Dopo aver agganciato alla chiave
alcune caselle della griglia (o gabbia di ferro, come la chiama Nostradamus) con le relative quartine, proviamo ad
individuare le prime sei in assoluto, quelle che danno inizio alle centurie.
Alla fine l’esperimento si concluderà con un esito straordinario ed
imprevedibile. Purtroppo sarà come le barzellette: se non le capisci non ridi,
se te le spiegano non ridi più. Nel nostro caso rischio di annoiare con le
spiegazioni, ma non posso farne a meno. Infatti dovrò descrivere passo passo
come sono arrivato alle mie conclusioni, soffermandomi su alcuni dettagli che
chiariscono il quadro man mano che lo componiamo.
Si tende a dare per scontato che
le prime due quartine della prima centuria siano esattamente quelle che
attualmente occupano il primo posto. Non è così. Quelle due quartine riprendono
un antico linguaggio sibillino che sembra descrivere come vada provocato lo stato di trance. In realtà, le parole adottate (limbo, rami,
verga, bracci, fiamme) sono precisi termini “tecnici” con i quali vengono
identificati i diversi componenti dell’astrolabio. Nostradamus sta semplicemente
raccontando di essersi avvalso di un astrolabio per organizzare le centurie
(per l’esattezza, un equatorium, da me rintracciato, che si trova nel Museo della storia della scienza di Oxford); l'intera storia è descritta, unitamente ai dettagli dell'indagine, nel mio libro "L'ultima chiave di Nostradamus".
Le attuali prime due quartine
vanno dunque a ricomporsi con altre che descrivono l’uso di quello strumento.
Certamente devono cambiare posizione.
Al primo posto delle Centurie va
invece la Legis Cantio, quartina senza numero che occupa attualmente la
seicentesima posizione. Non mi soffermo sulle indicazioni che la vogliono in
cima a tutto. Ne abbiamo parlato ripetutamente in passato. Il fatto stesso che
non sia numerata ne spiega di per sé la funzione; inoltre, anche intuitivamente
si capisce il contenuto introduttivo di quei versi. Che senso avrebbe, a metà
stesura, intimare ai lettori di fare corretto uso di ciò che leggono? Che ci
sta a fare a metà dell’opera una quartina con un proprio titolo? Il problema
vero sta nel capire come portare la Legis Cantio al primo posto.
Come non ha senso posizionare un
avvertimento al centro del lavoro, ugualmente non ha alcun senso interrompere
una centuria (la settima) pure nel mezzo dell’opera, per poi proseguire come se
nulla fosse.
Proviamo allora a invertire le
prime sei centurie, dalla sesta alla prima. Poi facciamole scorrere con
andamento sinusoidale (le famose “onde di Nettuno”) all’interno della tabella
60 x 18 partendo, per ciascuna, dalla centesima quartina e procedendo a
ritroso. L’unica accortezza richiesta è di non scendere fino in fondo, in
quanto le righe finali della tabella dovranno essere occupate dalla Legis
cantio da 138 caratteri. Avremo realizzato una nuova disposizione delle prime
600 quartine, con la Legis Cantio al primo posto. Ci resta ancora la centuria
monca. Invertiamo allora le ultime quattro centurie, dalla settima alla decima,
così che la decima diventi la settima e la settima diventi la decima. Avremo un
corpus di quartine ordinato, introdotto dalla Legis Cantio, con la centuria più
corta collocata alla fine. Tutto assai più armonioso.
L’ordine di successione delle
centurie, quindi, dev’essere: 6 – 5 – 4 - 3 – 2 - 1- 10 – 9 – 8 –7. E con
questo chiudiamo anche i punti 4 e 5 del post del 26 gennaio, finora lasciati
in sospeso.
Per quanto riguarda il contenuto,
la Legis Cantio è un preambolo. Al di là delle specifiche parole dei versi, il
significato condensato è questo: “meditate, meditate pure; non verrete a capo
di nulla”. Provate a scorrere questo blog o, se li avete, i miei libri. La
questione è stata commentata ripetutamente.
La prossima volta, la prima vera
quartina; la seconda dopo la Legis Cantio. Mi ci sono voluti alcuni decenni per
capire qual è; o meglio, per capirne il motivo. Il paradosso infatti è che
l’avevo scoperto da molto tempo, ma la questione sembrava contraria ad ogni evidenza.
Perciò l’accantonavo.
Tutto il discorso appare plausibile e logico.
RispondiEliminaA questo punto mi pare di capire che la tabella di Leowitz non necessita di altre interpretazioni o ricostruzioni, essa è importante solo nelle sue dimensioni per dare forma all’inserimento delle quartine, riordinate col criterio che hai descritto, o mi sbaglio?
Dalla tua interpretazione letterale della Legis Cantio mi sembra anche di capire che a riordino concluso ci troveremo davanti al nulla, ovvero lo scopo di riordinare le quartine è fine a sé stesso come un gioco enigmistico?
Se è così sinceramente resterò deluso, perché dopo anni di dedizione a questo enigma significherebbe davvero aver inseguito una burla… anche se vedere riorganizzato il tutto sarebbe una bella soddisfazione, sia che in questa impresa ci riesca io, tu o chiunque altro...
Non so, ma c’è qualcosa che mi sfugge, ho ripreso nelle mie indagini da un punto in cui mi ero fermato anni fa, e le ho riprese alla luce delle nuove informazioni acquisite, e mi imbatto sempre più in legami matematici tra le quartine, che non possono essere casuali, certo devo anche riuscire a dimostrarlo…
Io ho l’impressione che Nostradamus abbia preparato varie strade da seguire, che però prima o poi si interrompono, vedi l’enigma delle Effemeridi dell’anno 1605 oppure le cronologie bibliche disposte nei numeri sulla tavola di Leowitz… tante strade, a che scopo? Per indirizzare sulla vera strada da seguire o per sviare da essa?
MV
RispondiElimina1) Funzione della tabella. Credo sia stata usata una sorta di griglia a rotazione. E’ un uso tipico delle griglie; è però questione storicamente controversa la data di origine del sistema della rotazione. E’ certamente falsa l’opinione che sia stato inventato nel XIX secolo da un austriaco. Era noto già da prima, ma non si sa se era già noto ai tempi di Nostradamus. Se è così, il formato della tabella è essenziale. Tuttavia, anche se la griglia non è a rotazione, sono comunque stati usati criteri diversi in diverse parti della tabella. Probabilmente non se ne può prescindere.
2) Per quanto riguarda i “contenuti”, mi convinco sempre di più che siamo di fronte ad un gioco dell’oca. Posso sbagliarmi, ma per me non cambia nulla; ciò che conta è la sfida crittografica.
3) Legami matematici. Io penso che i sistemi di riordinamento siano solo due: astrolabio e lettere latine. Non è detto che i risvolti matematici siano necessariamente connessi al riordino. Prendi le cronologie bibliche, ad esempio. Risolto l’enigma, non mi sembra che ci sia un nesso vero con il riordinamento. Un’incognita potrebbe essere la composizione del 4173; tuttavia, al massimo, gli addendi di quel numero potrebbero identificare gruppi di quartine senza avere nulla a che vedere col riordinamento. Gli enigmi incontrati sono tanti; molti di essi erano solo propedeutici ad altri o non erano finalizzati a nulla. Tanto per dirne una: a che serve l’enigma della cometa, che trova soluzione nell’immagine della copertina delle centurie?
4) L’enigma del 1605 è… un enigma. Quando lo avremo risolto capiremo meglio.
Dal mio punto di vista, enigma dopo enigma ho fatto enormi passi avanti. Magari molti di essi sono stati realizzati con la finalità di far prendere familiarità coi sistemi crittografici utilizzati.
Buonanotte.
n.
1606, non 1605... quanti numeri!!! Chiedo scusa :)
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