Tecniche di Nostradamus

lunedì 14 marzo 2011

La quartina I,1

Avevamo lasciato in sospeso l'analisi della prima quartina delle Centurie:


Di notte seduto per segreto studio,
In bronzeo seggio rilassato e solo,
Fiamma esigua scaturente dalla solitudine,
Fa vaticinare ciò che credere non è vano.

Ho già fatto notare la concordanza di terminologia "flambe exigue" tra questa quartina e l'epistola a Cesare, a conferma che in quest'ultima si trova la spiegazione del "metodo di veggenza".
Ciò che adesso mi preme di più, però, è di far rilevare la caratteristica della parola "ESTANT".
Ricordo che la prima pubblicazione delle Centurie, avvenuta nel 1555 a cura dell'editore Macé Bonhomme, comprendeva l'epistola a Cesare e 353 quartine. Ebbene, sia l'epistola che ciascuna delle Centurie iniziano con una parola tutta a lettere maiuscole e con una vignetta che rappresenta la prima lettera:

Epistola a Cesare (TON TARD):

Vi si vede l'immagine di un vecchio che punta con il dito verso l'alto.







Prima Centuria (ESTANT):


Lo stesso vecchio indica la parte superiore della "E".






Seconda Centuria (VERS):


Il vecchio indica in basso alla sua sinistra.







Terza Centuria (APRES):


Il vecchio è in compagnia di una donna e indica la barretta centrale della lettera "A".







Quarta Centuria (CELA):



L'indice della mano sinistra punta verso il basso a destra.






Tutto questo, naturalmente, non è casuale.

Come ho fatto notare nel mio libro, il processo di decodifica delle opere di Nostradamus passa attraverso diverse fasi:

- determinazione della durata delle profezie;
- determinazione del numero delle quartine;
- suddivisione tra quartine profetiche e quartine di struttura;
- ordinamento cronologico delle quartine;
- decifrazione e interpretazione delle quartine.

A tutto questo si aggiunge un codice spurio, riservato a eventi (ad es. l'enigma del "migliaio" spiegato nel libro) che riguardano singoli aspetti senza incidere sulla decodifica complessiva dell'opera.
I pochi tentativi di decodifica fatti finora sono falliti perché si è sempre cercata "la chiave"; nessuno si è reso conto che non esiste alcuna "singola chiave" ma, piuttosto, un complesso di procedure, ciascuna propedeutica all'altra: banalmente, "un mazzo di chiavi" necessario per aprire, in successione, una serie di porte.

Le indicazioni sopra riportate appartengono, evidentemente, al processo di decifrazione delle quartine. Faccio notare che, leggendo all'inverso, viene fuori la parola latina "CAVET", il cui infinito è "CAVERE = ATTENZIONE! EVITARE!".

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