Tecniche di Nostradamus

giovedì 24 marzo 2011

Il Grande Monarca

Proseguendo col discorso della strategia di Nostradamus, il grande Monarca è un uomo di antico lignaggio, cresciuto nella tradizione del destino che lo attende. Le Centurie hanno lo scopo di rivelargli i dettagli dimenticati di quella tradizione e di condurlo alle prove della sua origine.

V,41
Nato sotto le ombre e giornata notturna,
Sarà in regno e bontà sovrana,
Farà rinascere il suo sangue dall'antica urna,
Rinnovando il secolo d'oro per il bronzo.


IX,84
Il Re esposto completerà l'ecatombe,
Dopo avere scoperto la sua origine,
Il torrente scopre la tomba di marmo e piombo,
Di un grande Romano di insegna Medusina.


Non è necessario condividere la convinzione di Nostradamus relativa all'attesa di un grande Monarca. Conta invece il fatto che Nostradamus ne è convinto e, proprio per questo, mette in piedi un meccanismo gigantesco, capace di ingannare tutti quelli che vi si lasciano coinvolgere. Evidentemente, Enrico II è solo un destinatario di comodo, visto che è già morto da 7 anni quando Nostradamus pubblica la lettera a lui indirizzata (Ed. Pierre Rigaud, 1566). Nel mio libro, del resto, dimostro come Nostradamus abbia impostato un ingegnoso stratagemma (la scitala) che riconduce l'identità di Enrico II al Monarca Universale della quartina quartina I,4; dimostro che anche la quartina X,72 (quella del 1999 e 7 mesi) riconduce alla I,4. Inoltre affermo (la dimostrazione è contenuta nel libro non ancora pubblicato), che sempre al grande Monarca si riferisce la quartina I,50 (il personaggio del giovedì festivo).

A proposito! La già citata Liz Greene, autrice del romanzo "The dreamer of the vine", era fidanzata di M. Baigent e sorella di R. Leigh, due dei tre autori del "Santo Graal". Se il collegamento Nostradamus-Santo Graal viene intuito anche da queste fonti, mi sento meno solo nella mia convinzione che concorda con la loro ma che, in gran parte, trae spunto da considerazioni diverse dalle loro.
Una nota di curiosità sul titolo del romanzo "The dreamer of the vine". Il vino ha un grande valore simbolico nel Cristianesimo: è il sangue stesso di Cristo; inoltre, richiama il ricordo delle nozze di Cana, quello della parabola della vite e dei tralci, quello della parabola degli operai nella vigna.
Da notare che le parole "the vine" sono state scelte di proposito perché hanno un suono assai simile a quello di "divine": quindi, il titolo del romanzo ha una pronuncia vicina a quella di "Il sognatore di divino".

3 commenti:

  1. Buin giorno, ho letto sul libro di Vlaciu Jonescu anni fa' che il gran monarca potrebbe riferirsi anche alla nascita di un personaggio mitico avvenuta durante la eclissi lunare del luglio 1999, che dovrebbe salvare l'europa in futuro dalla barbarie islamica.

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    1. Luna crescente giglio bianco leone di Giuda il capro (Daniele)l'acquila ,Elia ,il cavaliere vincente con l'arco e la corona

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