Tecniche di Nostradamus

venerdì 11 marzo 2011

Le due Epistole principali

Nell'elenco delle opere di Nostradamus ho citato le Centurie, i Presagi, gli Almanacchi.
Tralascio le opere minori, che richiamerò all'occorrenza, e passo direttamente alle due epistole fondamentali:

- l'epistola al figlio Cesare;
- l'epistola a Enrico II di Francia.

Queste due opere, a mio parere, sono le più importanti di tutta la produzione nostradamiana. Più ancora delle Centurie. In esse è celata, sotto un codice fino a ora impenetrabile, la descrizione del processo organizzativo seguito da Nostradamus, la chiave di ordinamento delle quartine, l'indicazione del metodo di lavoro seguito, ecc.; in poche parole, tutto ciò che serve per "tradurre in chiaro" le profezie. Viene anche rivelato il metodo che Nostradamus ha seguito per "provocare le sue visioni"; quel metodo che, ingenuamente, si è sempre creduto di leggere nella quartina I,2: "l'immissione di un piede in una bacinella d'acqua".


Traduzione corrente:
In mano posta la verga in mezzo ai braccioli (della sedia)
Nell'onda immerge il lembo (della veste) e il piede
Una paura e una voce fremono lungo le maniche
Splendore divino. Il divino si siede accanto.

Senza la comprensione di queste due opere, il resto è cartastraccia; e questo spiega perché tutti i tentativi di interpretazione delle quartine che si sono succeduti nei secoli hanno portato a risultati costantemente incerti e discutibili, se non addirittura ridicoli.

Per il momento è necessario sapere che entrambe le epistole sono improntate a un medesimo stile: una successione di espressioni incoerenti, assurde, apparentemente scaturite dalla mente di un folle, tali da scoraggiare gli investigatori più tenaci.
In realtà, queste espressioni nascondono enigmi geniali le cui soluzioni, una dopo l'altra, danno vita ad un discorso logico e coerente, assolutamente insospettabile nella formulazione letterale. La comprensione di questi enigmi è assolutamente indispensabile per una corretta lettura delle quartine.

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