Dopo aver portato alla luce le
indicazioni crittografiche nascoste nella quartina I,51, dobbiamo cercare di
approfondire il legame concettuale che la unisce alla II,79.
Questo legame è stato già
anticipato nelle sue linee generali, ma mi auguro che non risulti noioso un
esame più specifico, tanto più che nella II,79 verremo coinvolti nell’aspetto
esoterico delle Centurie. Dobbiamo perciò arrivarci in piena consapevolezza,
studiando ogni singolo verso.
Ogni passo avanti che compiamo nel
campo della comprensione è una esperienza in più che accumuliamo per la
decifrazione del resto dell’opera.
Sono convinto che abbiamo a che
fare con due tra le quartine più belle e intense. Non capita spesso di vedere
in pochi versi una sintesi così efficace e completa come le due con le quali ci
stiamo confrontando. Perfino i segni di punteggiatura rivestono un ruolo non
secondario.
Il secondo verso della I,51 recita:
Dieu
eternel quelles mutations?
(Dio eterno quali mutamenti?)
E il quarto dice:
Gaule,
& Italie quelles esmoutions ?
(Francia e Italia quali emozioni?)
Il punto interrogativo è l’aspetto
più significativo. Nostradamus, in entrambi i versi, non fa un’affermazione, ma
una domanda. E’ l’interprete che deve fornire la risposta, in base alle sue
intenzioni. Solo rispondendo alla domanda su quali cambiamenti vuole apportare
all’organizzazione delle quartine, egli otterrà anche la risposta sul tipo di
emozioni che si aspetta di provare.
“Quale organizzazione intendi dare
alle Centurie? Quali emozioni cerchi? Se vuoi lasciare le cose come stanno,
fermandoti all’apparenza profetica, fai pure”, sembra dire Nostradamus; “però
rifletti e dai una risposta meditata, perché la risposta profetica potrebbe non
essere quella giusta”.
La domanda, perciò, non è retorica:
se c’è da rispondere, evidentemente la risposta non è scontata. La presenza
della domanda è un implicito invito a non fermarsi all’apparenza; a non
fermarsi alle false letture profetiche. E’ un invito a cercare i cambiamenti
(mutations) nell’ordine delle quartine, in quello delle centurie e nella
struttura delle frasi in latino che racchiudono il segreto dell’ordinamento; un
invito a non lasciarsi coinvolgere dai sentimenti generati da una presunta
“lettura del futuro”. Non sono quelle le vere emozioni da provare, in quanto
estranee alla reale natura del segreto!
Se non si sa o non si vuole rispondere
alle domande del primo e del quarto verso, vuol dire che non si è capito cosa
bisogna cercare; vuol dire che si intende procedere sulla strada battuta da
tutti coloro che ci hanno preceduto: una pista ingannevole che allontana dal
vero segreto.
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