Stiamo ipotizzando che Nostradamus
predisponga, qua e là, dei vincoli che dovranno trovare conferma definitiva
nell’algoritmo completo di ordinamento delle quartine. Uno di questi vincoli è
la consecutività tra le quartine I,51 e II,79.
Armatevi di pazienza perché il
discorso sarà lungo. A me, che conosco sfumature e trucchetti, basta un colpo
d’occhio per cogliere i legami. Non è altrettanto facile, invece, spiegarli in
maniera sintetica. In compenso, l’esame della quartina II,79 ci darà
l’occasione per gettare uno sguardo sul “vero” aspetto esoterico dell’opera di
Nostradamus.
Cominciamo col primo verso della
quartina I,51:
Chef d’Aries, Iupiter, & Saturne,
(Capo di Ariete, Giove e Saturno)
Sembra una configurazione
astrologica, alla quale alcuni interpreti associano una data; Guérin vi associa
l’anno 1702. Ricordo, però, che Nostradamus è sempre stato considerato un
pessimo astrologo, dal momento che commette frequenti e vistosi errori nelle
sue visioni astrologiche.
In realtà, nessuno ha ancora capito
che egli usa il simbolismo astrologico come un codice che nasconde altri tipi
di messaggio; ogni errore è voluto allo scopo di sollecitare all’interprete la
ricerca di una spiegazione alternativa. Nella stessa “Legis Cantio” è scritto
esplicitamente che le Centurie non sono rivolte agli astrologi.
Sappiamo anche che Nostradamus ama
giocare con le tecniche cabalistiche di Notarikon, Gematriah e Temurah, spiegate
nel libro “La Cabala, i Templari, il Graal”.
Allora, ipotizzando che stia
facendo ricorso al Notarikon, supponiamo che “Chef d’Aries“ abbia il
significato di “capo/testa/iniziale” di Aries; in altre parole, si tratterebbe
di un riferimento alla lettera “A”. L’espressione però è ambigua; così com’è,
potrebbe anche riferirsi all’iniziale, oltre che di Aries, anche di Iupiter e
di Saturne, sfociando nell’acronimo AIS. Questa sigla non ci dà alcun
suggerimento e neanche la sua trasformazione secondo la tabella di Gematriah
fornisce indicazioni.
Improvvisamente, però, ci
ricordiamo che a pag. 11 del libro “Il vero codice di Nostradamus” ho scritto:
Chi glielo dice che “Chef d’Aries”
è la lettera “A”: il capo, la testa, l’inizio di Aries? Chi glielo dice che la
stessa espressione, in forma più chiara, è presente nell’epistola a Pio IV
dell’Almanacco per il 1562, laddove Nostradamus usa il termine “commencement
d’Aries”?
Ecco, in quell’epistola va già
meglio, perché “chef” (capo) diventa “commencement” (iniziale). Ma va ancora
meglio perché l’intera espressione è “conionctions que se sont de Saturne
& Iupiter au commancement d’Aries”. La questione non sorprende: ormai
sappiamo da tempo che ogni enigma di Nostradamus viene sempre ripresentato da
qualche parte con una formulazione differente. Solo così l’interprete attento
può uscire fuori dal ginepraio.
Scopriamo, quindi, che “chef”
significa proprio “commancement” o “iniziale” e si riferisce solo a Aries,
mentre Saturne e Iupiter restano integri perché, nella formulazione
alternativa, vengono prima di “commencement d’Aries”. In sostanza, entrambe le
formulazioni dicono la stessa cosa, in forma ambigua nella quartina e in forma
chiara nell’epistola.
A questo punto, applicando i valori
ordinali della tabella di Gematriah del mio libro a “A+IUPITER+SATURNE” (congiunzione
di Saturne, Iupiter e A) otteniamo 179. Vi risparmio il calcolo che, per la sua
semplicità, potete benissimo fare da soli, facendo attenzione ad utilizzare i
valori ordinali e non i valori ridotti.
Ora, 179 non è altro che la
centosettantanovesima quartina, cioè proprio la quartina II,79 alla quale siamo
interessati (100 quartine della prima Centuria e 79 della seconda).
“Bella roba!”, potreste dirmi. “Se
sommi i valori numerici di qualsiasi parola, ottieni sempre e comunque un
risultato. Da qui a dire che c’è intenzionalità in questo tipo di
codificazione, passa un mare di acqua”.
Giusta osservazione! La
riprenderemo.
Intanto, anche se la questione resta temporaneamente aperta,
prendiamo atto di alcuni indizi importanti:
-
la parola “congiunzione”: oltre ad avere un significato
astrologico, dà proprio l’idea del “congiungimento”, del “mettere insieme”,
della “somma”;
-
le parole “chef” e “commencement” costituiscono un chiaro
riferimento all’iniziale di parola, quel Notarikon al quale Nostradamus ci ha
abituati;
-
la diversa disposizione nelle due fonti (A, IUPITER e SATURNE
nella quartina e SATURNE, IUPITER e A nell’epistola) suggerisce l’idea che cambiando l’ordine degli addendi la somma
non cambia.
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