Non facciamoci distrarre troppo dalla questione della genealogia, dimenticando che, alla base di tutto, ci stanno già gli errori numerici evidenziati nel post precedente. E quelli sono indiscutibili!
Allora, guardiamo a questa incongruenza come a un ulteriore tassello che concorre a formare un grande enigma, consapevolmente impostato sotto forma di evidente pasticcio!
Tenuto presente quanto precede, dobbiamo dedurre che, se Matteo parla di Giuseppe, vuole veramente dire “Giuseppe” e non "Maria"; ciò significa che egli intende lanciare al suo lettore un invito a non tenere in alcun conto una genealogia non solo sbagliata nella composizione, ma anche inappropriata nella catena dinastica. Ma, se è così, perché la fornisce?

Tranquilli! Non vi lascio in sospeso.

1 commento:

  1. http://digidownload.libero.it/VNereo/Allucinazioni-evangeliche-e-superamento.pdf

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