Tecniche di Nostradamus

domenica 6 marzo 2011

La leggenda del Santo Graal

Prima di proseguire con l'elenco delle opere di Michel Nostradamus, torniamo per un attimo alla sua biografia; una biografia un po' particolare, ma verosimile.

Già visto che il nonno paterno, al momento della conversione al cattolicesimo, prende il cognome di Nostredame (Notre Dame = Nostra Signora). E' possibile che questa scelta nasconda la devozione a Maria Maddalena? Il trio Baigent-Leigh-Lincoln ritiene, a pag. 99 del libro "Il Santo Graal", che il culto di Nostra Signora, tradizionalmente riservato alla Vergine Maria, potrebbe riferirsi ugualmente a Maria Maddalena, in quanto sposa di Cristo.

Ho accennato al fatto che il nonno materno, Jean de Saint Remy, ha un legame indiretto col Santo Graal. Egli, infatti, viveva alla corte di Renato d'Angiò, il quale sosteneva di essere in possesso di una coppa di porfido rosso usata alle nozze di Cana. Renato d'Angiò, inoltre, aveva dei legami mai ben chiariti con Giovanna d'Arco.
Quest'ultima, a sua volta, svolge un ruolo misterioso e mistico che, si racconta, potrebbe non essere estraneo ai Templari e al Santo Graal.

Ho riferito in merito alla presunta discendenza di Nostradamus dagli Issachar-Beniaminiti. La tradizione vuole che anche Maria Maddalena discendesse dalla tribù di Beniamino.

La leggenda infine vuole che, fuggita dalla Terrasanta, la Maddalena sia sbarcata in Provenza (a Marsiglia o, comunque, alle bocche del Rodano), portando con sé il Santo Graal (Il "Sang Real", Il Sangue Reale, il figlio di Cristo in grembo, che poi sarà una figlia: Sarah), e lì abbia trascorso gli ultimi 30 anni della sua vita. In quella regione nasce e si diffonde il culto della Maddalena e del "Re disperso", il discendente di Cristo, appartenente alla dinastia Merovingia e, in quanto tale, erede al trono di Francia per diritto divino.

Anche Nostradamus nacque in Provenza (Saint Remy de Provence); vi trascorse quasi tutta la sua vita, immerso nella leggenda della Maddalena, e vi morì (Salon en Provence). Lì scrisse la sua famosa ed enigmatica lettera a Enrico II, non potendosi rivolgere direttamente, per usare le sue stesse parole, ai "Roys de Perse"; cioè, anagrammando, al "Roy despersé". Perché mai avrebbe dovuto rivolgersi veramente ai "Re di Persia"?

Si tratta, com'è ovvio, di accostamenti basati su deboli indizi. Tuttavia, le coincidenze cominciano a essere un po' troppe e credo veramente che la vita di Nostradamus si intrecci con la storia di Maria Maddalena e del Graal. Infatti, non abbiamo ancora visto nulla. Nuove e sorprendenti evidenze verranno prese in considerazione.

Intanto, si può cominciare a sospettare che il famoso "Codice da Vinci", che tanto scalpore ha suscitato, sia arrivato con un po' di ritardo. Prescindendo da ogni considerazione sul fatto che si tratti di vicende reali o di leggende, ben 450 anni prima un certo Michel aveva scritto le stesse cose in un altro "best seller" destinato ad attraversare i secoli: le Centurie di Nostradamus.

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