Dopo aver introdotto, nella
quartina I,51, la struttura di massima delle Centurie ed aver accennato
all’origine sua e del suo interprete, nella II,79 Nostradamus comincia a
mettere a fuoco le due figure. Dedica, così, i primi due versi a se stesso e
gli altri due a Cesare/Chiren.
La quartina II,79 va letta su più
livelli perché, oltre a tratteggiare i due protagonisti, delinea il contenuto
esoterico del messaggio di Nostradamus.
Il primo livello rispetta delle
regole di codifica che, sulla base di quanto da me diffuso finora sul codice
Nostradamus, non dovrebbero suscitare perplessità.
Il secondo livello, invece,
richiede una certa propensione ad affrontare certi temi particolari.
Mantenendomi sulle generali, mi limiterò a segnalare l’attenzione che
Nostradamus presta a questi temi e metterò in evidenza il filo che li lega alle
Centurie. In alcun modo, invece, cercherò di avallare o negare ciò che Nostradamus
scrive; il compito che mi assumo sarà semplicemente di spiegarlo. Poi, ognuno
faccia le sue scelte sul grado di affidabilità che intende accordare!
Quei lettori che ormai si saranno
appassionati al codice Nostradamus (spero che qualcuno ci sia) non faticheranno
a intravedere da soli anche un terzo livello, del quale non parlerò.
Per ragioni espositive, terrò
separati i primi due livelli di lettura, facendo due passaggi distinti sulla
quartina. Cominciamo col primo di essi e coi
primi due versi!
La
barbe crespe & noire par engin
Subiugera
la gent cruele & fiere.
La barba crespa e nera con un congegno/meccanismo
Gente crudele e fiera soggiogherà.
Sapendo già che Nostradamus sta
parlando di se stesso, rimandiamo gli approfondimenti al prossimo post.
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